lunedì 3 settembre 2012

Montalcino | Le Ragnaie di Riccardo Campinoti


 - del Guardiano del Faro -

Riccardo Campinoti osserva le sue vigne
Un bicchiere di rosato Le Ragnaie dal balconcino di una camera con vista: la numero 3 per la precisione, che dà sui vigneti, sui colli e, laggiù sullo sfondo, sull'Isola del Giglio.

Ripensando alla prima volta che passai da questa strada - mi vien da dire - qui era tutta campagna. Ma non è vero, perché la struttura in realtà c'era, ma era talmente brutta che l'occhio desiderava ignorarla.

Poi venne il tempo in cui il coraggioso Riccardo decise che nella sua vita il vino, invece di solo berlo, gli sarebbe piaciuto anche farlo, a partire dalle vendemmie 2003-2004.


Il mio secondo tempo fu quello di Poggio Antico, il mio breve periodo a Poggio Antico, a pochi passi da Le Ragnaie, dove cinque anni fa mi divertii a giocare a fare il sommelier alle spalle dell'amico cuciniere Roberto Minnetti, dove mi divertii a vendere Brunelli e Sassicaie a straniti stranieri, e dove mi divertii ad assaggiare i primi millesimi de Le Ragnaie di Riccardo Campinoti, conosciuto a causa della stessa passione: una cassetta di Leroy D'Auvenay, che dopo un click sul forum del Gambero Rosso dal faro partì in direzione Toscana.

Mi chiesi: ma chi è costui che conosce questa roba e non esita a metterci le mani sopra nonostante i prezzi di Notre Dame? La "Vecchia".  Questioni di affinità. Questione anche di sfiga, come quando lui salì fino a Cuneo e io gli servii, anzi, non gli servii un La Tache 2000 che sapeva di tappo; tutte cose che ti segnano con il tempo. Tanti altri episodi - per fortuna ottimi - fino al viaggio epico con l'indimenticabile Franck The Big One in Borgogna che ho già raccontato alla mia maniera tempo fa su questo blog: 90% di polpa e 10% di vinaigrette, french dressing.



Dalle parti del Passo del Lume Spento - due chilometri fuori dal centro di Montalcino - Riccardo  ha ormai sistemato al meglio un "Agriturismo" che in verità ha più l'aspetto di un Relais & Chateaux che di un'Azienda Agricola.

La R&C un tempo usava lo scudetto verde per far intendere lo stile caratterizzante di questo modo di intendere l'ospitalità. Camere  e appartamenti sono arredati con gusto e semplicità, cercando di rimanere nel solco dell'ospitale foresteria del Signorotto di campagna ( nel senso migliore del termine) che si è dato alla produzione di un Brunello di Montalcino che nell'annata 2006 ha conseguito l'invidiabile nota di 19/20mi sulla Guida de L'Espresso. Da far impallidire un Monfortino.

Ma Riccardo è ancora molto giovane, e le annate non sono tutte uguali ovviamente, e quindi, come ben sappiamo, la difficoltà sarà mantenere la continuità piuttosto che cogliere presto e al volo la grande prestazione sfruttando al meglio un'annata favorevole.

Ma andando oltre il valore e la piacevolezza dei cru di Brunello de Le Ragnaie qui si sta bene per via del fresco clima estivo che a circa 600 metri sul livello del mare non ti toglie il fiato come a valle. C'è il vento che purifica e rinfresca l'aria profumata di balsamico e di erbe aromatiche.

La vegetazione che avvolge la proprietà è molto varia. E dopo il piccolo viale di cipressi che sottolineano l'ingresso, i boschi si arrestano e si diradano di fronte ai vigneti, circondati da pini marittimi, ulivi e altri cipressi. Il rosmarino imperversa, invoglia e mette appetito; così come la lavanda che si alterna in questo piacevole ruolo di chaperon aromatico. Una piscina, belle camere, vasti appartamenti, la cantina, i vini, una bella colazione corroborante; insomma, un punto di sosta invidiabile e strategico per partire alla scoperta dei territori circostanti.

Non sarebbe male se in futuro Riccardo trovasse il modo e la maniera di aprire all'interno della bella e armonica struttura anche un piccolo ristorante dove far felice chi non ama riprendere l'auto per andare a cena altrove, perché del pranzo ne fa già le veci l'intrigante buffet della colazione, gestito, come del resto l'accoglienza  da Agustin e signora, che non faranno mancare nulla all'ospite che desidera trascorrere qualche giorno in un luogo magnifico. 

Ma adesso è ora di scendere in cantina per assaggiare le ultime tre annate di Brunello e Rosso di Montalcino. Abbiate pazienza se l'ho tirata lunga come la parabola del moscerino sotto il tegicristallo, ma continuo a preferire il racconto delle cose attraverso le persone. Adesso qualche foto che non necessitano di interventi a base di photoshop tanto l'aria è tersa, e poi, con il bicchiere in mano, si va in cantina a bere, e magari si assaggia pure l'olio.

Che ne dici Riccardo?. Sei soddisfatto del tuo lavoro?
Io si, complimenti e buon futuro, anche per la piccolina appena arrivata: Agata, la prima principessa de Le Ragnaie. Un nome poco usato ma affascinante e che inizia con la  lettera A. Come Albiera, Alessia, Allegra, come Le Antinori.

A bientot les amis. - gdf -

Le Ragnaie









Le cantine


I vigneti più alti





Sullo sfondo, l'Isola del Giglio

Camera numero 3

Camera numero 3



Qui invece c'è il link per chi si fosse perso qualcosa di deja vue

http://armadillobar.blogspot.it/2012/03/un-brunello-da-1920mi.html

5 commenti:

  1. è un invito a partire. E così sia!
    Giorgio

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  2. Come si fa a prendere 19 ventesimi sulla Guida dell'Espresso?
    Beppe Ciocco

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  3. ... probabilmente Fabio Rizzari l'avrà dovuto spiegare mille volte sul blog dell'Espresso, volesse rifarlo ancora una volta :-)

    Che io sappia le degustazioni e le valutazioni dell'Espresso sono serie e affidabili , nei limiti della soggettività, insomma, mi trovo a mio agio, più su quella che su altre guide.

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    1. Per fortuna non è un tre bicchieri dei tempi di Cernilli ...
      Y

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    2. Tre bicchieri? Mai considerati
      R

      Bellissima location per far vino

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