giovedì 23 giugno 2011

La cucina bisex di Jean Paul Jeunet


- del Guardiano del Faro-



Dei marshmallow rosa, l’immagine di sintesi che ho scelto per mandare un messaggio credo chiaro. Perché non si può scrivere la vera definizione per questo tipo di cucina , non sarebbe politicamente corretto, però penso ci siamo capiti, e niente da criticare o da stigmatizzare sul tema delle scelte personali, qui si tratta semplicemente di leggere, annusare, guardare, assaggiare, pagare, e per quel che mi riguarda, gradire poco. Una cucina profondamente estetica quanto insapore, fronzoli e paillettes, priva di concentrazioni, al minimo storico di sapidità, coerente quanto indisponente, e dove l’unico urlo è in falsetto, su una demi glace tirata al limite , ma dell’amaro. Se vi piacciono i gusti delicati , monotoni, schivi e monocorde questo è il vostro posto, diversamente allontanarsi perché per quanto attrattiva da leggere, bella da vedere e gradevole al naso, questa cucina rivela uno stile rispettabile quanto evanescente . I gusti intensi e concentrati non abitano qui. Ed io questo cercavo tra la Bresse e il Jura. Non carni bianche che sembrano bollite, gamberi di fiume insipidi, salse, creme, schiume e altre punteggiature che non sanno di niente. A fianco di ciò dei fuori giri isterici come appunto in quella demi glace lasciata tirare verso l’amaro o in quella gelatina di Vin Jaune aggressiva e spiacevole una volta approssimata ai delicati gamberi. Solo le verdure e i cereali risaltano, compresa un'ottima scelta di pani maison. Una cucina che tende a voler piacere a tutti, o a molti, ma che così rischia invece di doversi rivolgere ad una nicchia ristretta, se è vero quanto dichiarano normalmente le persone sul tema dei gusti personali, diversamente sarei molto sorpreso. A seguire alcune immagini che sembrano smentire quanto espresso, e volendolo, perdendosi nelle inutili e prolisse descrizioni di qualche piatto , dove si citano profumi, acidità e contrappunti in realtà irrintracciabili dal palato.






Grosses Ecrevisses « Déclinaison entre Tradition & Modernité »

Les Queues sur une Compotée d’Amande & Céleri Racines, Gelée de Vin Jaune, Arroche Juste Tombée à l‘Huile de Noisette,

Les Coffres en Vinaigrette de Gingembre, Nage de Légumes, Une Tempura à l’Estragon,

Un Consommé « Filtre » aux Sucs & une Emulsion au Carvi


Lapin Fermier, « Chou-Navet » & Origan

En Déclinaison : La Poitrine Confite, l’Epaule Pressée aux Trompettes, Le Râble Piqué à l’Origan,

Chou Rave Confit & Jus Balsamique au Vinaigre de Vin de Paille



Poularde de Bresse, Morilles & Vin Jaune

En Deux Cuissons : La Cuisse Pochée au Fumet de Vin Jaune Farcie d’une Mousseline aux Morilles,

L’Aile Contisée de Foies Blonds & Epices Massala,

Accompagnée de Riz Mélangés de Différents Pays aux Herbes Epicées


Première Rhubarbe de Printemps,

Comme un Blanc-Manger, Croustillant d’Epices,

Sorbet Naturel de Rhubarbe & Lait de Gentiane

Glace Vanille Bourbon comme je l’Aime

Accompagnée d’un Sirop & d’un Croquant au Sucre de Vanille Bourbon


Molto bravo il sommelier, nello spiegare e nel proporre al meglio la propria regione.


Hotel Restaurant Jean Paul Jeunet
9 rue de l'Hôtel de Ville - 39600 ARBOIS – JURA
Tél : +33 (0)3 84 66 05 67 Fax : +33 (0)3 84 66 24 20 -

-gdf-

11 commenti:

  1. Marshmallows ridicoli,così come tutti quegli orpelli, però la poularde non potrebbe essere simile a quella di Blanc??
    R.

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  2. Lo potrebbe essere ma NON lo è per questi motivi:
    la materia prima usata è molto diversa, quella che usa Blanc ha una carne più scura e dal sapore molto concentrato, cotta all'osso fissa ancora di più il suo gusto , e anche la stessa fibra è più convincente. La salsa poi è un altro pianeta, ricca, piena concentrata. Questa che è dichiarata al Vin Jaune non restituiva quasi nulla di quel vino così caratterizzato dalle note di noce e dall'acidità tagliente. Questa era una cremina noiosa, pallida e sciapa , nient'altro. La cosa migliore del piatto era il mix di riso .

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  3. Il bello della vita è la discussione , il mio punto di vista è esattamente l' opposto . Secondo me in questa cucina si cerca di allegerire , adattare ai nostri giorni una cucina che ai tempi serviva per nutrirsi e non come adesso per divertirsi . Si cerca di limitare tutti quei componenti che una volta servivano per stare in piedi. Quindi a mio parere non una cucina insipida , monocorde ma una ricerca dell' equilibrio gustativo . Certamente i gusti forti e marcati non abitano qui ma siamo siguri che sia un difetto e non una scelta
    Frank the one

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  4. PS Sui Marshmallows e i maccaroni stendiamo un velo pietoso
    FRank the one

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  5. Frank the one sei tu o sei un clone o la Borgogna ti ha trasformato? Proprio tu il paladino della cucina "macha", non ti starai mica abullizzando.
    Luca c

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  6. No, Luca , Franck non si sta boliccizzando :-) , lui per tirarsi fuori dalle cremine si è fatto fare una maschia doppia Entrecote di Manzo Irlandese...

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  7. A ora si che lo riconosco con la panza piena si mette a filosofeggiare;-)
    Luca c

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  8. Fatti non foste a viver come brutti ma ... io a mangiare le rane affogate nel burro non ce la faccio , o almeno fino ad adesso solo da Blanc , ma lui è un pò buliccio e un pò mediterraneo
    Frank the one

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  9. Forse partire con l'aspettativa di trovare un Blanc traslato nell'Arbois è stato un po' fuorviante...Piu' alte le aspettative piu' cocenti le delusioni.

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  10. Niente abbinamento musicale?
    Non so, i Village People :-)
    L.
    Questo con Blanc cosa c'entra?

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  11. Niente, questo con Blanc non c'entra niente, basta con questo paragone, per rispetto al vecchio Georges ;-) Tra quella poularde e questa ci sono sei gradini.

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