domenica 30 novembre 2008

Mondovino


Ho rivisto ieri sera su gambero rosso channel Mondovino e non ho potuto fare a meno di pensare: che c'azzecca l'interessante film-documentario di Jonathan Nossiter (presentato a Cannes nel 2004) con i crostacei divulgatori della guida dei tre bicchierati ?! mah...
A noi "Armadilli" e' piaciuto anche se dobbiamo ammettere che il taglio e' forse eccessivamente "politico"; sicuramente l'avrebbe apprezzato in questo senso il grande Gino Veronelli.
Contraporre il grande business di alcuni mega produttori i (Mondavi, Frescobaldi, Antinori ecc..) ai "contadini-artisti- imprenditori" da un ettaro di vigna puo' far riflettere, ma la conclusione non e' poi cosi' scontata come vorrebbe Nossiter che, comunque ci prova, mettendo in rilievo che ancora una volta il capitale americano tenta di colonizzare anche questo aspetto del vivere europeo scatenando svariati conflitti commerciali.
La figura di Michel Rolland (il piu' famoso e pagato enologo del mondo) esce malconcia dalla pellicola, personaggio supponente e presuntuoso non si accattivera' di certo la simpatia degli spettatori, anzi risultera' profondamente odioso (fin troppo..).

Bella la traccia sui De Montille, storica famiglia Borgognona e quella su Battista Columbu produttore in Sardegna, in un ettaro e mezzo, di un'ottima Malvasia di Bosa; tutto il film comunque scorre fluido nel suo incedere di episodi e spunti interessantissimi.
Film consigliatissimo ma strettamente riservato agli appassionati enofili, a chi ama il vino non soltanto dal punto di vista gastronomico, ma anche etico-territoriale e culturale.
Disco in abbinamento: Nick Cave - the good son

7 commenti:

  1. In fondo Michel Rolland e' come se fosse il protagonista,in negativo,del film...un vero da pellicola hollywoodiano.
    Ma i rapporti famigliari all'interno della famiglia De Montille sono quelli che toccano e divertono di piu'.

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  2. ho postato da cinque minuti...complimenti Hazel sei il Bolt del blog!
    A samedi mon ami

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  3. beh...ero nel cuore del cazzeggio domenicale...devo avere tralasciato una parte su Rolland,comunque volevo dire che e' un esemplare di "cattivo" degno di nicholson,e sembra quasi ci goda.

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  4. si', e' vero, Nossiter ha evidenziato una sorta di conflittualita' i buoni (piccoli artigiani-contadini ecc..) contro i cattivi (grandi latifondisti/industriali del vino) di cui Rolland ne' e' l'ispiratore...in realta' non sempre funziona cosi', nel senso che non sempre i piccoli sono "on the right side" mentre i grandi sicuramente sono "on the wrong side.."

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  5. Io penso che un un produttore di vino non può che essere piccolo (50-60.000 bottiglie massimo) per poter essere al contempo un artigiano; gli altri sono cmq industriali del vino. In questo senso il grande Gino diceva che il peggior vino del contadino è migliore del miglior vino industriale.

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  6. Dimenticavo di dire che nel libretto che accompagna il DVD, Nossiter parla del 'PICO' di Maule di Vicenza (uva Garganega) con molta enfasi.
    E' passata un'eternità dall'uscita di quel documentario boicottato da tutti, in primis dall'a.i.s. che fa pure rima.

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  7. Si' e' passato tanto tempo , ma vedo che fa ancora parlare..avendolo rivisto (per caso)su GR channel ho pensato di riproporre l'argomento; cmq Elio quoto con te sulle dimensioni per essere ancora un artigiano artista agricoltore e per quanto riguarda il "pico" ne ho un bel ricordo (in attesa di Angiolino che dovrebbe avermi spedito l'ultimo millesimo prodotto).

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