domenica 16 novembre 2008

sss..: serata (con) Sandro Sangiorgi


Sandro Sangiorgi e' il miglior giornalista nel mondo del vino Italiano (insieme al bravo Franco Ziliani ndr), lo pensavo e da venerdi' sera ne ho la certezza.
Ottima serata quella del 14 novembre organizzata da Stefano Cresta presso uno chalet di Trenno (dependance di una pizzeria), piccolo borgo ormai inglobato nella megalopoli milanese; un pubblico attento di sole 24 persone (numero ridotto per scelta) ad ascoltare il "maestro". La serata era strutturata su una degustazione alla cieca di otto vini: 5 rossi all'inizio e 3 bianchi alla fine (si', prima i rossi e poi i bianchi come si usa in Borgogna), intercalate da musica (e che musica.. into the wild - Eddie Wedder) e bellissime poesie, struggente tra le altre quella di Camillo Sbarbaro, poeta genovese d'inizio '900, lette tra un bicchiere e l'altro. Il genio di Sangiorgi si e' rilevato subito: due rossi nel bicchiere apparentemente diversissimi nel colore, all'olfatto ed in bocca; nessuno arriva vicino alla peraltro molto difficile identificazione, si scoprono le bottiglie e... colpo di scena e' lo stesso vino della stessa annata!! Penso che sia una possibilita' unica al mondo, la brava Elisabetta Foradori che sta convertendo la sua azienda da convenzionale ad agricoltura biodinamica ha una vigna di teroldego coltivata con i due sistemi. Incredibile la differenza in tipicita' ed espressivita', indovinate voi quale e' risultato piu' complesso, istrionico e meno "ruffiano".... gran colpo ad effetto! Platea ammutolita e dopo un po' di musica e una poesia via con i tre rossi seguenti: un rosato di cristallina purezza e campione di bevibilita', un rosso "sanguigno" e un' altro di rara finezza ed eleganza, qui complice l'aiuto del pard e di Elio "Donolio" riusciamo a venirne a capo: il rosato non puo' che essere di Massa Vecchia, nonostante il colore scarico dell'annata (2004) che ci devia un po'; Niccolaini e' un vigneron che amiamo e che ci stupisce sempre. Il secondo rosso e' un Faugères del Domaine Leon Barral millesimo '98, fulgido esempio di espressivita' sanguigna del vitigno carignan evidente in questo vino personale e di grande carattere. Il terzo, elegante e rassicurante Nebbiolo comme il faut, si rivela un Barbaresco dell'azienda Castello di Verduno annata 1998, profumi di viole e liquirizia e non di legno, come dovrebbero sempre essere, e spesso non sono, i vini di questa denominazione.

Attendendo l'ultima batteria il bravo Stefano ci porta degli sfiziosi piattini, pane da lievito madre con lardo di cinta senese da sballo, salame dell' alessandrino da leccarsi i baffi e una formaggetta di pari livello, anche la fame e' placata!

Anche i tre bianchi finali, riservano sorprese.. il primo non lo azzecca nessuno nonostante l'evidente caratterizzazione aromatica del vitigno, si rivelera' poi una ottima Malvasia Istriana '06 del bravo (ma ai piu' sconosciuto) vignaiolo Marko Fon. Il secondo lo identifichiamo a fatica, e' lo strepitoso chenin blanc de La Coulée de Serrant 2001, il capostipite del movimento "naturale" Nicolas Joly ha firmato l'ennesimo capolavoro, i suoi vini sono sempre profondamente ancorati al terroir, l'equilibrio e l'armonia di questo grande bianco conquista tutti. L'ultimo e' un vino dolce, e da Pantelleria il maestro Sangiorgi ci propone uno degli unici due produttori naturali dell'isola, Ferrandes (l'altro e' Giotto Bini ndr). La dolcezza "non appiccicosa" unita alla freschezza donata dalla calibrata acidita' fa' venire voglia di berne un'altro bicchiere, cosa assai rara per i vini dolci spesso stucchevoli ed indigesti.
Chapeau monsieur Sangiorgi! La sua bravura unita all'onesta' intellettuale che lo contraddistingue lo rendono un fulgido esempio di coerenza e "pulizia"morale; lo dimostrano la rinuncia che il suo bellissimo Porthos, (unica pubblicazione degna di essere letta in Italia sull'argomento vino) fa non accettando pubblicita' legata al settore.
Da segnalare anche il suo bel saggio "il matrimonio tra cibo e vino".

A bientot SS.

disco in abbinamento, ça va sans dire: Eddie Vedder - into the wild

10 commenti:

  1. Ciao Tatix
    aspettavo di leggere il pezzo e lo trovo, come tuo solito, molto serio, ponderato, preciso, documentato; un bel pezzo insomma!
    Tuttavia mi riservo di scrivere quanto prima la mia lettura della serata, il 'lato B' che, da incompetente quale sono, esula dagli argomenti specifici trattati.
    grazie della bella serata
    donolio

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  2. Ciao Elio,
    aspetto la tua "lettura" con impazienza.
    Grazie ancora per la compagnia e per l'olio
    A bientot
    L

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  3. Approfitto di questo bel post per ringraziarmi del grande Nebbiolo di Accomasso! Come ho scritto nel mio post, dopo un morellino....
    Maurizio

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  4. Ma dai...pure Eddie Vedder!
    La sceneggiatura della serata era davvero da oscar da come la descrivi.

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  5. Ho visto domenica 'into the wild': arriva direttamente all'anima, grazie anche alle musiche.
    Dobbiamo fare da qualche parte un lista/elenco di vini/vignaioli che meritano di essere proposti !?

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  6. certo Enzo, potrebbe essere una buona idea, magari prossimamente sull'armadillobar..

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  7. tatix and enzo, dissento. non amo le liste o le guide di vini, produttori, dischi dell'anno e quant'altro. I giudizi sono sempre troppo soggettivi. L'esperienza personale magari con qualche passaparola di cui sai che ti puoi fidare sono quanto serve. Poi ognuno la 'sua' lista/elenco se la crea.

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  8. Questa moderazione dei commenti, infastidisce un poco e di sicuro non invoglia. Faccio una confessione: per un errato account l'enzo di cui sopra sono ancora io. Chiedo scusa dell'equivoco. Riguardo alla lista (brutta parola) dei vini Ciciuxs ha ragione di criticare infatti quello che pensavo non è esattamente una lista di vini quanto piuttosto una "raccolta" di Vignaioli su una pagina cadauno dove raccogliere tutte le info, anche in considerazione del fatto che spesso i nostri non hanno una presenza sul web ??

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  9. per ora comincio a togliere la moderazione dei commenti, per il resto ci si può pensare

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  10. Ciciuxs, ci hai frainteso, anch'io come Elio non intendevo una lista/classifica fredda e soggettiva ma delle "segnalazioni" di aziende meritorie di cui non avremmo il tempo di parlare (es. La Castagna che hai appena menzionato sopra..)

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