mercoledì 12 novembre 2008

Cascina degli Ulivi: una realta' "scomoda"?



bella gita nel Novese con i fidi pards;
a Cascina degli Ulivi si e' sempre i benvenuti, l'atmosfera e' rilassata e rilassante ed i ragazzi che ci lavorano, provenienti da svariati angoli del mondo (Sudamerica, Germania Francia ecc..), accolgono col sorriso sulle labbra.
L'area del Gavi ha perso negli anni lo smalto e la consapevolezza di poter giocare un ruolo di primaria importanza nel mondo del vino, qualcuno sostiene per mancanza di sostegno "politico" e qualcuno per la scarsa propensione del vitigno Cortese a dare grandi vini; l'azienda diretta dal bravo Stefano Bellotti smentisce sicuramente la seconda ipotesi e lavorando con i canoni della biodinamica riesce a produrre vini di carattere, estremamente tipici e legati al terroir.
La nostra visita, iniziata dalla cantina accompagnati dal simpatico Rafael ha evidenziato tecniche di vinificazione assolutamente ancorate alla tradizione e senza alcun marchingegno ipertecnologico, i trucchi non servono a Cascina degli Ulivi, qui le uve arrivano sane in cantina. Rafael e' un ragazzo francese (del beaujolais ndr) sveglio e intuitivo e la sua disamina sulle pompe (di rimontaggio..) che non servono oppure il controllo visivo dell fermentazione con la botte che "piscia" ci incuriosisce e ci diverte... Qui un "bottone" da 110hl e le vasche di cemento hanno negli anni soppiantato il freddo acciaio che inibiva il contatto con l'esterno.
All'uscita un'occhiata al vigneto, e' autunno inoltrato e le vigne si sono spogliate dopo che le loro foglie dal giallo oro sono passate al rosso ed al marrone scuro c0m'e' normale che sia nel ciclo biologico, il contrasto con quelle dei vicini ci lascia interdetti, hanno ancora foglie verdi! Sembrano quasi di plastica, che strano... Sicuramente nelle vigne di Bellotti c'e' la vita, fatta di erba, insetti e microorganismi nelle altre non so'...
Questa filosofia produttiva puo' aver destabilizzato il "sistema" Gavi e creato invidie e paure se,come ci hanno spiegato, alcuni vini non sono stati presentati in commissione per il riconoscimento della doc, probabilmente non sarebbero stati "capiti" e il confine della doc stessa e' stato spostato di una decina di metri al di la' dell'azienda, mah...
A noi piace pensare che Bellotti e i suoi ragazzi non siano dei semplici sognatori ma persone concrete che amano la natura ed il loro lavoro, ed i risultati stanno a dimostrare da che parte sia la ragione..

Il marchio Demeter® (Associazione per la tutela della qualità biodinamica in Italia) sulle etichette dei vini garantisce al consumatore la Qualità Biodinamica
Le schede dei vini che ci sono piaciuti in modo particolare:
MONFERRATO BIANCO MONTEMARINO 2006 TERROIR, IL LAVORO NEL VIGNETO E LA VENDEMMIA Suolo: argilla calcarea bianca. Vitigno: Cortese.Estensione del vigneto: 0,6 ha, lavorati in biodinamico.Tipo d’impiantoo: Guyot.Densità media ceppi per ha.: 4500.Età media del vigneto: 50/60 anni.Produzione media per ettaro: 60 hl.Vendemmia: raccolta manuale 100%.
IN CANTINA Vinificazione: diraspatura, macerazione per 72 ore, pressatura, defecazione statica, fermentazione alcolica e malolattica con lieviti naturali in botti di rovere da 15 hl. e affinamento sulle fecce fini per 11 mesi nelle stesse. Nessuna chiarifica e filtrazione.Solforosa totale (SO2): 35 mg/l.Bottiglie prodotte: 3692
CARATTERISTICHE Vino bianco secco, floreale, fruttato, dalla bocca fresca, potente, sapida, ricca e di ottima profondità e lunghezza.
ABBINAMENTI Antipasti di mare, minestre, paste asciutte e risotti con intingoli a base di pesce, nasello bollito.

PIEMONTE BARBERA “MOUNBÈ” 2004
TERROIR, IL LAVORO NEL VIGNETO E LA VENDEMMIA Suolo: argilla rossa limosa. Vitigno: Barbera 85%, Dolcetto 10%, Ancellotta 5%.Estensione del vigneto: 3,5 ha, lavorati in biodinamica.Tipo d’impianto: Spalliera e Cordone speronato.Densità media ceppi per ha: 4500.Età media del vigneto: 21 anni.Produzione media per ettaro: 55 hl.Vendemmia: raccolta manuale 100%.
IN CANTINA Vinificazione: diraspatura, macerazione e fermentazione alcolica e malolattica con lieviti naturali in botti di rovere da 25/30 hl. e affinamento sulle fecce fini per 14 mesi in tonneaux da 500 e 700 lt. per 14 mesi.Solforosa totale (SO2): 35 mg/l.Bottiglie prodotte: 14500
CARATTERISTICHE Vino rosso asciutto, polposo, morbido, nervoso, di ottima intensità ed equilibrio. ABBINAMENTI Pollame, bollito misto.
disco in abbinamento: Lowell George - Thanks, I'll Eat It Here (pards you know why..)

4 commenti:

  1. Oh, finalmente posso dire "c'ero anch'io!". Grazie della bellissima giornata zii,
    Massimo.

    RispondiElimina
  2. Nella foto potete vedere il maestro Tatix in azione...Bel post,e' doveroso supportare realta' come queste.
    Se mi posso permettere un'appunto:come abbinamento musicale mi sarei aspettato la celstiale musica di Dido,ma ci "accontentiamo" di Lowell...

    RispondiElimina
  3. Ola pards! Non sara' di certo l'ultima, promesso!!
    A bientot mes amis.
    Lo zio piu' a nord-ovest d'Italia..

    RispondiElimina
  4. Tatix, sei sempre più bravo nei tuoi commenti.Hai descritto perfettamente le sensazioni che si trovano ogni volta che si va da Stefano.
    Prossima visita.....Giulio!!!!.
    A presto.

    RispondiElimina