venerdì 2 ottobre 2015

Aoc Champagne Extra Cuvée de Réserve Pure Extra Brut s.a. Pol Roger


Molti lo chiamano anche “nature”, per me è l’esercizio di stile della casa. E’la cuvée brut - 1/3 Chardonnay, 1/3 Pinot Noir, 1/3 Pinot Meunier - qui in edizione dosaggio zero.
Circa 36 mesi sui lieviti, il mio flacone ha oltre un anno di dégorgement.

Il naso è un omaggio alla finezza e alla precisione. Attacca freschissimo – puro – e con una gessosità cristallina che non mi lascerà più. Ma non è solamente mineralità, c’è complessità, da gran calice. Intensi, bianchi, profumi floreali, pasticceria da forno, agrumi – cedro e limone – frutta rossa ed esotica. Tanta roba.

In bocca freschezza, materia e profondità costituiscono il trio delle meraviglie.
La verticalità, la droiture, non è quella infuriata e “ignorante” di altri champagne, tutto rasoiate e basta; qui la linearità si fa tessitura cremosa, elegante e cesellata, non fine a se stessa. La purezza gessosa veste, con classe, ma senza ingabbiare, un palato - simmetrico rispetto al naso - che sfodera un sorso compatto e teso, molto persistente e penetrante, fino all’ultima stilla.

Se ti piace lo stile PR, caschi bene, anzi benissimo.

Gamberi nudi e crudi, nemmeno l’evo.


4 commenti:

  1. Tornano i venerdì del Duca, talmente rodati che l'evo è ininfluente, adesso che tutto torna resta un dubbio su cosa ci sia in scaletta che sta arrivando piano in sottofondo...

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    1. Impegnativi, ma non vedrei male canti gregoriani, quelli dei monaci di Hautecombe, ad esempio.

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    2. Eremitaggio, spaventoso e meraviglioso richiamo, grazie Dj

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    3. Una coppia di meravigliosi Lp (che termine desueto ormai) acquistati quasi 30 anni fa direttamente in Abbazia. Brividi!

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