giovedì 14 novembre 2013

Stelle Brianzole



Marco 50&50

Non è la notte di San Lorenzo ma in via San Lorenzo a Castello Brianza vedo una stella, il Santo, patrono di bibliotecari cuochi e pasticcieri, ha voluto dare un po' di luce alla via che porta il suo nome e a Stefano Binda, lo chef del Dac a trá, neo stellato Michelin per una cucina senza nei apparenti.



Quindi anche in Brianza arriva qualche riconoscimento e per i residenti qualche occasione in più per passare una serata di qualità, come vedremo allo stesso prezzo dei tanti anonimi locali che sopravvivono senza slanci sotto la sigla MB, dove Mangiare Bene, non dico ad un Q/P vantaggioso ma quanto meno accettabile, non è facile.



Spesso è solo una questione di cu, di testa, altri preferiscono la Q di quantità, altri la Q qualità, altri un buon Q/P,  in ogni lavoro si può usare la testa o un'altra parte del corpo, se ci si mette un po' di cu...ore emerge la qualità, altrimenti comunque, vengono a galla altre cose.





Sulle note di Josephine di Chris Rea arrivo a Colle Brianza, l'imprescindibile fattore Q/P si rivela vincente, si, lo so non ho ancora iniziato la cena, ma la mia macchina è ferma fari spenti nella notte nel parcheggio ad un passo dall'entrata, anche se il passo dovesse essere fatto da scarpe col tacco 12, per i milanesi il Q/P, inteso come qualità del parcheggio, è diventato uno dei requisiti indispensabili per un buon ristorante, per alcuni "il requisito".

Ha smesso anche di piovere "è la pioggia che va, e ritorna il sereno" a volte basta...una stella. "finché si tratta di una stella, che è comunque la più bella per un cuoco, si sta comunque al primo gradino di eccellenza, e un paragone con Francia, Svizzera o Germania in qualche modo regge."

E allora Dac a trá, diamogli retta e vediamo se oltre al parcheggio c'è di più, le gambe di Irene e Barbara se pur coperte da pantaloni si rileveranno efficienti come le spiegazioni dei piatti della gentile responsabile di sala. Locale al completo e ben riscaldato,  il completo amaranto è in tintoria, opto per camicia e jeans, poltroncine imbottite e comode.



Tre tavoli tondi, di cui due in lega di "metalluminio" ed uno rivestito in pelle e qualche tavolo da due. È la mia prima volta, ma non lo dò a vedere, sento un po’ di ansia da prestazione,  l'accoglienza è buona, per nulla incalzante, sono subito a mio agio, mentre la quota scatta qualche foto ordino, o meglio chiedo che mi venga portato, un Franciacorta Saten Millesimato 2009 di Villa 2009.



Oltre alla carta c'è un menù a mano libera a euro 58, ci informano che ogni piatto può essere servito anche in mezza porzione, devono aver capito la dead line del cliente medio, mi sto ancora chiedendo perché non ho approfittato del vantaggio inaspettato, forse non mi piace vincere facile, comunque sceglieremo due piatti a testa dalla carta, tanto per rimanere in media cliente e se possibile, in forma.



Ci vengono offerti un calice di bollicine, una crocchetta di pesce e un bocconcino di caprino morbido (di un'azienda agricola di Valmadrera) passato nel pane profumato agli aromi. La focaccia, il pane a lievitazione naturale e la carta  da musica con curry e una parte di farina di mais che ricorda il gusto, per alcuni ormai dimenticato, delle croste di polenta, sono tutti di loro produzione e col coperto prezzati a euro zero, insieme ai calici verranno prontamente e gentilmente serviti durante la serata.

Carciofo 2013, una sorta di carciofo coreografico e scomposto, il gambo cucinato alla milanese, il cuore alla romana con una salsa alla ricotta, mentre dei grissini al parmigiano ricordano le foglie, nessuna spina nel fianco.

I rossoneri scendono in campo, palline di baccalà mantecato al nero di seppia con una falda di peperone rosso su un campo da calcio il cui verde è dato da una polvere di erbe essiccate, avrebbe potuto essere l’antipasto da condividere, divertente.




Buono il risotto alla milanese con ossobuco, un fuori carta ma sempre disponibile come la cotoletta che proverò al più presto assieme ai dolci ai quali ho rinunciato.


Filetti di sogliola croccanti con purè di patate viola, la doppia “panatura” si rileverà vincente.


Col caffè a euro uno, nemmeno nei peggiori bar di Caracas, vengono serviti dei biscottini alla cannella, dei brutti ma buoni e cubetti di torta paesana.

Insieme al conto, poco più di un biglietto verde in due, chiedo se posso barattare i brutti ma buoni con un altro cubettino di torta brianzola. Spesso faccio questo tipo di richiesta all'apparenza anomala, ma dallo sguardo e dalla risposta capisco molte cose.



Ognuno ha la sua cartina al tornasole per capire le persone.
L'accoppiata sorriso e "assolutamente si" mi piace come risposta.

Usciamo, nel cielo una sola stellina, brianzola, ma non dovrebbe annoiarsi, andranno a trovarla in molti e mentre sto salendo in auto una bambina di nome Aurora, mi porge un palloncino colorato e se ne va senza un commento. Subito dopo la discesa che porta alla statale una paletta mi chiede di accostare, ma non mi preoccupo, Gennaro sta parlando al telefono con Rocco un collega del Ponente Ligure, mi si avvicina una rossa dagli occhi azzurri, ma non è una Ferrari con i fari allo xeno, la poliziotta mi ricorda la sorridente Barbara del Dac a trà, controlla i miei documenti e a bassa voce mi dice che se ho voglia di giocare, nella sua casa a Montevecchia arredata dall’ex fidanzato un architetto brianzolo, oltre alla paletta ha un secchiello del ghiaccio con lo Champagne e che vorrebbe mostrarmi tutte le sue formine. Non vorrei sporcarmi rotolandomi nella sabbia con una femmina alfa dotata di manette e a malincuore rinuncio, lei cambia atteggiamento e vuole farmi la prova del palloncino, allora le mostro il mio e riparto, non potrà certo punirmi due volte per lo stesso reato.




9 commenti:

  1. Ne hai trovato un altro. Cercando cercando.
    L

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  2. Mi ha cercato lui, mi sono solo fatto trovare. Sopra media questa

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  3. Quel carciofo così naif ma chissà che buono!! Beppe

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    1. Era buona anche l'erba di San Siro...
      M 50&50

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  4. cbr non è una moto da strada è la sigla che si usava sul forum gr di: complimenti, bella rece.

    F.

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