venerdì 29 novembre 2013

La farmacista e il segreto dello speziale

Marco 50&50

Mi sono ferito con la carta da zucchero. Tracce ematiche ovunque, il sangue, che dovrebbe rimanere in circolo, non vorrei provocasse un circolo vizioso. Uno non immagina che danno maiuscolo possa fare un taglietto minuscolo, neppure in corsivo e nemmeno in grassetto, documenti macchiati, mouse macchiato, caffè macchiato, non poter usare a piacimento l’unico “opponibile” rende inutile la permanenza sul posto di lavoro, soprattutto oggi che Novembre sembra indossare l’abito da fine estate, così ho fatto un salto in farmacia.



Era quasi l’ora dell’aperitivo, con la mano sana riuscivo efficacemente a sorseggiare un calice di bollicine, l’affluenza, come al seggio, è scarsa, qui non mi hanno chiesto un documento d’identità, si devono essere accorti che anche le loro pizzette non erano identificabili, forse erano pizzette americane, senza pomodoro, formaggio rappreso, residui di patatine fritte per dare il tocco di grazia, esco.

Forse avrei dovuto chiedere all’amico chitarrista di accompagnarmi in farmacia a clacson spiegato, ma l’ho dovuto mandare in tintoria a smacchiare le pratiche.

La mia farmacista preferita, che mi controlla il colesterolo e che ha già dimestichezza col mio sangue, sembra la maggiorata sorella minore della Bellucci, quando la prima volta mi ha chiesto i dati perché potessi scaricare l’importo pagato, mi ha guardato male e ho pensato volesse scaricarmi, poi si è resa conto che quando le ho risposto Vincent Cassel, volevo solo farle un complimento senza terzi fini, adesso ha capito che il mio è un “umorismo platonico” e anche come tenermi a bada.

Comunque abbiamo una certa confidenza, la volta scorsa dopo avermi detto che l’indice glicemico si era un po’ alzato, le ho risposto strano, quando la vedo ho sempre un calo di zuccheri, lei senza sorridere mi ha fissato dicendomi : La saluto, signore.

La mia manovra di avvicinamento credo stia dando i primi frutti, certo non sono ancora i miei preferiti eppure la stagione è quella…
Speriamo ci sia lei, di certo potrei leccarla all’infinito, ma la ferita, con un bel cerottino applicato a dovere, guarirà subito, in alto il pollice, mi esorta.



Dovessi allargarmi, lei che tiene alla mia linea, farà in modo che io non prenda una sbandata, dovrò metterci una crocerossina sopra. Invece è bastato cambiare orario, un signore con occhiali da lettura sembra guardarmi, chiedo a vuoto dei cerotti, quando mi accorgo di parlare a me stesso nello specchio sento una voce:

Posso servirla io o vuole aspettare la Dottoressa…
Preferirei aspettare, quando dovrebbe arrivare…

Sarà qui a momenti il corso di primo soccorso è quasi finito
Ma come, una Dottoressa non ha ancora fatto il corso base…

La Dottoressa “tiene” il corso, è la maggiore esperta di respirazione bocca a bocca di Milano e provincia e ammicca.



Che delusione, dunque non sono l’unico, prendo i cerotti ed esco, ad Ovest e anche  l’umore si sta rannuvolando. Sono giù, devo gratificarmi, rivedere “la supplente” con Carmen Villani potrebbe risollevarmi, ma mi sembra un film un po' troppo hard, forse sceglierò una nuova gabbietta per il canarino, quella vecchia ha il dispenser della tonica guasto e va a finire che il gin mi finisce sempre prima.

Beh qualunque scelta farò, il canarino sarà soddisfatto. Comunque dovrò trovare una soluzione, la farmacia era un porto sicuro per i malanni di stagione, per avere un consiglio su come abbassare il colesterolo e l’indice glicemico pur continuando ad eccedere con grassi e zuccheri, per debellare i virus in circolazione, per farsi controllare la pressione quando ci si sente sotto pressione. Il grosso problema è che non ci si può affidare al primo venuto, le donne piene di impulsi ma meno impulsive lo sanno… Se tra le mie conoscenze ci fosse uno speziale speciale o una Fabiola Speziale, Miss argento, che ben si abbina ai brizzolati.



Ma ce l’ho, la distanza che ci separa non è proprio a portata di malanno, ma uno affidabile ce l’ho. Attorno alla Lanterna,  se pur in forma mite arriva l’inverno ma in prossimità della costa il vento più che mite è un mito ed temuto dagli stessi lupi di mare.

L’anno scorso, i tempi di prescrizione credo di averli rispettati, ho sentito una leggenda in metropolitana, una persona dopo aver passato l’autunno in camicia e con un maglioncino di cashmere sulle spalle all’arrivo dei primi freddi ha protestato per la temperatura di servizio ed è uscito a tormentarsi nella tormenta.

Sembra abbia trovato un virus in forma acuta in circolazione sulla tastiera o forse più semplicemente la tastiera più acuta (o quasi) in circolazione si è presa un bel raffreddore, così, ma forse sono dicerie, costretto da venti ed eventi, ha dovuto indossare a malincuore un giubbotto per le zone artiche sopra al maglioncino preferito.

Invece del giro dei locali ha provato con il giro in solitario di quasi tutti i medici del levante ligure, così tanto per confondere le acque, anzi, a dirla tutta, ha tentato anche la carta del basso, alto, di statura normale Piemonte, ma  è dovuto tornare a casa con i carciofi nel sacco (non era poi così malato da dover rinunciare a tutto).

Ha interpellato anche alcuni specialisti, ma le diagnosi diversificate l’hanno reso nervoso, lui poi somatizza…in effetti se ci si sente dire: non è niente, sono mali di stagione, stia al caldo, mi spieghi meglio i sintomi, la sento surreale, ha provato con i carciofi ? diventa inevitabile innervosirsi e reagire ton sur ton.

Un Inverno d’inferno, brodini caldi, miele, spremute, anche di meningi ma l’abbinamento con i carciofi non saltava fuori, poi il vento, come nella vita, ha cambiato direzione e perdendo forza ed intensità ha soffiato la primavera verso la Lanterna.

Così questa persona ha preso la moto senza casco, giubbotto e ascot , nel suo maglioncino verde pisello disidratato al wasabi e i capelli al vento…
…e nel vento l’idea, tardiva ma risolutrice : vado dallo speziale.

Dottore, ho la gola in fiamme, è da 68 giorni che dormo con due cuscini per la tosse, oggi vorrei cambiare posizione…

Il farmacista ha affrontato subito la cosa risolvendo il disagio psicologico e l’ha tranquillizzato con parole analgesiche.

Adesso ci sono qui io, non si deve più preoccupare, lasci scorrere liberamente e senza freni le dita sulla tastiera, almeno i due indici, di gradimento ne avrà, prenda questo e vedrà che i suoi problemi saranno solo un ricordo…vago
Non ho più mal di gola, ma cosa mi ha dato, qual è il suo segreto ?



Bollicine
E’ tutto verosimile, tranne le bollicine, quelle sono autentiche, come lo speziale.

Marco 50&50

6 commenti:

  1. tutto questo giro di parole per presentare un libro?
    BB

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...oltre che tante storie per un taglietto, figuriamoci se gli veniva una fistola... sarebbe andato dalla confraternita dei druidi.
      Alba

      Elimina
    2. Mi sono legato al dito l’ALBANONCOMMENTO sulla Gran Torino Amaranto e ha fatto infezione…
      Marco 50&50

      Elimina
    3. Non fare così.
      L'ho letto, mi è piaciuto ma era più bella la storia di Clint E. con una Gran Torino verde.
      Hai degli smalti orrendi, dovresti usare qualcosa di più sofisticato che tenda ad una nuance sangue arterioso.
      Inoltre ho problemi con i teutoni, con il testosterone, con le tasche e con il tempo tanto da sentirmi più Angela che Alba.
      Non riesco ad arrivare alla temperatura di servizio.

      Elimina
    4. Una donna col senso della frase non può avere problemi con i bisnonni della Merkel, nel caso c’è sempre il segreto del farmacista
      M 50&50

      Elimina
  2. No, era un ringraziamento camuffato per un farmacista con cantinetta, mi è scappata la licenza poetica che forse non avevo rinnovato…
    M 50&50

    RispondiElimina