domenica 27 novembre 2011

Non sono rosati per turisti

- di Hazel -


POP: abbr. Popular 'popolare' usata a partire dagli anni cinquanta per designare quelle tendenze (pop art, pop music) che adottano elementi estetici o simbolici studiati in modo da attirare un pubblico di massa.

Con questo non si sottintende che cio' che e' popolare debba essere per forza cretino. Ma nell'accezione data dai media della pop music ci finisce dentro di tutto e di più : nel grande calderone pop possiamo trovare Carole King come Ronan Keating, i Beatles come Tiziano Ferro, Elvis Costello o Cesare Cremonini che gira in vespetta. Insomma come concetto piace la raccolta differenziata ma vuoi mettere la comodità del bidone dei rifiuti misti.


Quando penso ai rosati li vedo pop. Nella mia concezione sono amici della tavola passando con
discrezione ma nessun imbarazzo da una portata all'altra.

Nel teorema in uso abitualmente:

Prendi dell'uva(acerba), trattala male,
fermentala a temperature bassissime,
tienila in piedi con un overdose di solfiti,
fallo come fosse un favore,
fa sentire che e' poco importante...


Gira voce che tale ricetta funzioni magnificamente per coppiette sintetiche in un (un) happy hour estivo a Forte dei Marmi. Per chi passa di qua in cerca di strade meno frequentate consiglio vivamente l'esordio del Gaglioppo rose' di 'A Vita,che dopo averci fatto (ri) scoprire il vero colore dell'uva gaglioppo nelle ottime versioni di Ciro' rosso,tanto per cambiare il disciplinare e' andato dalla parte opposta (sic), ora ci prova col lato piu' femminile . Al naso delicato di fragoline e fiori si contrappone una bocca più incisiva e di buona struttura. Il buon Francesco, per ora, non sbaglia un colpo.

Le Padovani sisters from Montalcino sono tipe toste e i loro rossi lo dimostrano:lunghe macerazioni,pochissima solforosa. Nel rosato esce fuori un'anima piu' gentile ma con grinta.
Lo producono da 5 anni circa e questo 2010 e' sicuramente uno tra i migliori... Macchia mediterranea e un impronta sapida quasi salina gia' dal naso, che si ripropone prepotentemente al palato, rendendolo un vino da bottiglia col buco !



Pop da aperitvo, ma di quelli giusti . Le ore felici a La Palud con gli amici armadilli.










11 commenti:

  1. Mi chiedevo se gli armadilli me ne potessero mandare un paio di bottiglie. Così, per rimanere meno ignorante ;-)

    Sempre in attesa che il Sancio recuperi quelli di Lopez de Heredia. Io non schifo assolutamente i rosè di carattere, anzi, li trovo come le ragazze con i capelli rossi e con le lentiggini...

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  2. Il rosè di Sangiovese vè un bijou come chi lo ha fatto , tieni un capitolo libero , durerà meno dei bacucchi spagnoli ma ha molti lati migliori
    Sancio

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  3. Peccato che siano astemie le rosse irlandesi...

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  4. Ok, Roby.. campionatura a breve in quel di Sanremo, veramente un gran rosato!

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  5. Che dici, gli fanno un culo così ai Bandol?

    Sono invidioso di come esci in quella Eli-Foto , dovrò provvedere :-)

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  6. Caro Guardiano, leggendo alcuni dei tuoi ultimi blog, quasi lusinghieri nei confronti dei cugini d’oltrelpe, mi ero pressoché convinta che tu stessi diventando filo francese  Però è bastata una frase, buttata a mo’ di sfida, per farmi ricredere… Per un attimo, ho pensato che la diatriba franco-italiana, oops scusate lo sgarbo, italo-francese, fosse definitivamente appesa al chiodo, però come si suol dire, ‘chasser il nazionalismo, il revient au galop’… 
    Scherzi a parte, diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il Rosé di A. Vita è senza il minimo dubbio un gran bel rosato, di quelli che fanno riconciliare i più scettici con la tipologia. Però, in materia di ‘troiate’, scusate il francesismo, il panorama dei rosati calabri non è certo messo meglio di quello dei rosati di Bandol… Quindi, se proprio dobbiamo fare un confronto, lasciamo che a salire sul ring sia un altro peso massimo, un avversario con i contro-c… un Château Pradeaux…?
    Sophie

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  7. Sai com'è, io sono profondamente convinto che in Francia, su qualsiasi tipologia ( ho detto tipologia e non vitigno...) siano in grado di mettere sul tavolo nove volte su dieci un prodotto migliore di qualsiasi altra nazione a vocazione vinicola, anche sui diversi livello di prezzo.
    Sul tema specifico, possiamo parlare di nobili Bandol o anche di qualche chicca in Loira, e chissà quante cose non conosciamo, ogni volta che vado di là imparo qualche cosa ;-)

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  8. Se mi è concesso, vorrei rispondere a B. La tua domanda dimostra quanto certi stereotipi siano duri a morire… Bisognerebbe andare oltre ai soliti luoghi comuni del bianco con il pesce, del rosso con la carne.. Nell’immaginario collettivo, il rosato è sempre stato associato a una bevanda fresca, dissentante, dalla beva facile e quindi relegata alla stagione estiva… E’ vero che la maggior parte dei rosati in commercio risponde a queste caratteristiche… Però è forse un po’ riduttivo fare di tutta l’erba un fascio… Perché esistono anche dei rosati che, per struttura, lunghezza, alcolicità, sono più vicini ai rossi che ai rosati e a volte, sono addirittura più strutturati di certi stessi rossi, vini che non temono il confronto con i piatti più elaborati.. Come non pensare, ad esempio, al Rosato di Fabrizio Niccolaini di Massa Vecchia… un vino straordinario che, alla cieca, metterebbe in difficoltà più di un degustatore di rosato..
    Sophie

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  9. Sai Sophie,sul rosato di Massa Vecchia un armadillo in particolare potrebbe scrivere una tesi:) Chissa' quale...
    Hazel

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