venerdì 11 novembre 2011

Il succhia ruote


- gdf 2011 -

E alla fine mi ha anche denunciato.

Però prima il video, siamo in web version.

-

Per carità, molte gare me le lasciava vincere, almeno quelle meno importanti, secondo lui, e la prima pagina, la concitata scena susseguente alla piccola vittoria era mia, questo è vero, ma adesso che ho capito, lo faceva solo perché a lui interessava l’obiettivo finale. Tu vai avanti, poi ci penso io, pensava lui. Un pochino di gelosia trapelava, la intravedevo, ma la nascondeva bene.

Alla conferenza stampa di fine tour ci andava lui, al confronto con i capitani, i capi squadra, i giornalisti più influenti, gli sponsor; li ci andava lui, e si prendeva il ruolo e il merito, sminuendo il mio ruolo, amicone in privato, tiepido in pubblico.

Ma perché non c’è il protagonista dicevano quelli? No, è un tipo strano diceva lui, lo sapete com’è, è un cuore matto, ci penso io a queste cose, lui vuole stare defilato, per il bene di tutti e due. Non fateci caso quando da i numeri, a volte esagera, poi ci penso io a fargli riprendere il controllo. E’ un grande talento, ma non sa cosa sia la disciplina, voi fidatevi di me.

Allora cambiai squadra, manifestamente per sfida, per fargli capire che potevo vincere anche senza di lui, e allora la gelosia gli montò in testa, ma anche se stavamo in squadre diverse lui mi era vicino, non mi perdeva di vista, e in corsa non mi si staccava mai di ruota, piuttosto lasciava i suoi a perdersi nel gruppo, ma me no, voleva vedere cosa poteva combinare cuore matto.

C’è chi è riuscito a vincere il giro senza vincere una tappa, questa è storia, e c’è chi sfacciatamente ti si metteva invece sempre a ruota e poi alla fine ti lasciava il ruolo di secondo, succede. Chi ti ha fatto lavorare tutto il giorno e poi arrivava primo, ma te lo diceva prima. No, aspettalo, lui ce la può fare, tu anche se sei in fuga non ce la puoi fare, non hai fondo. Ma così non diventerai mai un campione mi dissero, ma a me non interessa diventare un campione agli occhi degli altri, io mi accontento della mia autostima, e poi, perché prendermela con un tiepido, è così gentile quel succhia ruote, ti offre il caffè, ti porta in trattoria, ti da una pacca sulla spalla, ti chiama per sapere se stai bene - e te credo … - però io sono anche abbastanza stufo di arrivare secondo alla fine del tour , come un gregario di lusso, e in più senza aver mai riconosciuto pubblicamente la supremazia di quel capitano.

Un giorno mi venne in mente di provare una nuova tattica, non premeditata, istintiva, da cuore matto, quella della mossa del fagiano, imprevedibile. Mi sono messo dietro e poi sono partito come una biglia di acciaio lanciata da una fionda, e lui non ha capito più niente, l'avevo staccato, ormai ero lontano, ma il traguardo era ancora più lontano, lui si è sentito perso, senza riferimenti, però probabilmente stava comprendendo che quel giorno sarebbe capitata una cosa che non avrebbe avuto riparo.

Se vince oggi, così, in questo modo, io torno nell'anonimato.

Non avrebbe più potuto mettermi la ruota davanti, e allora si rialzò, prese atto che volevo finalmente vincere da solo, in fuga, senza nessuno che mi succhiasse ancora la ruota. Prese fiato e ragionò sulla prossima mossa che gli potesse portare almeno vendetta se non vittoria. Astuto e stratega, più di arguzia che di intelligenza, fece in tempo ad avvisare i direttori sportivi delle altre squadre, ché avvisassero la giuria ! ... qualche cosa non andava bene. Non pago si fermò, perso per perso chiamò anche i giornalisti al telefonino.

Ai primi disse, quando arriva fategli l’antidoping. Ai secondi, domani fatelo sapere a tutti. Terra bruciata intorno.

E così oggi potrà di nuovo alzare le braccia davanti al pubblico.

- gdf-


8 commenti:

  1. sprint e polemica indimenticabili, da un compagno di squadra poi. Mah
    R

    RispondiElimina
  2. Alzerà le braccia, ma alla sagra delle salsiccie e della zucca.
    B.

    RispondiElimina
  3. ummm.. non c'è limite al bieco opportunismo, tieni duro Bitossi, ops Guardiano..

    RispondiElimina
  4. La prossima volta non ti guardare le spalle, non cambia niente, perché se ti vorranno tirare una coltellata ci riusciranno comunque. Un Basso si trova sempre .

    Giorgio

    RispondiElimina
  5. Caspita Lucien, noto che hai cambiato foto nel profilo! Tanqueray Team.

    Si, ma non rattristatevi, io l'ho già digerita.

    RispondiElimina
  6. ...che maestro di vita il ciclismo :-)

    RispondiElimina
  7. Avevo undici anni, non ho gioito della vittoria di un italiano, mi aveva fatto meno male una sconfitta finale al mondiale Mexico 70

    RispondiElimina