sabato 24 settembre 2016

Blend4 Varese - Ivano Antonini


Fabrizio Nobili + gdf


La Toscana resta centrale nell'offerta del varesino Blend 4, condotto sempre più singolarmente -con la moglie- dal sommelier Campione Italiano Ivano Antonini. Il toscano Luca Martini si sta progressivamente defilando, così impegnato dalle mille incombenze che il titolo di Campione Mondiale gli ha procurato. Belle cose, buone consulenze, un libro, i viaggi, le distrazioni. Però tutto ciò che era "Toscano" al Blend4 rimane tale, dai salumi alla ciccia dalla frollatura burrosa.

La cucina segue bene, intervallando le tapas da bancone con preparazioni più complesse. Il locale è in evoluzione, la cantina, le degustazioni, le serate a tema, l'aperitivo gourmet e la cucina di Filippo Scapecchi contribuiscono, nel complesso, a costruire un'offerta ampia e buona per tutti. Nulla è fermo, tutto si evolve, anche una delle tre migliori tavole di Varese. Intanto il divertimento al banco, a tavola o in cantina continua a non mancare, così come qualche sorpresa ... a suivre.


Almeno una decina di insaccati e affettati di pregio aprono d'ufficio la giornata. Buono il prosciutto crudo, eccellenti i salami, superlativa la coppa di testa.


Carta dei Caviali a specchio


Raffinatissimo aperitivo. tataki di tonno, panna acida, caviale e cipolla rossa all'agro

Sud: bufala di Barlotti e acciughe di Sciacca in salsa verde

Liguria e Maghreb: olive Taggiasche, polpo, cous cous speziato




Chardonnay e Pinot Noir
Esemplare il Poully, solo un po' chiuso al naso ma ben espressivo in bocca.
Il P.N. tedesco si conferma come una delle più belle sorprese sul tema fuori dalla Borgogna e molto più gourmand di tante produzioni del Nord Italia

Siamo sul chilo e nove di peso e quasi due mesi di frollatura

Spaghettini all'uovo, zucchine, vongole e mandorle

Il lingotto di melanzane alla parmigiana

Tempura di fiori di zucchina farcito di brandade, coulis di pomodoro crudo, olive Taggiasche e profumo di origano

Ci vuole un arma adeguata per affrontare la ciccia.
Come direbbe Maurone Colagreco a Top Chef: "giù le colteli!"



Fuori onda dalla cantinetta dei Nobili.
Bottiglia mantenuta in condizioni perfette da una decina di anni. Etichetta e tappo senza un minimo danno subito dal tempo, che qui si è fermato. Il 4 di agosto del 2006


Ivano caraffa. Al naso il tabacco biondo si incrocia con le altre note evolute tipiche del metodo Solera. come la frutta secca. Un grande Jerez Amontillado con le bollicine. Emozione rara. Vino da meditazione nel senso che è difficile spiegarlo e spiegarselo, perché alla fine si muove tutto in orizzontale e manca di crescere in altezza. Manca quello spunto dei grandissimi, quel pizzico di buccia d'arancia confit come potremmo trovare in un vecchio Vintage di Krug, per esempio, ma resta un grande esempio di vinificazione con Metodo Classico di un blend Solera. Difficile berne una bottiglia in solitario. Vino conviviale che apre temi e discorsi e fa viaggiare più verso l'Andalusia che verso Avize.


Sopporta anche un "Bleu" il Substance

L'ottimo dessert al cucchiaio, sul tema del pistacchio

E siccome si parlava di Solera perché non chiudere con un siciliano dall'accento inglese?  First Edition di De Bartoli 


F.N. + gdf

1 commento: