sabato 24 gennaio 2015

Dettori

- Fabrizio Nobili -

Dettori bianco 2013

Il Dettori di persona non lo conosco, in passato è capitato di scambiare qualche battuta sull’ormai estinto forum del gambero rosso. Lo conosco però tramite la produzione dei suoi vini, vini talmente tipici da essere atipici. Infatti i metodi di vinificazione sono soprattutto indirizzati ad evitare che qualcosa li possa snaturare.
Lui lascia parlare il terroir attraverso l’età delle piante, che sia il sottosuolo a parlare, nient’altro. I cannonau dal Tuderi al Dettori passando dal Tenores esprimono una lingua sempre più complessa e forbita, strutturata ed impegnativa.
Il Dettori bianco da uve Vermentino è un vino che all’occhio confonde il degustatore,non essendo filtrato se guardato da distanza si potrebbe confondere con diverse altre cose ma difficilmente si direbbe che sia un vino. Forse un succo d’ananas o una birra bianca senza schiuma, qualcuno, difficilmente,  potrebbe azzardare ad un bianco macerato tipico del friuli.
I profumi sprigionati dal Vermentino di Alessandro Dettori rimandano ai fiori gialli, note floreali primarie, evidenti e mediterranee,  note vegetali del finocchio e del legno di liquirizia, l’evoluzione aromatica dopo ossigenazione sprigiona anche decisi profumi di pesca.
In bocca l’esuberante grado alcolico si fa sentire ed aiuta a dare notevole struttura e corpo.
Anche alla degustazione ci si potrebbe confondere, difficile poter dire che sia un vino da uve Vermentino, di certo invece si può dire che è un vino mediterraneo, potente e dagli aromi di macchia mediterranea.


1 commento:

  1. Accoppiata vincente con sfilacci di cavallo, sarà che un altro sardo&omonimo mi ricorda notti di mezza estate all'Ippodromo, ma voi che ne sapete delle mie notti a San Siro...

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