del Guardiano del Faro
Ci sono osti che riempiono enormi bicchieroni di vetro con i sugheri della Bonarda e li espongono con orgoglio sui banconi della loro trattoria, chi colma enormi coppe Martini con
i tappi del Prosecco nel loro wine bar, chi, più raffinato, fa delle pareti un museo di tavole di compensato su cui sono state
incollate le capsule delle bottiglie di Champagne.
Poi c'è uno come Marco Viola, l'ostesteta che trasforma una parete in un troemp d'oeil fatto con le latte svuotate dal
caviale, purificate. Caviale di ogni origine e qualità, così, per mandare un messaggio
sufficientemente chiaro quanto colorato diversamente dal suo, il Viola.
Questo oste fuori dagli schemi
vola alto, verso i vertici di ogni montagna, almeno apparentemente, mentre la
sua maturità di ristoratore si sviluppa a
piccoli passi, quelli dei ricordi d'infante, dentro i gusti rassicuranti e
primari di ogni bambino che ha vissuto intensamente e condiviso con piacere la
cucina della nonna, per giunta emiliana, un plus per lui ormai ex pavese, ristoratore alassino
adottato, non senza riserve da parte dei suoi colleghi.
I gusti pieni e rassicuranti
di lassù sono qui riprodotti a tratti, mentre i sapori della Riviera non ricercati con
ossessione, anzi, lasciati agli altri, al gusto e alle tradizioni degli altri. Ma un vero salmone selvaggio è un'altra cosa per tutti, per quelli che ne ricordano il sapore.
Soffice pane alle olive, ma sono i grissini alla cipolla a dominare il cestino |
Dalla carta dei prodotti
"non cucinati" svettano le migliori materie prime rintracciabili e
conservabili. King crab, foie gras, manzo Wagyu, pata negra, Balik ... e poi quelli freschi: ostriche, gamberi e scampi, astici e aragoste. Tutto al top, così nessuno avrà
nulla da dire sui prezzi, perché se hai casa ad Alassio l'ultima cosa che ti
può preoccupare è il prezzo delle cose, caso mai la sua qualità, come quella
della vita scelta da Marco Viola.
Champagne come se piovesse,
con carta dedicata, e bilanciata scelta di vini fermi, conseguenza dei limitati
spazi del locale, ideale boite haut de gamme per edonisti e crapuloni, di qui o
d'altrove. Ne avevo già parlato l'anno scorso di questo posto, ringraziando il
cielo che se ne sta ad oltre 50 chilometri dal faro, se no le già consunte
riserve auree del faro sarebbero ancor più pericolosamente insidiate dai canti
delle sirene del Viola.
Aneta, molto attenta al servizio |
Anche quelle ci sono, due
sirene in sala, la blonde et la brune, due da Krug Rosè, perché Marco Viola non fa le cose a metà.
Segno bilancia, con una buona stella che continua ad assisterlo. Edonista fino
in fondo, senza compromessi, con quell'aria da passavo di qui per caso con l'orologio d'antan, per non
far pesare nulla, come sanno fare quelli che il mondo lo considerano solo per
la sua bellezza e la sua esclusività, che non vuol dire solo plateau royale ma anche
parmigiana di melanzana o minestrone alla genovese.
Neppure il lato snobistico ha
tralasciato di far passare attraverso i vetri di questa scatola di giochi per
adulti, andando contro vento, nicchia incontaminata e autoimmune da ogni tipo
di crisi economica o di pensieri. Hedonist! Hedonist! Ma non senza ratatouille, sformatini di verdure, minestrone alla genovese, parmigiana di melanzane e spaghetti all'amatriciana, ma cucinata con guanciale di pata negra e sfumato con regolamentare Champagne ... noblesse, che corre su musica da after hour milanese.
Mah, rivedere in due giorni consecutivi sul blog il format Armadillo Bar di Courmayeur e il metodo Viola di Alassio, due situazione molto diverse, diversamente edoniste, ma sicuramente di successo, si scambiassero pure le sedi, la musica, i piatti e i vini. Chissà, uno di questi giorni... per lo meno risparmierei il 22% su alcol e altri beni di prima necessità.
Mah, rivedere in due giorni consecutivi sul blog il format Armadillo Bar di Courmayeur e il metodo Viola di Alassio, due situazione molto diverse, diversamente edoniste, ma sicuramente di successo, si scambiassero pure le sedi, la musica, i piatti e i vini. Chissà, uno di questi giorni... per lo meno risparmierei il 22% su alcol e altri beni di prima necessità.
Tortino di broccoli e bagna cauda
Parmigiana di melanzane
Minestrone alla genovese
Come un'amatriciana, più che meno. Saturante
Bonet al Rum
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