martedì 25 settembre 2012

I dieci migliori vini italiani | Ten Best Italian Wine



 - del Guardiano del Faro -

Non era la prima volta che entravo al Relais Louis XIII. Ma di esperienza ne avevo pochina per potermi permettere di affrontare ad armi pari  un forbito dialogo nella lingua di Molière con quel formidabile sommelier che nella profonda cantina bunker difesa da sistemi di allarme collegati con la Gendarmerie custodiva preziosi flaconi che risalivano fino al 1789. C’erano anche dei quadri del medesimo periodo laggiù, e anche di un periodo successivo, quello degli impressionisti più famosi, quelli che non c’erano né al Louvre e neppure all’Orangerie.



Per contro, di cucina pensavo di capirne un po’ di più che di vini o di vera arte in quegli anni, e quindi che ci fosse in cucina Manuel Martinez con appuntate al petto due stelle Michelin o qualcun altro non mi dava particolare emozione. Ma evidentemente la mano di M&M non passò inosservata a Claude Terrail, e quindi M&M venne chiamato a suonare il piano a la Tour d’Argent per molti anni prima di rientrare nei fascinosi ambienti del numero 6 de Rue Grands Augustins.

Questo per dare un senso al discorso, che ovviamente vuole allacciarsi senza veli superflui alla manifestazione, all’evento, all’impresa teatrale che grazie al naso e ai palati più nobili d’Italia ha eletto i migliori 50 vini d’Italia, con un focus ben puntato sulla comunicazione internazionale, come dire: voi in Italia lo sapete, ma all’estero forse no, e allora ci pensiamo noi a dirglielo.

In quel momento l'italian wine-web ha avuto un sussulto, ho sentito tremare parecchie scrivanie, poi si è andati tutti a dormire e così non ci son stati pugni spari grida e botte, e anche grazie ad un buon sonno non gli ha sputato in un occhio quasi nessuno - in fondo ci saranno i link -  ma certamente la carta stampata magnificherà l'evento epocale fregandosene e sottovalutando la ribelle marea montante web.


Il sommelier del Relais Louis XIII, secondo me per lusingarmi e non per altro, mentre mi mostrava le meraviglie di cantina, mi invitò a fine giro a bere un calice di Cognac da bottiglia soffiata e con tanto di  fregio Napoleonico, originario probabilmente  da uve Ugni  Blanc, da noi chiamato Trebbiano.

Il suo scopo, in carenza di comunicazione affidabile se non quella cartacea, era di carpire ai clienti stranieri che si sedevano al tavolo le migliori informazioni possibili relative ai vini che venivano prodotti nei rispettivi paesi. Chiaro che con gli italiani si divertiva di più che con i belgi, gli olandesi o con gli inglesi, e che quindi li ascoltasse comunque tutti les italiens.

Il suo progetto? Perché ci vuole un idea, uno svolgimento, degli interpreti ed infine un obiettivo per mettere in piedi un progetto, possibilmente sensato. Il suo progetto, abbastanza avanti devo ammettere oggi, era di realizzare una carta dei vini dove ci dovessero entrare ( a Parigi ) dieci vini di ogni paese che facesse parte della Comunità Europea. Sto parlando del 1987. Quest’uomo aveva una mente telescopica.

E fu così che mi mise davanti al naso un bloc notes ed una penna e mi chiese quali, secondo me, fossero i migliori dieci vini italiani. Non specificò la tipologia, tanto per lui era uguale, lui voleva sapere solamente quali fossero le eccellenze secondo me. Poi se le sarebbe avvicinate lui con la sua lente focalizzante.

Siccome ho la mente abbastanza schematica, e sono pure ragioniere come aggravante, pensai addirittura a diversificare i dieci nomi per categorie. Ma quali potevano essere dieci vini italiani da mettere in carta a Parigi nel 1987?  Con quel poco che avevo messo insieme di esperienza azzardai una selezione di cui mi tenni copia, e che qualche anno fa riaffiorò dalla polvere di un cassetto.


Oggi  posso solo andare a memoria, ma sicuramente la bollicina era una: la Riserva del Fondatore Giulio Ferrari. Dei bianchi degni dell'Europa? Un bel problema, allora come oggi, ma andavano forte i friulani, forse perché gli alto atesini non erano molto interessati a farci scoprire le loro appuntite meraviglie, e  quindi sicuramente sarà stato  Jermann : Vintage Tunina. Rossi? Facile: Gaja, Conterno, Conterno, Giacosa, Sassicaia e Biondi Santi. Dolci?  Toscana, Vin Santo, forse già Avignonesi, e poi un Picolit, ma ora non ricordo qual’era il nome più gettonato, ed infine un vecchio Marsala.

Oggi per fortuna la scelta sarebbe molto più ampia, il clima si è riscaldato, il vino adesso lo fanno anche gli inglesi, tante cose insomma; farei veramente fatica a spiegare a quel sommelier che il miglior vino italiano nel 2012 è un bianco abruzzese.


- gdf 2012, il vostro cameriere on-line -

Non sono bravo a mettere i link nella elegante maniera con cui servo il Martini, quindi li potrete trovare comunque senza troppa fatica cercando da Ziliani, sul Gambero Rosso, su Intravino, su Scatti di Gusto, da Lucianone Pignataro e chissà dove ancora. Non ci sfugge niente a noi sul wine-web... Ma il Direttore, bruta logia vaca porca, il nostro palo, ma  dov'è ?

13 commenti:

  1. A una certa età lui era comunque li, ma scrutava nella notte senza fare il ciula ;)
    G

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  2. A leggere sui diversi ( molti blog ) che ne hanno parlato è difficile trovare un commento positivo. Che botta!
    Giorgio

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  3. L'etichetta di Gaja nel 1961 era molto più barocca di quella della foto, sul collare poi c'era scritto Giovanni Gaja in corsivo.

    Per quanto mi riguarda sono felice che al primo posto ci sia Il Trebbiano di Valentini. L'unico vino che mette d'accordo i palati di tutto il mondo.

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    1. Almeno firmare quando si alza il tiro e il tono in maniera assolutistica, ma c'è chi non sa far altro che la banderuola nella vita, e allora prendiamolo così com'è. Un giorno Monfortino e un giorno Trebbiano.

      L'etichetta l'ho scelta per quello, perché era strana, come l'esito di quella degustazione. Io mi auguro solo ( per il bene dei produttori di Trebbiano ) che questa cosa non si trasformi per loro in un boomerang, perché adesso partirà la corsa alle bottiglie di Trebbiano anche da parte dei clienti non preparati, e quindi potrebbe esserci un rimbalzo, tenuto conto dei prezzi e delle altissime aspettative create.
      Per i degustatori invece nessun problema, il web ha capito da subito, prima ancora del ritorno del boomerang.

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  4. Da Intravino:

    http://www.intravino.com/assaggi/verticale-trebbiano-valentini-l%E2%80%99imprevedibile-variabilita-dell%E2%80%99essere/


    "un vino monumentale, coraggioso perchè in un millesimo difficile con scelte di cantina e vigna coraggiose"

    Imprevedibile, variabile, monumentale, difficile,coraggioso, nel bene e nel male...

    Quindi, se me lo offrono volentieri ;-)
    M.

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    1. Chissà, magari bevuto bello fresco, o magari erano i rossi un po' caldi?
      Detto da un bianchista, intendiamoci.

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  5. Anche Ten Best è voluto, no, così, per anticipare cavilli. Quando scrivo di sera va bene così.

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  6. Sì mi sono dimenticato di mettere la F. (l'originale)

    visto che una btg di 1961 di Gaja te la regalai io anni fa...

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    1. Anche un Salon 97 volendo essere precisi, e altro, ma banderuola resti.
      Ciao, peccato, perché tu un naso buono ce l'hai.

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    2. Con la firma avresti risposto diversamente, basta una dimenticanza per far uscire la tua parte autodistruttiva.

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    3. e pensa che la definizione non è neppure copyright gdf ma de très près de chez toi

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  7. In quella commissione, parte allargata, al posto di uno a caso dovevi starci tu. Te l'ho gia' detto una volta ma sei duro: scegli sempre gli asini invece dei cavalli:-)

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    1. ... è proprio per questo motivo che mi sei simpatico ;-) Io sto con i perdenti se sono simpatici, ma non mi piace vincere facile, e se devo confrontarmi con qualcuno deve godere della mia stima e deve essere meglio di me, se no smetterei di crescere. In quella giuria c'era tanta gente, non avrei potuto cambiare le regole del gioco, non sarebbe cambiato niente anche se mi avessero chiamato, perché non ci sarei andato a quelle condizione, e cioè senza separazione di categoria, in un grande minestrone puoi tirar su una carota o una gamba di sedano.

      Comunque grazie della considerazione e guardiamo avanti, devo trovare qualcuno molto più forte di me anche oggi, e cercare di batterlo 7-5 al quinto, se no che gusto c'è?

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