E quando penso a un grignolino in particolare vado su quello di Cascina Tavjin (chissà' se riesco a scriverlo giusto almeno una volta!). Rigido, austero, molto piemontese insomma,con sentori poco fruttati ma più' sul floreale terroso e con una bocca nervosa con ritorni di radici e aranciata amara. Il 2008 nonostante una vendemmia difficile mi piace un sacco, e attenzione alla versione senza solfiti degustata in anteprima a Villa Favorita, che mi ha ricordato non poco certi Poulsard della Savoia. Alle signorine amanti del bon ton non piacera' ma che si bevano un nero d'avola qualsiasi nei winebar del centro cittadino!
A Mario Soldati sarebbe piaciuto di certo: "Il piccolo vino e' di solito, un vino che va bevuto giovane, mentre il grande vino va bevuto vecchio. Si tratta di una classificazione secondo la razza; e non secondo il merito. Esistono piccoli vini sublimi, e grandi vini mediocri. Allo stesso modo che aristocratici, miliardari o eruditi possono, anche, essere uomini sciocchi e di animo volgare, e mendicanti e ignoranti, possono esere geniali e gentili. Vi sono, infine, casi, circostanze, momenti, umori, in cui, sia pure a parita' di condizioni, e cioe' potendo scegliere tra un ottimo Grande Vino e un egualmente ottimo Piccolo Vino, si preferisce quest'ultimo"