Visualizzazione post con etichetta Blanc de Blancs. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Blanc de Blancs. Mostra tutti i post

venerdì 6 marzo 2015

Aoc Champagne Blanc de Blancs Brut 1999 Pol Roger



Maison che non necessita di intro, una delle poche la cui proprietà è tuttora nelle mani degli eredi del fondatore, al secolo Pol Roger, che nel 1849, appena diciottenne, la creò come maison de negoce.

La versione BdB – que du Chardonnay – vede la luce dopo otto 8 anni sur lattes, con le uve provenienti da soli villaggi Grand Cru: Oger, Cramant, Avize, Oiry e Le Mesnil.
La mia cazzeggia in cantina da cinque anni.

Compiace l’occhio un giallo carico e, soprattutto, un perlage sottilissimo e tenace.
Averla aperta con oltre un’ora d’anticipo – come faccio di solito con questi calibri - non è stato molto d’aiuto al naso. Fresco sì, non ossidato, tuttavia contratto e intorpidito quanto ad aromi, con ricercate – da parte mia – note di fiori bianchi, un agrume sbiadito, pera matura e una vena gessosa gracile.

All’assaggio fa progressi, senza comunque dannarsi l’anima. Gran finezza di bolla, per un sorso elegante e verticale, mai stanco, che colloca, all’interno di una tessitura sapido-minerale, note evolute di cedro, limone e albicocca, chiudendo su varianti burrose e di nocciola tostata. Non troppo munifico quanto a complessità e persistenza.

Le attese erano un filo diverse, ancorchè finora le mie bevute targate 1999, a dispetto dei tanti peana sul millesimo, non mi abbiano convinto del tutto.
Non è per fare il bastian contrario, ma ti confesso che il ’99 – non così bello, omogeneo e lineare come lo hanno venduto - presenta non poche differenze, da zona a zona, da produttore a produttore, ma qui andrei oltre il post.
La chiudo qua, già sai che sto dalla parte di chi crede più alle grandi bottiglie che non alle grandi annate.


Ma era il mio falcone, mon Dieu, chissà che il tuo non sia migliore.

domenica 11 dicembre 2011

Oui! Je suis blanchiste!

- gdf 2011 -

E allora tanto vale ammetterlo, almeno quando conviene, come in questo caso. Qui di seguito la lista dei buoni propositi di fine anno. Ricco banco d'assaggio e relativa classifica redatta da la Revue du Vin de France riferita ad alcune ultime uscite di Champagne Blanc de Blancs. Andiamo a leggerle senza altri commenti fumosi, quel che conta sarà l'assaggio, le sorprese non mancano e non mancheranno:

KRUG Clos du Mesnil 2000 18/20

AGRAPART ET FILS Venus 2005 18/20

JACQUES SELOSSE Les Carelles 17,5/20

AGRAPART ET FILS Extra brut l’Avizoise 2005 17/20

JACQUESSON Avize Champ Cain 2002 16,5/20

AR LENOBLE Grand Cru Les Aventures 16,5/20

POL ROGER Blanc de Blancs 2000 16,5/20

AGRAPART ET FILS Mineral 2005 16/20

BILLECART-SALMON Blanc de Blancs 1999 16/20

DELAMOTTE Blanc de Blancs 2002 16/20

PIERRE PETERS Les Chetillons 2004 16/20

RUINART Dom Ruinart 2002 16/20

TAITTINGER Comtes de Champagne 2000 16/20

VEUVE FOURNY ET FILS Blanc de Blancs 2005 16/20

DIEBOLT-VALLOIS Blanc de Blancs 2005 15,5/20

DIEBOLT-VALLOIS Blanc de Blancs 1999 15,5/20

GOSSET Grand Blanc de Blancs 15,5/20

HURE FRERES L’Inattendu 15,5/20

BONNET-GILMERT Precieuse d’Amboise 15/20

JANISSON BARADON ET FILS Toulette 2005 15/20


venerdì 18 febbraio 2011

Il vino del giorno: niente di che...

- gdf 2011 -

Mi consigliano in enoteca questo champagnino sconosciuto ma di nobili contenuti, almeno in etichetta, perché è grand cru di Avize e perché è di un recoltant ? A volte evidentemente non basta perché già il colore dice poco : paglierino chiaro di scarsa intensità con riflessi verdini che farebbero pensare a qualche cosa di grintoso e di acerbo e in effetti il naso citrico sembra confermare quella sensazione. Indagando ulteriormente salta fuori qualche nota di frutta bianca in mezzo al brioso perlage, quest’ultimo di pregevole grana fine. In bocca si siede bello comodo distraendo i sensi dall’impressione visiva e nasale, perchè poco sapido e perché probabilmente il dosaggio è piuttosto alto e quindi diventa quasi stucchevole alla lunga. Champagne femminile questo Varnier Fanniere, da buttare giù bello ghiacciato per nascondere le mollezze che non lo rende ideale neanche per un Kir Royale, che lo farebbe virare ulteriormente verso il dolce, salvo forse buttarci dentro del succo fresco di melograno, e allora astringenza e acidità sarebbero finalmente in grado di compensare l’eccessiva rotondità e la mancanza di personalità.


Varnier Fanniere
Champagne Grand Cru
Blanc de Blancs
Avize
R.M.



gdf