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giovedì 20 ottobre 2016

La Capitale


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Detto sottovoce e in carattere giornalistico d'antan: capitale dell'enogastronomia italica. Del buon vivere.  Del valore molto aggiunto. Delle tradizioni valorizzate sopra ogni aspettativa. Dove una muffa diventa un porcino o perfino un ovulo. Dove una patata che sa di gas metano diventa un tartufo bianco irresistibile. Dove un vino rosso diventa uno straordinario abito di seta che sa di rose appena appassite, anche in annata apparentemente sbagliata. E dove una nocciola ha solo qui quel gusto e quella consistenza. Dove una capra è intelligente anche se fa il formaggio. Sei ad Alba. Un gran bel posto dove godersi la vita di terra













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lunedì 1 febbraio 2016

Fuori Teatro


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Durante la prima giornata del Bocuse d'Or albese, per le gelide vie deserte del centro si incontrano solo chef di rilevanza nazionale, gourmet assortiti ed addetti ai lavori in cerca di una calda pausa pranzo. I punti di incontro, alla fine si sono risolti in un paio di locali aperti, in mezzo ad una desolazione di ristoranti e trattorie chiuse. Perfino La Piola, che è vero che ha come giorno di chiusura proprio la domenica, ma che in caso di apertura straordinaria, avrebbe incassato non meno di 100 coperti di grande peso specifico, che si sono invece rifugiati in parte nel classico Caffè Calissano e in questa Osteria, l'Osteria Era Nuova, proprio a due passi dal Teatro Sociale Busca.

L'ambiente è caldo, ospitale, informale e dimostrativo di quanto già ben sappiamo, e cioè che da queste parti è veramente difficile cascare male. Nei limiti della proposta che possa soddisfare habituè e decine e decine di avventori inaspettati.  Si spendono mediamente 25 euro, mangiando più o meno una tradizione ... diciamo alleggerita, o meglio, diluita, ma insomma, la simpatia e la disponibilità del servizio ed il prezzo condivisibile non ha lasciato l'amaro in bocca, anzi.

Verso le 13 qualche coperto era rimasto. Poi, fin verso le 14.30 si è scatenato un tourbillon frenetico 

Onesto chardonnay territoriale. Fresco e lineare. Per 14 euro al tavolo che vuoi di più? 

Pane, focaccia e grissini: ok 

Peperoni arrostiti, zucchine alla menta, sarde in agrodolce, acciughe con le verze e tomino al verde : 8 euro 

Sformatino di verdure e parmigiano: 7 euro 

Gnocchetti maison con pomodoro e maggiorana: 8 euro 

Tagliatelle verdi con ragù di salsiccia: 8 euro 

Buonissime robiola di Roccaverano e bleu di capra con miele d'acacia e nocciole Piemonte. Equilibrismo riuscito 

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domenica 31 gennaio 2016

Alba | 15 scatti dalla prima giornata del Bocuse d'Or


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Bellissimo ed intimo Teatro, qualche decina di posti a sedere in platea, palchi riservati agli sponsor ed ai loro ospiti. Piccionaia dedicata a chi non soffre di vertigini. Grandi personaggi, sia in giuria che in giro per Alba, organizzazione di buon impatto, con tempistiche e uscite degne di uno spettacolo ben gestito.



Giuria di cinque grandi chef a giudicare i piatti di pesce, altri cinque per quelli di carne, a rotazione, ed in mezzo un trio d'eccezione, a gustare e decifrare tutto quello che i dodici cuochi saranno in grado di mettere sotto le cloche in questi due giorni al Teatro Sociale Busca di Alba. I nomi dei personaggi sono noti, inutile  insistere sulle didascalie oggi.  Dietro le quinte non so, ma quel che si vede dalla parte del pubblico, è apprezzabile: Chapeau.












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sabato 29 marzo 2014

I sogni non muoiono all'alba

- Marco 50&50 -

Abbiamo prenotato per pranzo, puntuali varchiamo…contrordine la porta del locale è chiusa. Il guardiano fa una faccia delle sue, prova col cellulare poi col fisso, la segretaria contribuisce a delineare sul suo volto un’espressione di stranito stupore.

Aprono all’una, passeggiamo lungomare, all’una e zero tre ci presentiamo, ci chiedono di aspettare qualche minuto, incrocio lo sguardo del guardiano, sembra sorridere io un po’ meno. Tutti i tavoli sono apparecchiati , per noi ne stanno preparando un altro in un angolo infelice, chiedo spiegazioni in mezzo toscano, ma il resto della sala è prenotato.

Appoggiano sull’unica tovaglia non stirata un cestino del pane dall’aspetto poco invitante e l’acqua per me, lasciandoci la lista dei vini ci lasciano sempre più perplessi. Arriva lo chef, ci porge il benvenuto informandoci che secondo lui questo è il miglior benvenuto della cucina, oggi niente menù, siamo nelle sue mani, speriamo ci sia spazio anche per il manico delle padelle. Adesso anche il guardiano ride un po’ meno.

Optiamo per bollicine a tutto pasto, arriveranno tiepide chiediamo del ghiaccio, ci portano qualche cubetto, forse per allungare, l’agonia. Quando arriva la zuppetta di vongole realizzo che l’erosione delle spiagge avviene anche per un altro motivo, chiedo spiegazioni al cameriere, riferirò in cucina ci dice scusandosi, poi torna con un’altra versione ma non della zuppetta, ha detto lo chef che le vongole sono come le noci.

La musica in sottofondo sembra studiata per l’occasione i timpani picchiano forte sui timpani noi perdiamo l’uso della parola e dell’udito. Ci vengono serviti in un unico piatto un bis di primi, posano a metà strada tra me e il guardiano un piatto tondo con decorazioni anni ottanta sul piatto e nel piatto, le trofie sono un trionfo di sale, il piatto di riso scotto e sciocco mi sciocca, il guardiano ormai l’abbiamo perso.

Tento in solitario una timida lamentela, controbattono, in cucina non sanno più cosa fare con noi, un piatto ci sembra salato, un altro insipido, decidetevi o accontentatevi di quel che serviamo in questo convento. In effetti il secondo ben presentato ci riconcilia, ma l’abito da monaco del cappuccino di seppie non smentisce il proverbio, noi non pronunciamo verbo.

Il dolce ci viene servito assieme alla spiegazione, è una torta anomala a forma di onda, che non contiene per scelta tecnica uova burro farina e zucchero, abbiamo seguito l’onda del momento cercando, come sempre, di soddisfare il cliente con un dolce poco calorico, interessante dal punto di vista nutrizionale senza dimenticare il lato estetico, la macchina del guardiano però, si è rifiutata di fare la foto.

Il caffè è lungo, leggero e tiepido, il guardiano, non vinto, chiede dell’anice, gli portano un ghiacciolo. Col conto la spiegazione, eravate abituati troppo bene, ma non vi bastava mai, c’era sempre qualcosa non di vostro gradimento, ma sappiate, mentre il tono della voce si alza di un paio di ottave, non siamo tenuti ad essere in orario se voi non lo siete, non siamo tenuti ad omaggiarvi con il benvenuto della cucina, né con la piccola pasticceria, non possiamo dare a tutti i clienti il tavolo migliore, non possiamo indovinare sempre la temperatura del vino e il bicchiere giusto, non possiamo entrare nelle vostre teste… e mentre noi ci guardiamo e non riusciamo ad aprire bocca …non possiamo garantire che non passi un granello di sabbia,  la musica che piace a tutti non esiste, lei vuole la luce per le foto, la coppietta vuole la candela, il manager vuole la connessione Wi Fi e  il silenzio assoluto, ma ordina i piatti mentre parla a voce alta al telefonino.

Non possiamo sopportare i vostri modi spocchiosi, ma quest’aria di supponenza da dove arriva, pagate e poi aria… La bocca rimane chiusa ma io e gdf abbiamo gli occhi spalancati …passi le richieste assurde sul vino e sulla temperatura di servizio, passi la fissa delle foto e relative incomprensibili e penalizzanti recensioni, passi il tono saccente, adesso parlo io (noi siamo ancora muti) pagate in fretta e poi passi lunghi e ben distesi, dimenticavo, dopo le ultime fregature accetto solo contanti.

Guardiamo le nostre carte sapendo che non ci faranno credito, mentre stiamo lavando i piatti mi sveglio, sono sudato e stranito, la seconda cosa che faccio è chiamare il guardiano.

Pronto Roberto, ho fatto un sogno pazzesco, tu dove sei…
Sono a pranzo, la sala è deserta, mi hanno assegnato un tavolo in posizione strategica tra l’ingresso e la toilette, hanno aperto con mezz’ora di ritardo e come benvenuto delle cucina è  arrivato lo chef a mani vuote e senza menù
Tra i gusci, in spiaggia, troverai una vongola sopravvissuta e il conto salato quasi quanto le trofie al pesto.
E tu come lo sai
E’ una storia lunga

M 50&50

venerdì 19 ottobre 2012

Alba: i migliori di Trip Advisor


 - gdf 2012 -

E’ la moda del momento per chi si occupa di food & wine sul web. L'argomento più gettonato, è Trip Advisor. E’ così, si va a mode, così come per le cucine dei ristoranti che vengono commentati dai blogger, dove periodicamente alcuni alimenti sembrano essere diventati indispensabili alla sopravvivenza umana.

C’è stato il periodo del petto d’anatra, quello delle St.Jacques e tuttora quello che sembra interminabile: quello del baccalà. Invece sul web pare tiri aria di tregua tra le fazioni che si sono affrontate per anni a colpi di bocconcini di mozzarella di bufala, ma dove gli unici caduti sul campo sono quelle due cose che ci sono scese a terra da tempo seguendo le appassionanti vicende lattee. Sperando che la tregua regga tra i  blogger del pizza-pizza si può osservare che è iniziato un passatempo diverso, più trasversale: il tiro al piccione contro Trip Advisor, che equivale alla resistenza a colpi di fionda contro lo sbarco degli alleati.

Preferisco osservare e commentare con sereno distacco lo sviluppo dell'invasione, magari a colpi di statistica spicciola, perché a ben guardare, o come mi ha fatto notare un amico ristoratore particolarmente attento alla comunicazione internet, il sito che ha accusato di più il colpo pare sia quello dei mangioni e altri blog più piccoli quanto monotematici, forse perché alcuni di quelli che scrivevano su quei siti si sono spostati su Trip Advisor, dove possono godere di rinnovata visibilità.

Gli altri non li vedo molto interessati alla faccenda; perché per un VG o un PG, che si occupano della fascia più alta della ristorazione -anche se con scopi diversi- non credo cambi molto se determinati post siano scesi di qualche gradino nell’indicizzazione di Google. E i portali più grandi, siccome si occupano di molte altre cose oltre ai ristoranti, non hanno (credo), motivi di preoccupazione, perché chi si affeziona ad un determinato portale dove si trova meglio sintonizzato con le proprie idee ci va e ci andrà comunque a vedere che succede oggi, indipendentemente da Trip Advisor, che consulterà per altri scopi. Sui soliti portali ci va anche perché magari conosce alcuni protagonisti attivi su quel blog; quelli che si incontrano giornalmente come al bar sport, per diletto o per far due chiacchiere con in mano un bicchiere, o  per un momento di condivisione che va oltre il semplice aspetto informativo. 

Per semplice curiosità, perché, ripeto, noi che ci occupiamo di queste cose conosciamo la gerarchia del settore, ed è quindi solo per curiosità che vado ad aprire la pagina dei ristoranti di Alba, perché ho deciso di tornarci prossimamente con amici milanesi per una  grattata di tartufo novembrina, ma volevo prima ascoltare la voce popolare, per sapere che cosa ne pensasse. 

E così scopro che stavolta il tiro al piccione non si potrebbe fare neanche volendolo fare, perché il numero uno della città capitale del tartufo, del Barolo e del Barbaresco, riferimento della cucina piemontese e non solo, è Il Duomo: due stelle Michelin, due Medaglie Touring e 19/20mi Espresso. Ma non basta, perché tutti e quattro i ristoranti citati dalla Michelin sono nei primi dieci anche su Trip Advisor, che ne cita 65. L’Espresso ne cita sette, e tutti e sette sono di nuovo tra i primi dieci anche per Trip Advisor. Idem, più o meno, anche per il Touring.

Quindi per una volta ci siamo? Sarà l’eccezione? Bha, intanto prendo atto che una certa convergenza qui c’è, eccome, e allora posso finalmente organizzare la prima grattata di tartufo piemontese  senza rischiare di scegliere un indirizzo sbagliato, che non sia un bar, una focacceria o una gelateria. Voglia di una nuova "app software"? No, voglia di trifola!


 - gdf 2012 Alba -



lunedì 26 marzo 2012

Quelli del piano di sotto


- gdf 2012 -

Guardiano! Sei in ritardo, gin tonic?
Grazie, col Ten però.
Accidenti, sono già le sei, dove sei stato a far danni oggi?
Langhe.
Immagino, le solite piole, delle tue.
No, proprio quella.
Quella? Quella che cosa?
La Piola, quella di Alba, quella di Ceretto.
Ma sei stordito? Ma ti sei fatto 500 chilometri andata e ritorno per andare a mangiare alla Piola?
Non solo, però…
Ma sei fuori, ma c’è Crippa di sopra…
Lo so, e quindi ho dovuto sacrificarmi…
Quindi sei andato da quelli del piano di sotto con quello che c’è di sopra, non ci posso credere.
Appunto, no, o anche si, se mi lasci parlare…
Ma non ti lascio parlare, se sei così snob da andare ad Alba per mangiare alla Piola, non ti lascio parlare, sei peggio di Raspelli ormai, ma almeno, hai mangiato bene?
Si, direi che quelli del piano di sopra possono star sereni, quelli del piano di sotto sanno il fatto loro. Lo sanno benissimo.



Arbarei: Riesling 2008

Carne cruda ( ! )


Tagliolini al coltello con ragù di salsiccia ( ! )

Plin ( ! )

Selezione formaggi Arbiora

Bonet ( ! )

Ristorante La Piola 
Piazza Risorgimento 4 
12051 - Alba (Cn) 
Tel. +39.0173.442800 - 




http://www.lapiola-alba.it/





- gdf -