mercoledì 27 aprile 2016

La Pigiatura


La foto, motivo d'ispirazione, è di Giuseppe Porzani

Marco 50&50

La stanza dei bottoni…
…luogo metaforico dove il governo esercita il potere, è un neologismo coniato nel sessantadue da Pietro Nenni.

La possibilità di poter decidere semplicemente pigiando un bottone il destino di un popolo e di una nazione, il futuro del mondo e del genere umano non è così campata in aria, quasi tutto quel che sembra frutto di decisioni prese discutendo, valutando e scegliendo per il meglio, utilizzando cuore e cervello in parti uguali, quasi sempre si rivela semplicemente una scelta opportunistica, politica e poco ponderata, così se il prezzo al barile sembra non garantire più i margini di una volta, viene ventilata con la potenza di un maestrale inc@zzato nero, la soluzione riciclo che può andar bene per gli avanzi di cucina della casalinga di Voghera, non per tutto, passare dal petrolio all’extravergine può sembrare la stessa cosa, comunque me la condiscano, non lo è.

 Ma oggi in consolle ci sono io e ho il polpastrello caldo, pigio come un pazzo, quando mi ricapita, così, per una volta, accade quel che dovrebbe sempre accadere, la norma che, ormai, sembra un primo piatto siciliano che conferma la regola:

...lei risponde quasi subito alla mia mail di richiesta di prenotazione e il "vorrei riservare un tavolo" si sente rispondere prontamente con parole sorridenti che ben predispongono, "l'aspettiamo, ho parlato con lo chef che avrebbe piacere di farle assaggiare un piatto non ancora in carta, le abbiamo riservato un tavolo d"angolo, come piace a lei"...

...quando arriviamo, dopo un saluto veloce ma non frettoloso, veniamo fatti accomodare, percepisco di avere tutto il tempo e non di dovermelo prendere, per poter guardare serenamente la carta delle vivande e dei vini, ci viene chiaramente e non subdolamente offerto un calice di bollicine e dopo qualche minuto ci vengono portati due stuzzichini caldi e ci viene chiesto se gradiamo un altro calice...

...in sintonia con la chiusura della carta e prima che io sollevi lo sguardo, si materializza il maitre pronto ad accogliere le nostre ordinazioni e a rispondere alle nostre domande, dopo aver scelto un paio di piatti alla carta per mia moglie segnalo, come prima scelta, l'intenzione di provare il degustazione completo, se non è possibile andranno benissimo anche per me gli stessi...ma non faccio in tempo a finire la frase, mi accontentano con un sorriso ed un'indicazione, ci sarebbe questa bottiglia singola che potrebbe...anch'io non gli lascio finire la frase, andrà benissimo rispondo...

...la prestazione dello chef ha piccole discese, risalite e qualche lampo da campione che lascia a bocca aperta giusto il tempo di poterla richiudere insieme agli occhi, va benissimo così, nemmeno un fuoriclasse gioca sul velluto novanta minuti...

...i piatti arrivano alla giusta temperatura di servizio, giusti i tempi d'attesa, il fuori carta e fuori conto invita a due parole oltre al grazie da riferire in cucina...

...in sala attenzioni e disponibilità, se richiesto forniscono spiegazioni, presenze invisibili eppure tangibili, il conto non riserva sorprese, né più né meno, non si chiede la luna ma solo di non farcela venire...

...mentre guido, l'aroma e il gusto del caffè sembrano volermi accompagnare ancora per un po' e mi chiedo come sia possibile che ci voglia la bacchetta magica per poter trascorre una serata così...beh, se non trovo una fatina, mi rivolgerò al genio della lampada e se anche Beghelli non riuscisse ad accontentarmi, poco male, ho messo in tasca qualche bottone, per la pigiatura...

M 50&50

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