mercoledì 27 maggio 2015

Hamburger di carne fresca



Marco 50&50

Avevo lasciato ad un amico, al quale non potevo dire di no, entrambe le Porsche in Carrera, egregiamente carrozzate, dalle quali, ultimamente, mi facevo accompagnare, a piedi e da soli si muore, pensai, inoltre avrei avuto meno carte da giocare, anche solo per un semplice solitario, l'anti depressivo per depressi.

Giocai l'ultimo jolly presentandomi a bordo di una Ford Escort d'alto bordo e di vecchia data, l'americana parlava una lingua comprensibile a tutti, sarà per questo che sono riuscito ad eludere la sicurezza entrando a far parte del mondo inimmaginabile ai più che si cela oltre le guardie, il cancello, i muri della villa, i pensieri della gente comune che invidia e disprezza nello stesso tempo, dimostrando incoerenza e assoluta mancanza di capacità critica, annebbiata da fiumi di alcol bevuti e goduti da altri.

La sicurezza, addestrata per attacchi armati e frontali, si era dimostrata impreparata di fronte all'apparentemente innocua evidenza che avrebbe potuto avere, comunque, qualcosa di pericoloso da nascondere o avrebbe potuto procurarselo per danneggiare irrimediabilmente in futuro quel che sembrava inattaccabile anche solo col pensiero.




La villa era circondata da un parco secolare, dove si era riversata, cercando compagnia e frescura un'eterogenea fauna, Flora, appena uscita dalla sauna mi venne incontro chiedendomi senza aspettare una risposta dove fossero i suoi due amanti e quanti cavalli avesse l'americana, che in realtà era un ex allevatrice di capre che, risentita per alcuni sgarbi subiti, invece di darsi all'ippica, si era dedicata anima perversa e corpo all'allevamento di pulcini bagnati.

Quando, mezzo nudo, mi si avvicinò Giovanni, cercai di allontanarmi, ma non trovai riparo nel buio oltre la siepe dove coppie spaiate cercavano aspettando il proprio turno di potersi libertinamente accoppiare.
Mentre le gambe mi facevano Giacomo Giacomo, Giovanni sudato e luccicante mi raggiunse sussurrandomi, "facAldo", all'amaretto preferisco le pere, replicai, lasciandolo incredulo e sgocciolante.

Chi si divertiva davvero aveva ricevuto un invito a numero chiuso, gli altri, erano solo comparse, carne fresca che si affannava per una pole sulla griglia di partenza, rischiando un fuori pista, per avere in regalo un fuori strada prima di finire irrimediabilmente fuori contesto.

Sentendomi un pesce fuor d'acqua, mi ero seduto su un muretto, in fondo avrei preferito essere ad Alassio, pensavo, a Ponente sono meno supponenti e le cene iniziano tardi ma prima che faccia giorno, qui in cerca della Topas si sono perse di vista le Tapas e le buone norme d'accoglienza sembrano modi d'altri tempi, non sospetti nulla quando pensi, mi lasciai fotografare in posa compromettente con lo sguardo perso nel vuoto, due ragazze nude ai piedi del muretto sotto ai miei piedi.

Quando smisi di cercare la trovai, si chiamava Beatrice, poco più che adolescente, la nipote di qualche Granduca di Toscana, con l'inganno, cercando di "condirla" le dissi di chiamarmi Dante, lei, sicuramente extravergine non ha nemmeno cercato di capire la battuta, infelice, non mi è sembrata, lo sguardo intenso, fresco, condito da un pizzico quanto basta di malizia puntato altrove o sul display.

Andiamo a cena le dissi, mi sono sempre piaciute le cene eleganti, intime, a lume di candela, ti leggo qualche poesia se ti va...qualche verso poetico di un artista senza tempo alla luce fioca di una candela accesa, se hai tempo per me...azzardai timidamente.

Col telefonino in mano, senza staccare gli occhi dal display, usando un tono da conversazione mi disse, rispondendomi per le rime e dimostrando una sensibilità inaspettata per la sua età maggiore solo anagraficamente, ingenuo poeta da dove vieni...prima che le rispondessi, disilludendomi continuò, seguimi, sono un artista dello spegni candela che eseguo a regola d'arte...

...

I visionari, durante queste cene eleganti, alla fine, nonostante la disponibilità illimitata di carne fresca, rimangono serenamente a bocca asciutta, in tutti i sensi e si risvegliano affamati, con un libro di poesie in mano e la soluzione alla fame primaria, al Goss Grill Restaurant gli hamburgers da duecento grammi di scottona bavarese  vengono cotti al momento, serviti a cottura media, con patate dippers, sono preparati con carne fresca, tutti gli ingredienti utilizzati sono prodotti non surgelati, compreso il pane sfornato tutti i giorni dal panificio Zanotti.
Di Arcore.




M 50&50






2 commenti:

  1. In realtà credo sia stato l’effetto del Rossese, leggendo Dolceacqua penso di averlo sottovalutato…

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