giovedì 23 agosto 2012

Invito a partir per Compartir



 - gdf 2012 -

Tra gli altri report di fine vacanze risultati assenti all’appello dopo aver fatto il giro dei soliti sospetti, noto che mi manca anche questo. Capisco che sia un esercizio di stile degno di un sado-mouse quello che sto facendo in questi giorni di fine agosto, però non mi basta leggere e sorridere a denti stretti delle cronache  e dei pareri visibili su Trip Advisor e su qualche più affidabile forum/blog spagnolo. Mi manca una relazione italica e competente che mi spieghi – prima di partir per Compartir- quali siano le sensazioni che si provano andandosi a ficcare dentro questo bistrot catalano gestito nientemeno che da tre dei migliori bracci destri e sinistri di Ferran Adrià. Bistronomia alla catalana, dove per lo meno – nelle intenzioni espresse – esiste un intenzione, una filosofia da applicare per rendere più accessibile e democratica una parte della filosofia del vate.

Compartir, quindi condividere. Quindi meglio non andarci da soli, salvo cercare compagnia per strada o sulla playa di Roses prima di compartir il breve tragitto per Cadaqués. Condividere para picar, ordinando alcuni piatti da mettere in mezzo alla tavola di legno, non preoccupandosi di dover leggere un tomo prima di scegliere un vino comunque difficilmente abbinabile con dei bunuelos de bacalao con espuma de miel.

I più attenti commentatori iberici web criticano più che altro la povertà del sito web del Compartir, per il resto sembrerebbe che il messaggio stia passando nella fessura giusta. Persino il parcheggio pare sia agevole, ma più d’inverno e meglio se a pagamento. La località è deliziosa, questo è risaputo. Sobrietà, rusticità e semplificazione sono invece gli aggettivi più gettonati relativi all’ambiente  e all’apparecchiatura.

Qualcuno lamenta problemi di diversa origine sulle modalità del servizio, ma tutto sommato si intuisce che i ragazzi sono giovani, rapidi e pratici, al limite del brioso galoppo. Qualcuno non ha capito che: non spingono la vendita di più piatti per fare fatturato ma perché è questa la filosofia del locale, e cioè portare al tavolo più cose da compartir. I prezzi sono delicati ed invitanti: ogni piatto da compartir costa anche meno di dieci euro e, solo quelli più complessi e che impiegano materie prime particolarmente pregiate superano i 15 euro. Quindi sul buon rapporto qualità prezzo non si discute, così come sulla chiarezza e la discreta ampiezza di proposte in carta.

Mi pare veramente strano non aver ancora trovato un bel report italiano sul web. Che succede? E’ finita la movida verso la Catalunya? Ho forse non cercato bene? O è successo come a un simpatico commentatore iberico, che prima fa notare la difficoltà di compartir un uovo e poi domanda scusa per non essersi ricordato di far le foto per poterle compartir con nosostros, e infine chiude così, con un consiglio sibillino: Mejor ir solos, así no tenéis que compartir con nadie.



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