martedì 17 luglio 2012

Mozzarella in carrozza

Sarò ingenuo o voglio far finta di farlo? Ci sono o ci faccio? Mi spiego: tra i miei "preferiti" tra i blog che si occupano di cibo e vino - non perché mi piacciano tutti ma perché voglio tenermi aggiornato - ce ne sono alcuni, cinque o sei almeno, che con cadenza settimanale - ma in alcuni periodi anche quotidianamente - si devono doverosamente occupare di mozzarella. Ma non di mozzarella in senso generico, quasi sempre di mozzarella di bufala.

Mi sta bene che " tu voi fà l'italiano", ma allora ricordati che  di buoni formaggi italiani ce ne stanno almeno cinquecento degni della stessa vetrina mediatica. Invece il derby provinciale che sfocia periodicamente nel più piccolo e deprimente "campanilismo" ( Ah! Quando  il termine è bifocale godo) si svolge sempre tra le provincie di produzione della mozzarella di bufala e i loro migliori produttori, portati in carrozza dall'uno o dall'altro divulgatore web.

La qualità dei prodotti è mediamente buona quanto irregolare, è il limite dell'artigianato, fidatevi, ne ho dovute mangiare tante anch'io per capire che non è il top del made in italy.

Ma finalmente la ribalta ad altissimo livello è arrivata, altro che top blogger, però tanta ma tanta bufala è scesa dalla carrozza ed è salita sul cellulare.


- gdf  sbrinz 2012 -

4 commenti:

  1. e adesso picchieranno ancora più frequentemente, e chissà perché
    M

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  2. E chissà se qualcuno riterrà onesto quantomeno ammettere una certa miopia. Ma si sa, il nostro è un Paese senza memoria....

    14 Luglio 2007

    Strada Statale Domitiana, km 23,5
    Tel. 0823.760211
    Fax 0823.760218
    www.bufalamandara.com
    ilcmandara@tin.it

    I prodotti: mozzarella, provola affumicata, bocconcini e ricotta, nonché treccioni anche farciti con olive snocciolate

    Esisterebbe la mozzarella in Campania senza l’intuizione di Francesco Mandara? Certamente sì, ma non sarebbe la stessa cosa. Il grande merito del Commendatore, così viene chiamato in zona il capostipite di quello che, nel tempo, è diventato un vero e proprio impero, è stato quello di scommettere su un prodotto che all’inizio nessuno aveva pensato di valorizzare e di sfruttarlo sul piano commerciale. Mandare lasciò Agerola e si trasferì a Mondragone per aprire in poco tempo cinque punti vendita a Napoli. Fu a questo punto che arrivò l’illuminazione: a produrre la merce doveva essere lui stesso, perché solo in questo modo avrebbe potuto garantirne la qualità. Rilevò un primo caseificio a Cancello Arnone, quindi quello attuale e avviò la filiera produttiva mettendo sempre al primo posto l’igiene e la materia prima. Ed è stato questo il segreto del suo successo tanto che oggi l’industria lattiero-caseria è la numero uno al mondo nella produzione di mozzarelle di bufala dop e vanta numerosi punti vendita sia in Italia che all’estero. Oggi tocca al nipote Giuseppe continuare la sua opera, aiutato dal cognato Guido Avitabile che lo assiste per la parte amministrativa dell’azienda.
    A dare ragione dell’instancabile attività svolta sono le cifre: nel 1983 il caseificio era in grado di produrre 3 quintali di mozzarella al giorno, oggi si è arrivati a quota 200. Arriviamo nel 1997, quando intuendo che l’anello più debole della filiera era la distribuzione, viene siglato un accordo con un’azienda toscana leader nel comparto, l’Alival.

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  3. caro guardiano, ho tirato un sospiro di sollievo non avendo (ancora?) mai parlato di mozzarella di bufala sulle mie modeste pagine on line. prodotto che certamente merita di essere gustato, amato, criticato, celebrato ma insieme alle tante produzioni di qualità - magari meno note - di cui il nostro Paese è ricco. è estate, speriamo che approfittando delle vacanze che portano lontano da casa e dai sentieri tradizionali si riesca un po' tutti a farsi stupire da nuove delizie casearie.

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    1. Bene, aspettiamo la tua versione della mozzarella in carrozza, magari usando del fiordilatte pugliese, tanto per cambiare gusto :-)

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