lunedì 19 luglio 2010

la chanteuse dei Monti Iblei

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La comparsa di Arianna Occhipinti nel mondo del vino coincide abbastanza con la mia totale sterzata a consumatore di soli vini naturali. Dopo le prime convincenti bevute dei suoi Frappato e Nero d'Avola, scatta un autentico 'amore' grazie anche alla sua bellissima lettera a Veronelli dove traspare la sua passione per Nick Cave, inevitabile doverla conoscere. La conoscenza ha poi portato a scoprire un grande attaccamento alla sua terra, che non è solo vino ma anche un olio straordinario, i capperi e tutto quanto è il frutto di quella terra fantastica di Sicilia. Autentica ambasciatrice, o meglio Chanteuse, dei Monti Iblei. Eh si, perché in realtà lei è ormai la più grande interprete della sua terra ed il francesismo è avvalorato dal suo fantastico Frappato che, da ignorante, per me è molto borgognone dove traspare grande finezza, eleganza e freschezza.
D: in che anno hai cominciato e qual'è stata la prima vendemmia che hai commercializzato?
R: Ho iniziato a produrre vino nel 2004, prima vendemmia. L'inverno prima ho cominciato a potare la prima vigna e lì ho capito che questa sarebbe stata la mia vita

D: quale è, e quando l'hai realizzato, il motivo che fare il vino sarebbe stata la tua passione?
R: mi sono imbattuta nel vino per caso, grazie a mio zio...poi ho studiato e per fortuna ho incontrato durante il mio percorso di studi dei produttori che mi hanno aperto la testa e mi hanno fatto capire che il vino è figlio solo della nostra terra. Proprio quando iniziavo a capire la mia verità mi sono resa conto che  dentro era nata una passione alla quale non potevo sottrarmi...ho iniziato a intravedere il lato più bello di questo mondo e poi dopo aver cominciato dalla mia prima vigna non ho più smesso.

D: la Sicilia è la maggior produttrice di vino in Italia, per una giovane come te non deve essere stato facile trovare il coraggio per iniziare magari scontrandosi con una realtà impostata su certi canoni
R: la Sicilia è una terra meravigliosa...credo sia la chiave principale del mio entusiasmo, e credo che nei vini fatti bene esprima tutta la sua anima, alimentando questi agricoltori che credono nella purezza che essa puo' manifestare. Non cerco il confronto con le realtà più grandi, non ci intravedo stimoli. l'unica cosa che potrebbe interessarmi è osservare il loro destino e prendere qua e la alcuni piccoli spunti che possono aiutarmi. i piccoli produttori a volte e per fortuna fanno più casino! dei grandi.
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D: la scelta di lavorare naturale è stata sin dall'inizio o è arrivata in seguito?
R: Sin da subito...mi reputo fortunata perchè ho capito quale era la mia strada. L'incontro con alcuni produttori anche solo perchè raccontati o attraverso un bicchiere di vino è stato determinante.

D:  solo rossi, la tua zona non si presta o pura scelta (c'è chi prosciuga laghi per fare lo chardonnay)?
R: solo rossi per il momento. ho in preparazione un bianco. un blend di Albanello e Zibibbo. Due uve autoctone, l'albanello strettamente locale e pochissimo diffuso, lo zibibbo, moscato di Alessandria, sicuramente più conosciuto. In questo nuovo bianco vedo austerità e frivolezza che appartengono rispettivamente a queste due uve.

D: la tua lettera a Veronelli comincia parlando di Nick Cave e le parole di Joly che definisce chi coltiva un musicista, qual'è il tuo rapporto con la musica?
R: Mi accompagna perennemente, quando posso l'ascolto volentieri. generi vari, l'importante è che rispecchi un momento e che quel momento poi diventi un ricordo con la sua musica.

D: io ho un debole per il tuo Frappato 2006, che è quello che ahimè ormai sto per finire, che canzone o disco ci abbineresti?
R: Janis Joplin - Summertime (live at Woodstock)



D: invece quale abbinamento per il Siccagno e l'SP68?
R: E' difficile una sola ma ci provo:
SICCAGNO: Billy Holiday in tutte le sue varianti, ma ci posso anche mettere Cesaria Evora sempre in tutte le sue varianti
SP68:  James Brown - Night Train



D:  qualche mese fa mi avevi accennato che stavi per uscire con un nuovo vino, un passito, puoi presentarcelo?
R: PASSONERO è il passito di Nero d'avola del 2008. Quasi a fine vendemmia mi è venuta l'idea, ho lasciato 5 filari, è iniziato sulla pianta dopo aver rotto il picciolo, poi per dodici giorni sui graticci di canna da fiume. Quindi macerazione per 15 gg, la fermentazione è andata avanti lentamente per 3 mesi circa poi si è fermata. Messo in bottiglie lo scorso maggio. uscira a settembre ottobre. solo 1360 bottiglie da mezzo litro e non tutte le annate.
Mi fa faticare ma mi piace molto, non è stucchevole, sa di Nero nelle sue parti più dolci...insomma si beve!

D:  di quale musicista di porteresti la discografia completa sull'isola deserta e con quale cassa di bottiglie?
R: credo di Vinicio, e con una cassa di Pinot Grigio di Princic, ma tu sai meglio di me che una discografia è poca o meglio ce ne vorrebbe una per momento e  ancor meno lo è una sola cassa per un viaggio.

1 commento:

  1. Musica passionale come i suoi vini...
    Cu puta strittu campa riccu:-)

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