martedì 13 febbraio 2018

BBB: Braci Brasi Braseria



E’ il fumo ad essere gran protagonista della serata stampa organizzata da Luca Brasi per presentarci la sua passione barbecue… e con tanto “arrosto”.

Ben 14 gli addetti ai lavori a rispondere all’invito e le fiamme non sono solo in cucina come potete immaginare … anche se ardono di nascosto per fortuna …

Il piacere di cucinare sulla brace crea sempre quel non so che di festa, tra amici e famiglie, e mentalmente ci porta in giardino o in vacanza, ma quando il tutto diventa d’autore basta un tavolo in Braseria, circondati da cinquanta e più sfumature di rosso.

Il fuoco richiama lo spettacolo e magia degli artisti di strada, il calore e il pericolo, anche se in questo caso il pericolo è solo quello di abbandonarsi troppo al piacere dei sensi. Alla parte magica e calorosa ci pensa la cucina, con il suo barbecue gioiello (di che colore secondo voi?) e con i maestri della cottura capitanati dal patron e da Vittorio Manzoni.




Fin qui tutto noto. La novità è la cottura indiretta, presentata per l’occasione con un menù che ci ha illustrato la materia, guidati per mano anche da Matteo Zanardi e Lara Abrati fondatori dell’associazione Bergamo Barbecue che fa proprio sua questa missione culturale, ovviamente contestualizzandola nel nostro bel paese, perché sarebbe impossibile abituarci agli estremi americani (su una loro scala affumicata da 1 a 10 noi siamo a 2/3).

E’ una tecnica che trasforma il barbecue in una sorta di forno, perché la fonte di calore è collocata lontana dal cibo e quindi la cottura della carne avviene lontana dal fuoco a una temperatura tra i 100 e 130 gradi e per lungo tempo … per rendere l’idea anche fino a 12 ore… semplicemente con il fumo, che coccola e avvolge ogni taglio.

Il risultato? La carne viene cotta dolcemente e senza venir bruciata, mantenendo invece la tenerezza e il sapore affumicato, per il quale sono fondamentali la legna utilizzata, il faggio, e il mix di spezie, come pepe, cannella, paprika, cumino, che consentono di personalizzare il risultato esaltando il gusto, dal delicato al più deciso, in base alla ciccia utilizzata. Quindi  meritato riposo sul tagliere, dopo ore e ore di passione calorosa, così che i succhi si possano distribuire uniformemente.
Degustiamo?

Non ancora. Doverosa ulteriore perentesi. Parlavamo di cucina d’autore e la firma, oltre che sulla tecnica, c’è soprattutto sulla selezione della materia prime con ben 7 le razze bovine gioiello in esposizione nelle due celle frigorifere all’ingresso, dove vengono frollate a lungo, minimo 60gg.
Proviamo ad indovinarne una con un quiz:
  • sul suo conto se ne sono sentite di ogni sorta, idem sullo stato di dipendenza alcolica da birra e sui massaggi a cui sarebbe sottoposta;
  • è considerata la carne più pregiata al mondo;
  • inconfondibile marbling;
  • cura al benessere dell’animale, “anima e corpo”.

Vincete tutti ovviamente senza bisogno di svelarla.
Quella selezionata qui proviene dalla Tenuta Cà Negra, certificata con il marchio “qualità verificata”, e segue rigorosamente i tradizionali e veri metodi giapponesi di allevamento, grazie alla consulenza costante di un allevatore autoctono.

La sua eccellenza viene valorizzata parecchio nel menù della serata, che prevede diversi atti in cui è protagonista, per la felicità di tutti.

Lardo e bresaola aprono la degustazione. Applauso a questo “sapore wagyu”, altrimenti indescrivibile, e al fatto di unirlo anche al territorio, utilizzando farina di mais rostrato locale.


Focaccia integrale con bresaola di Wagyu e Mais rosso rostrato con lardo di Wagyu

La tavola dev’essere anche divertimento, golosità e anche piacere di utilizzare le mani per mangiare al bisogno, abbandonando ogni formalità, ma sempre con eleganza mi raccomando e un pizzico di inevitabile provocazione. Guardate la prossima foto e capite perché.


 Pulled Pork

Ora ricomponiamoci, torniamo seri e arriviamo ai piatti forti. Ciascuna proposta è abbinata ad un contorno di stagione ed è un viaggio scandito dai tempi di cottura, dalle affumicature e speziature, e dal diverso risultato di questa tecnica sui tagli di Bue grasso, Fassone, Wagyu e maiale.


Fracosta di bue grasso al rosmarino con trevisano grigliato (10 ore)


            Stinchi di Fassone e Wagyu alla senape con cavolfiore agrodolce affumicato (9 ore)


            Punta di petto di Wagyu alla paprika con purè di patate (12 ore)



Costine di maiale con salsa bbq e insalatina di verza (7 ore)

 è ammesso tornare provocanti

Il finale? Adoro il dolce salato, ma in questo caso, visto il grado raggiunto di affumicatura, avrei puntato più sull’acidità e freschezza.

Comunque bello e buono.

Seduta in questo bar mi vengono anche delle piccole critiche …. gdf che mi hai fatto? Non mi riconosco più!

Ma questa è solo una sfumatura neutra nel rosso dipinto di questa serata davvero interessante.


Limone e capperi

Non ho ancora finito e non potrei finire senza menzionare Richard Esposito, che completa l’opera scegliendo per l’occasione un’azienda vinicola toscana tutta da scoprire e approfondire, la Tenuta di Canneto.

Avvolgente e strutturato il sangiovese vinificato in bianco, e vellutato il rosso, syrah.




 Lillatro Garbato – Podere Vizzate

Insomma una bellissima serata, come sempre da Luca Brasi che ci ospita sempre per le migliori occasioni aggiornandoci sulle novità di casa, con tanto di omaggio stampa che riesce sempre a prolungare il piacere. Lardo di Wagyu. Pericolossissimooooooo.

Devo doverosamente ringraziare e citare Matteo Zanardi/Lama Food per le foto. Solo le due del vino sono mie … e si capisce. Quando ci sono professionisti è doveroso tirarsi indietro.

E ora che ne dite di un sigaro?













Nessun commento:

Posta un commento