giovedì 1 giugno 2017

L'UFO procede a singhiozzo


- del Guardiano del Faro -



L'Area di Servizio è quella di Ceriale, direzione ovest. Non mancherebbe moltissimo per raggiungere il Faro, ma il torpore persiste, insiste e alla fine vince. Tappa al parcheggio dell'Autogrill con vista sulla Gallinara, intrappolato nel Triangolo della Gallinara, nota base aliena.

Impossibile rimanere vigile. Spengo il motore e dormo. O almeno credo di farlo, perché il risveglio è pieno di sorprese.



C'era il sole all'arrivo, alla sosta riposante. Adesso, al risveglio, è buio; il litorale illuminato per la notte. Risvegliato da uno squillo del telefono. Dove sei? sono quasi le nove. Appunto, dove sono? Ecco, si, è l'Area di Servizio di Ceriale, direzione Ovest, quelle definita Nord per non fare confusione, nel pieno del Triangolo della Gallinara, ma adesso riparto.

Il torpore, la sonnolenza, l'impotenza ad agire è svanita. Un recalling per confortare. Niente. il telefono è scarico. Samsung azzerato. Wind: il suo credito è pari a zero euro, iva compresa.

La chiave gira, il quadro luci e icone è al completo, è acceso ... però però ... l'orologio segna un'altra ora, è sfalsato di più di 3 ore adesso. La radio si accende, ok, ma non ha più nessuna stazione in memoria, ha perso tutti i preferiti. Forse non piacevano.

Il motore non parte. No, funziona tutto ma il motore non parte. Ci sarebbero dei cavi nel baule, per provare a fare qualche cosa di utile, di intelligenza terrestre, ma il baule non si apre, nè manualmente nè elettricamente.

C'è Gabriele però, che d'ora in poi chiamerò Arcangelo -la mamma fa Maria di nome- che nella notte blu dei benzinai si leva dalle pompe di benzina e viene in mio soccorso. Gabriele, giovane genietto del computer e delle sue funzioni più raffinate, in questo caso non va per il sottile; chiama un camionista, ché si avvicini il più possibile con la sua motrice alla vettura bloccata, perché anche il cambio automatico non sembra voler più spostarsi dalla tacca P.

Due robusti cavi, un contatto diverso con questa realtà e ritorniamo a reagire. L'auto si accende, l'ultimo tratto di autostrada è tutto in discesa, ma come spiegarsi tutto quanto. Un malessere persiste, ma perché fars condizionare da situazioni marginali come uno sfasamento spazio tempo, un'assenza fisica temporale e un faticoso rientro, fisico e cerebrale.

Ci manca che mi abbiano rubato le carte di credito e i contanti ma evidentemente lo scopo era un altro, forse una burla. Lo intuisco dal regalino lasciatomi, un inizio di singhiozzo che nei giorni successivi proseguirà incessantemente, sempre più insistente, insopportabile.

Voglio essere visitato, voglio sapere se si sono interessati anche al fegato, perché ci vorrebbe una scienza superiore per capire come sia possibile che tiri avanti così nel traffico da più di 30 anni senza mai andare fuori tempo. Nonostante un epatite.



La richiesta, per non dare troppo nell'occhio, si limiterà invece al solo sintomo visibile : il singhiozzo. Il singhiozzo, come la tosse, non lo puoi nascondere, il fegato si. E' asintomatico.

Prima l'intervista: anni, stato civile, residenza e bla bla bla. Se i genitori sono vivi, ok. Se in famiglia ci sono stati casi di tumori. Uno. Scrive uno ma non mi chiede su quante persone, Uno su venti non è uguale a uno su uno!

Beve vino? Si, quanto? Un litro al giorno di media. Caffè? Uno. Sigarette, due. Superalcolici? Sporadicamente. Mangia spesso al ristorante? Si, abitualmente. Si ma perché non mi chiede anche quanto sport faccio? Non importa, comunque i suoi organi saranno comunque affaticati da questo stile di vita, se non peggio. Piuttosto, quante volte va al bagno? E come?

La Dottoressa palpa e palpa tutte le parti molli ma si ferma in tempo prima di capire e di conseguenza indicare una possibile terapia, fosse pure un farmaco di primo uso, per bloccare gli spasmi al diaframma.

Vuole approfondire, ma chiede un ok. Esame del sangue, OK. ( ma perchè le urine no?) Elettrocardiogramma, OK, schermografia (una compilation), Ok. Poi torni su. Quel poi torni su suona male, perché non dà l'idea del definitivo, infatti nel menù degustazione del Day Hospital ci sarebbe ancora un'ecografia, una gastroscopia da narcotizzato (di nuovo?), e poi, già che starà in stato di torpore le farei pure una colonscopia. Sa com'è, alla sua età. Vedo l'ologramma di Kafka in un incubo da cui non riesco ad uscire.

Una colonscopia per il singhiozzo? Ma mi state prendendo per il culo?

Battuta non ricevuta benissimo, ma per lo meno esco dal romanzo  kafkiano dell'UFO a Singhiozzo, ribellandomi da questi medici terrestri e sperando tornino a prendermi quegli altri per curarmi il singhiozzo. Anche se basterebbe uno stecchino stretto tra i denti mentre bevi un bicchier d'acqua per rimediare, più di uno psicofarmaco; ma queste cose le sanno al Bar degli alcolisti, non all'Ospedale dei salutisti

gdf
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