giovedì 24 luglio 2014

Una chicca di chicchi


 Marco 50&50

Oggi dalla Toscana mi è arrivato del pepe nero a mezza grana appena macinato
Appena macinato, come fai a dirlo…
Ci ho messo dentro il naso
E la mezza grana mi sembra una mezza bufala, come fai a dirlo…
L’altra mezza, che combacia alla perfezione, l’ho trovata nel salame bergamasco IGP, il disciplinare parla di mezza grana
Tu sei fissato, sono piccole cose, che differenza vuoi che faccia, mi sembra di risentire il discorso di ieri sera quando parlavi di chicche e di chicchi, non è che vuoi fare il gallo…
Richì
Come?
Niente ho starnutito sarà l’allergia (alle incomprensibili incomprensioni) comunque anche le uova e le galline nel pollaio non sono tutte uguali, così come le ragazze di Padova, forse le oche sono tutte uguali ma hanno l’asso sotto le piume quando si mettono sotto il piumone e non ci si fa caso,  tornando al riso…
Ecco torniamo al riso l’altro ieri ero fuori a cena e ho speso solo dodici euro per un risotto, senza cercare il chicco d’oro
Al chicco d’oro preferisco la miscela di Frasi, spero di essermi nespresso bene, comunque l’altro ieri c’ero anch’io, niente tovaglia, niente benvenuto, l’accompagnamento al caffè era una musica assordante, di quelle che confondono, così non sai cosa ordini, cosa mangi e cosa paghi
Dodici euro, lo so cosa pago


Allora sta a sentire, ieri a Milano si boccheggiava, sotto quelle nuvole basse a forma di smog si invecchia prima, perché qui, quando parte l’estate bisognerebbe partire con lei e fuggire dalla cappa per cercare uno spada fresco da gustare in riva al mare al fresco e non uno smeriglio decongelato da gustare al gelo dell’aria condizionata.

Ho fatto sei più sei, due più due mi sembrava una scelta affrettata e non ponderata, ho ripensato al fresco che si gode in piazzetta, ho digitato Piazzetta sull’ iPad, è apparso il nuovo risotto che hanno messo in carta, quello della foto d’apertura, ho impostato largo Agnesi sul navigatore, sono stato al largo dai formati di pasta puntando la prua verso il riso.

Tavolo al fresco, fresche tovaglie, fiori freschi, una fresca minerale con bolle, altre bollicine al fresco, il benvenuto della cucina era una crema con cetriolo rinfrescante e ricottina fresca, un piatto di caprini freschissimi

Lì sotto è molto più caldo


Irrinunciabile strudel con gelato, caffè e dolcetti inganna l’ora dell’uscita dal ristorante, ristorante che, in cambio di dodici monete da uno, fa uscire “profumante” dalla cucina il nuovo entrato in carta, il risotto Pila Vecia al pomodoro di pachino con ragù di scorfano e polvere di olive e capperi



Ognuno con dodici euro può fare quello vuole, da parte mia ho tirato fuori una banconota da dodici e ho pagato, ben volentieri, il mio risotto, una chicca di chicchi…
Non esiste banconota da dodici e comunque non ci credo, quel prezzo in quel contesto…
Il prezzo è nero su bianco sul sito, sulla lista delle vivande e sullo scontrino, la banconota esiste, ecco la ricevuta della mia carta di credito, così impari a non darmene…



M 50&50

1 commento: