venerdì 18 luglio 2014

Barate a carte scoperte


Marco 50&50


L'acqua nei fossi e nelle risaie sembra verde, Milano sembra lontana, mi è sembrato di vedere un'osteria, forse anche un gatto.


Osteria numero sette…il salame piace a fette


nessun sottofondo musicale da osteria e nemmeno l’aiutino da casa del DJ dal sangue nobile che latita, qui, comunque, il salume lombardo accompagnato da gnocco fritto è in carta ad euro undici e, anche se la radio è solo in bella mostra il ristorante è comunque radioso



Un impegno mattutino mi costringe a staccare gli occhi da un monitor per aprirli sul display del mio iPad, “l'oroscopo pronostica sviluppi decisivi”, così colgo l'opportunità per concedermi  anche una rilassante pausa pomeridiana in accoppiata al pranzo a Barate di Gaggiano, dove a dispetto del nome, giocano a carte scoperte, quindici euro per due piatti, acqua, caffè e un calice di vino.


Barate – Foto di Claudio Gandelli

Diego del Magenes mi descrive con garbato entusiasmo le novità sulla lista delle vivande e i lavori che entro breve consentiranno di cenare in una veranda che potrà essere goduta anche in inverno.

L'idea di utilizzare una parte del giardino della casa di famiglia per rendere più ampio il locale anzi i due locali dell'Antica Osteria sembra interessante, ancora di più quando scopro che lo scopo non è di aumentare i coperti bensì di mantenerli, aumentando lo spazio tra un tavolo e l'altro, se a pranzo ci si fa meno caso, la sera a cena quando la clientela cambia è importante che una coppia, consolidata, clandestina o spaiata, possa disporre di maggior spazio di manovra.

All'impronta lombardo-meneghina dei piatti che costituisce l'ossatura portante dell'Osteria, si sovrappone quella più innovativa che da modo di poter assaporare preparazioni diverse dalla lista delle vivande armonicamente divisa tra il nuovo che avanza, che non avanza nel piatto e la certezza della tradizione che proposta con sapienza non stanca mai, mamma (tradizione) e figlio (innovazione) in cucina, l’altro figlio (passione) in sala, una storia di famiglia.

Benvenuti.
Cialda di riso, rafano e piselli



Il secondo benvenuto a bordo, la cortesia non è mai troppa, consiste in un'ottima quanto insolita creme brûlé con fois gras curcuma e limone, intanto, in panetteria,  diversificano l'offerta e ce la presentano in una versione interessante, se parlassimo di abbigliamento potremmo dire un capo casual di tendenza.


Bello fresco, tendo a versare


Insalata di diverse qualità con carote e pomodori secchi

A Milano non fa freddo, benvenuta burrata nella fresca insalata.

Insalata di cicorino, pomodori secchi e mozzarella



Tartare di verdure, grana, béarnaise



Dettaglio

Semplice, gustoso, pulito, ben eseguito, indovinatissimo, a volte basta poco…

Tartare di vitello, mela e salsa all’uovo di Colombo per tenere a bada l’estate che avanza, non avanza


Prima



Dal verde appena fuori

Al Giallo Milano duemiladieci appena servito


Buone le tagliatelle con rigaglie d'anatra


e con gamberi&piselli


Ottime, provo a descrivere quel che ho pensato al plurimo assaggio ravvicinato, il gusto dei gamberi, adeguati per quantità (non sempre è così), si percepiva anche nella pasta e, anche con il polso da “spadellatori” far insaporire un formato difficile come la tagliatella non è facile, per quanto porosa è una pasta che tende a raffreddarsi e necessita di un sugo “grasso” come un ragù, la bisque di code, ottima per un risotto, ha aderito alla matassina gradendola, anch’io.


Pollo alla birra, albicocche e olive verdi

Pollo con olive disidratate, disossato, "assemblato" e porzionato sopra ad un'interessante salsa all'albicocca forse un po' penalizzata, diciamo meno percepita perché "contaminata" dal fondo di cottura, me lo conferma la salsa a bordo piatto, di questo buon piatto unico per una veloce pausa pranzo ma anche, se servito freddo ed in quantità ridotta, una gustosa proposta d'apertura.

La torta di mele e uvetta con base frolla e


un ottimo caffè


In cucina sono stati bravi


Nel giorno di chiusura, Lunedì, volentieri e spesso, per quanto possibile, Diego e suo fratello lasciano rispettivamente sala e cucina per nutrire la loro passione e, quando non vanno a funghi, vanno alla ricerca "del ristorante", così, mentre la mia pausa si allunga, il discorso vira su proposte di degustazione (otto piatti a mano libera per euro cinquanta sono da provare prima o poi), cene con piccoli e grandi produttori, idee per presentazioni di libri, mi verso un altro calice del " soprafotografato" Chardonnnay dell'Oltrepo Pavese e il discorso cade su comuni conoscenze a cena qui solo qualche sera fa.

Come spesso succede le idee sono tante ed il tempo per realizzarle è sempre poco ma gli stimoli non mancano e in queste terre lombarde così vicine a Milano eppure così lontane ci vedrei bene una cena insieme alle persone con la stessa passione, basta bussare alla mia porta, come lui



2 commenti:

  1. Per quest'anno, non cambiare,
    stesso riso e tovagliame,
    è così che ho constatato
    che in un bimestre sei tornato!
    E come l'anno scorso ....
    Alba (cantando)

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    1. L'altra sera sono tornato alla Piazzetta, quando mi piace la prima volta, insisto...non avendo più l'età e non chiamandomi Gigliola, tanto per rimanere sulle tue note, tra la prima e la seconda lascio passare un po' di tempo...bello sentirsi osservati
      M 50&50

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