lunedì 23 giugno 2014

Ci vediamo Al Pont de Ferr



Marco 50&50


Ci vediamo al Pont De Ferr
Pardon…
Al Pont De Ferr
Perdono, quale ponte?
Da Perdomo

Non credo sia questo


Sei in ritardo
Ti fossi spiegato, sai quanti ponti ci sono sul Naviglio…esci da un cortile, entri in una chiesa, ti perdi in un riflesso e perdi la cognizione del tempo






Stai scherzando?
No, è che il Naviglio riserva sorprese e ho fatto tardi, ti chiedo perdono
Da Perdomo paghi tu e farò finta di niente



Avevo anche fatto il nodo al fazzoletto per non dimenticarmi ma l’ho lasciato in macchina, poi la macchina l’ho lasciata prima dell’area C, ho preso una bici e, veloce come il vento, in un soffio si è fatto tardi



Forse con l’aliscafo dei Navigli saresti arrivato in orario
Ci ho provato ma ho sbagliato fermata, ho preso quello in direzione di Corsico



A volte mi fai paura



Non esagerare, è solo un murales,  pensa quelli che dormono sotto quel ponte, il materasso c’è ma non si vede, o a quando si lavavano i panni su quelle pietre




Cosa faranno quelle due stasera…
Se si trovano bene tornano al Vicolo Dei Lavandai
Non credo, sembrano straniere e i panni sporchi si lavano in casa



Sono già venuti a prenderle via mare




Sento un’ironia di fondo guarda che qui solo poco tempo fa facevano il bagno
Lo so, lo so, al Pont De Ferr c’è un bel quadro con i tuffatori del Naviglio
E queste due nero su bianco…



Così giovani eppure sanno già dove sedersi, nel Dehors vista mare del Pont De Ferr, dai entriamo


Ci accomodiamo all’interno lontani dal sole, dalla vista mare e dalle ragazzine




In attesa delle ordinazioni ci verrà servito un cestino con pane di due tipologie fragrante e ancora caldo



Dalla carta è possibile divertirsi con i menù acqua, terra e fuoco a euro settanta, o l’aria di follia a centoventi, oppure scegliere singolarmente dalla lista delle vivande alcuni piatti come gli Spaghettoni di grano duro del Comm. Benedetto Cavalieri saltati in padella coi pomodorini pelati dell’Az. La Motticella (Anno 1986) o quelli con colatura di alici, calamaretti spillo, aglio olio e peperoncino (Anno 2007) rispettivamente in carta a euro diciotto e venti. (la foto è presa dal sito)



Ma la cucina di Matias Perdomo è alla portata di tutti ed è possibile sedersi ai tavoli del Pont De Ferr scegliendo dalla “piccola carta” piatti di buona fattura ad un prezzo davvero incredibile per uno stellato vista mare, in piena isola pedonale mentre il respiro del Naviglio e della movida si fondono, la tecnica qui è supervisione dei tempi di cottura e di temperatura dei piatti, non sono questi i piatti per vedere i colpi di coda dello chef ma il discorso è un altro, in evidenza la direzione che sa prendere una cucina affermata e le opportunità che il cliente può cogliere, fosse anche solo per capire che ci si può sedere da queste parti godendo di attenzioni, di vista e di gusto, con soddisfazione doppia alla vista del conto.

Nessuna forzatura affinchè consumassimo altro, solo gentilezza, efficienza e sorrisi, locale pieno, probabilmente gente di passaggio in attesa, nessuna fretta, nessuna sgarbata accelerazione.

E allora mi rivolgo a te ragazzina che con la tua amica in microabito passeggi avanti e indietro sul naviglio e butti lo sguardo oltre il ponte, fermati e siediti qui accanto a me e provala questa esperienza sensoriale che penso possa appagarti, gusta prima i profumi poi gusta con gli occhi e con la bocca quel che i tuoi coetanei non possono offrirti.
Ehi che vi aspettate ?
Per oggi niente Schweppes, sei già tonica, entra e prova qualcosa, comincia con un piatto, appetite comes eating
Per i milanesi che, come noi, non possono fermarsi a guardare le ragazzine perché a Milano si corre e le ragazzine si lasciano guardare ma ostentano sguardi altrove, possono bastare due piatti, acqua, caffè e la condivisione di un dolce.
Splendida pasta fiori di zucca e scamorza affumicata



Profumatissima, sapida e “tenace” quella al ragù di pesce



Cheesecake con gelato allo yogurt



Per favore il conto, faccio io, quel che è giusto è giusto
Ma stai scherzando, si divide, come abbiamo sempre fatto, quanto ti devo?
Sono quattordici a testa, un po’ meno di una pizza, di un cinese, di una sosta al bar birra panino e caffè, di un’improbabile trattoria meneghina ormai in estinzione
Non ci credo
Nemmeno io, ma carta canta, anche se qui, invece della carta da musica, ci hanno servito uno splendido pane alveolato…



Grazie Inzo, per il caffè nel loft vista faro, la condivisione è il vero sensore del gusto.


M 50&50

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