venerdì 20 settembre 2013

Tagliatelle

del Guappo del Faro

E’ successo di nuovo, e continuerà ad accadere ancora. Perché le tagliatelle mettono fame, e ogni volta viene voglia di mangiarne molte, troppe, salvo poi pentirsi. Poi la sensazione di nausea passa, e di fronte ad un nuovo piatto di tagliatelle dal sugo particolarmente invitante, si esagererà di nuovo. La colpa di chi è? La colpa dovrebbe essere sempre condivisa tra le parti in questi casi non rari, per effetto della legge dell’attrazione, che avvicina magneticamente la vittima e l’aggressore, fino a confonderne i due ruoli.

Capita tra due persone che fanno mestieri diversi ma che sentono il bisogno di mettersi insieme anche se non hanno quasi nulla da condividere. Forse tutto nasce da un problema di comunicazione, del non ascoltarsi quando ci si esprime, più o meno schiettamente. La mia sensazione va verso la teoria dell’obiettivo da raggiungere, che farebbe passare in secondo o terzo piano tutti gli stadi intermedi da affrontare prima di vedere profilarsi all’orizzonte l’obiettivo comune.

Tutto quanto c’è in mezzo, dal primo colloquio al raggiungimento del primo obiettivo, è molto più difficoltoso da superare che il raggiungimento del primo ambito traguardo. Come due scalping trader che vorrebbero raggiungere il primo, il secondo e il terzo obiettivo sul grafico, partendo si dal medesimo punto cartesiano, ma avendo in mente  strategie, tempi, teorie diverse da applicare e liquidità diversa da investire.

Naturalmente, chi ha le spalle più solide avrà la meglio, in una competizione che non ha senso di esistere se ci si era detti che il patto era il raggiungimento comune di quel target. Non bastasse questo a creare scompiglio ci si mettono anche gli intermediari a dire la loro, facendo incontrare le due parti, perché loro sono del mestiere e (secondo loro) sanno chi potrebbe mettersi con chi, manco fossimo ancora ai tempi del Guappo napoletano che combinava matrimoni quando le due parti lo avevano già consumato il rapporto, e il frutto era già in gestazione.

Poi si offendono anche, quando si rendono conto di aver messo in contatto più volte persone che non possono convivere o condividere il medesimo progetto, ma insistono nel farlo, prendendo poi dolorosamente atto che il matrimonio è fallito, e mettendosi, a quel punto, dalla parte del più forte tra i due, quello che lo è economicamente, o professionalmente, secondo convenienza.

Uno o più matrimoni falliti non sono bastati, e allora mettiamoci qui sulla riva del fiume ad aspettare il prossimo che passa, perché i piazzisti di tagliatelle sono di nuovo al lavoro. E lo sono addirittura in competizione tra di loro, come i procuratori dei calciatori, che però sono lautamente pagati per operare in un certo modo, mentre le tagliatelle rendono anche poco o nulla; eppure...

Quelli che ci tolsero il sogno di mezza estate la dovevano pagare, e anche cara, ma non serve urlare, perché forse non ci eravamo capiti, prima a bassa voce o a tono normale, e quindi neanche ad urla ci si potrà capire. Sono su frequenze diverse, sono con intenzioni diverse, sono con aspettative diverse, dove l’unico che riesce a visualizzare tutto il quadro, e in maniera ottimistica, è il piazzista di matrimoni contro natura, quello che continua a non capire che le cose non vanno così, perché se fai tappi vendi tappi, se fai vino vendi vino, se fai cavatappi vendi cavatappi, se fai il giornalista forse sarebbe meglio continuare a fare quello che sai fare, più o meno bene, ma è quello il compito per cui qualcuno ti paga, quindi riconoscendoti una specifica competenza d'angolo, e anche stima; quest’ultima, una delicata fragola rossa che fa in fretta a guastarsi.



Ci sono le agenzie di collocamento, ci sono le agenzie di reclutamento, ci sono le agenzie di pubbliche relazioni che si occupano di questo, e i risultati che ne conseguono sono diversi, e ben visibili volendoli guardare. Non per forza se capisci di tagliatelle al ragù o di attrezzatura di cucina potrai anche aver studiato abbastanza tomi di psicologia che ti consentano di sposare un sogno, un’idea, e far pure convolare a nozze le parti che la dovrebbero realizzare.

gdf



3 commenti:

  1. Viva le tagliatelle di nonna Pina
    Un pieno di energia, effetto vitamina
    Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
    Son buone anche al mattino al posto del caffè
    E allora forza, dai! Ma che problema c'è
    Ci pensa nonna Pina a toglierti lo stress....

    A&P

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  2. momento.. come dice banderas c'e' pane e pane
    quindi ci sono tagliatelle e tagliatelle..
    belle di quel colore che tende al becco d'oca per fare le precisine...
    rugose fondamentale l'essere "trirate" con il mattarello.. le mie nonne se vedono quelle della foto, bellissime daccordo ed invitanti ma fatte con la sfogliatrice.... ahi ahi...
    perche tirate con il mattarello? perche alla pasta pur essendo fine , rimane quella porosita che fa si che il sugo rimanga attaccato .. poi uhm che buono.... un ragout,bello spesso con carne grossa.. sento lo sfrigolare delle verdure( poche)mentre si aggiunge il batuto di carni miste.. la pancetta il polpino,un po di manzo(poco) poi eccoli che sfuma con il vino... rosso corposo... sale grosso un chiodo di garofano , l'ombra di un rametto di rosmarino qualche grano di pepe...un fungo secco, perche ci da "amor" e concentrato di pomodoro... e poi a cuocere piano piano fino a consumarsi...
    ecco l'acqua bolle... le tagliatelle ammiccano sulla tovaglia ormai asciutte...
    il ragu' le aspetta.. eccole nel piatto e si una giunta sopra di sugo nn fa mai male...
    parmigiano se aggrada... e poi con un " crostino fare puccetta del sugo rimasto..
    non sono le tagliatelle della nonna pina ma quelle della nonna lodia...
    se chiudo gli occhi le sento .con tutta me stessa
    rito quotidiano di molte famiglie prima del benessere..prima delle sfogliatrici.. prima di tante cose
    quelle avanzate ma succedeva raramente venivano messe in un tegame.... sulla stufa ..lasciate a fare la crosticina .. e finite alla sera...
    ciao pulloverino

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    1. Grazie di aver riportato calore e armonia in un mondo così freddo e materialista.

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