- del Guardiano del Faro -
E’ consuetudine associare il nome
del “Cuoco dei Re” all’insegna di due ristoranti: il primo è La Santa di Genova, che fu per
molti anni considerato il miglior ristorante italiano ( due stelle Michelin
all’epoca, in Italia…) e che fu aperto nel disastrato dopoguerra. Il secondo è
il San Domenico di Imola, a sua volta rapidamente consolidatosi ai vertici
della ristorazione nazionale del suo tempo. Prima di ciò, il formidabile cuoco
piemontese ( molti lo immaginano ligure ma in realtà nacque a Saluzzo nel 1904 ) lavorò
alla “corte” di nobili famiglie facenti parte della più alta aristocrazia
piemontese. Fu Giangiacomo Feltrinelli a convincere il celebre chef a
raccogliere in un libro –Mangiare da Re- oltre 500 ricette, tra le più interessanti della sua lunga carriera. Libro da pochissimi giorni
riedito da Feltrinelli. E così, di nuovo a Genova, a più o meno mezzo secolo di
distanza dalla nascita di alcune delle sue ricette più famose abbiamo
deciso di riprenderne, tra le altre, una a base di gamberi di Santa, per
giustificare il periodico sterminio di bianchi di Borgogna. Cosa dire: riso
pilaf, cipolle, scalogno, curry e
gamberi. Mi sembra che come abbinamento a Meursault e ai suoi vicini di casa
dovremmo essere ben allineati. Ovviamente si tratta di un test match che potrebbe avere un seguito ancora più importante, trovando la disponibilità di qualche chef che voglia cimentarsi nel suo ristorante con questo vastissimo ricettario "d'alto rango". Non c'è dubbio, questa è roba di Altissimo Ceto ;-)
E un bel dentice da 6 chili a seguire...
Le bottiglie della giornata:
per togliere la polvere dalla gola
Non perfetta, la stoffa c'è, ma è la bottiglia che non convince...
Rotondo e agrumato, uno spettacolo di Chablis
Ancor giovane e floreale, con il timbro del miele d'acacia
L'intruso, è un 2006 che si domanda del perché di tutto quest'alcol e questo legno...
Il più grande Aligotè mai bevuto, c'è sempre da imparare
Bello pieno, tondo, anzi: ovale
Dodici anni, l'apice di questo Puligny
Il grande vino della giornata, e cosa se non un Meursault D'Auvenay...
Apperò il Bouchard! 14 anni e non sentirli, buono, ma un po' troppo grosso
Un pinot noir a chiudere: stre-pi-to-so
Grazie a tutti e alla prossima
- gdf 2012 Belinopolis-