lunedì 16 gennaio 2012

1982-2012 Blade Runner 30 anni fa


- gdf 2012 -

Vedi che succede a frugare troppo attentamente dentro i bauli delle reliquie? A distanza di trentanni ognuno di noi potrebbe rivendicare la propria difesa a qualche cosa.  Ognuno con il proprio Blade Runner. Rewind.
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"Il ragazzo era stato invitato /obbligato a fare qualche cosa di più grande di lui: difendere l’intera nazione dall’attacco dei Sovietici.
La temperatura poteva convincere il ragazzo che veramente i russi lo avrebbero potuto attaccare quella notte: venti gradi sotto zero, cordiale in bustina nel taschino, automezzi verdi da difendere sotto mura alte quattro metri, filo spinato, neve , ghiaccio e schegge di vetro di bottiglia  riflesse sotto le luci orientate a conforto e a difesa.
Il ragazzo soffriva lo stacco, non dalla famiglia, no, non dal lavoro, per carità, lo studio proprio no, ma dalla deliziosa bonbon sedicenne lasciata in balia degli eventi, quello  era impossibile da accettare, più di una cruenta invasione dell’Armata Rossa.

Il ragazzo aveva paura di tanta responsabilità, la Valle d’Aosta avrebbe potuto essere attaccata quel giorno stesso e lui era li, tra i primi baluardi alla difesa dello stivale intero, con poca grappa, scarsa truppa e un fucile Garand della prima guerra mondiale. Scoprì solo più in là il gioco degli altri. E allora cominciò a giocare sporco, come loro. Volete giocare con me alla caccia ai russi? Ok, ma agli americani no? Di quelli ci fidiamo? Intanto va così, noccioline americane troppo salate e cordiale troppo alcolico da estrarre a turno dalle tasche; mai digerito quel mix, molto meglio una qualsiasi grappa valdostana allo stato puro, fosse pure stata la pericolosa bottiglietta di Papà Marcel, rifugio “spirituale” di ogni alpino valdostano. Nel taschino il transistor, onde medie, onde lunghe , onde corte, rumori e sibili da tutta Europa, poi finalmente ecco Radio Luxembourg, all'auricolare.  Genesis, Abacab.

Non si potrebbe usare la radiolina durante il servizio di guardia, ma la guardia a che cosa? Ma mi state prendendo per il culo? Alle tre del mattino si sente il raglio del mulo, ne sono rimasti sei, e sei sono i ragazzi che gli hanno fatto da padri e padroni  per un anno e ormai si esprimono nella stessa lingua, ormai si capiscono a sguardi, si vogliono bene, uno spunto gutturale è quasi superfluo, ormai sono tuttuno, l’uomo e la bestia, indistinti e ugualmente diffidenti di fronte ad una divisa da ufficiale.

Gli altri sono tornati quasi a mezzanotte stremati dopo una intera giornata dedicata a spaccarsi la schiena sotto un obice, uno zaino grosso tre volte ogni buon senso, una passeggiata di nove ore attorno ad ogni inutile valico.
Una maschera antigas che non funziona, altri venti in infermeria da stamattina per una stupida esercitazione. L’altro ha lanciato la bomba a mano troppo vicina, troppo vicino all’ufficiale che se l’è cavata con un cambio di mutande.  Qualche iniezione periodica che fa salire la febbre, però così non prendi più un raffreddore.
Perchè quello è finito in galera a Peschiera? Ha rubato un’autoradio per comprarsi eroina, era depresso. A diciannove anni come fai a essere depresso, ti hanno depresso. Posso piangere una settimana di nascosto ma poi appena mi riprendo  gli vado a sparare al russo che ha provocato questi disagi umani. Posso immaginare di finire a scavar buche nella neve in agosto a 4000 metri perché ci devono piantare lo skylift ed altre minkiate assortite, però al russo adesso gli vado a sparare.


Se deve andare così gli sparo io al russo, dov’è, non c’è, ma se me lo volete fare immaginare avete scelto quello giusto. Io l’ho visto quella sera, ho caricato e ho sparato, l’ho preso? Non so, adesso vi svegliate e venite giù tutti a vedere. Quanti siete? 3000?  Io l’ho visto e gli ho sparato!   Vi ho salvato dall’invasione!
Neanche un grazie? Non ci credete? Come no, mi avete detto voi che ci dovevo credere? Coraggio, andiamo tutti a dormire, domani è un altro giorno, vedrai, ti passa. Ore otto, adunata, tutti giù, la guardia schierata, alza bandiera, l’inno, l’alba è il momento più freddo, meno 15, il silenzio è assoluto,  la baionetta non entra, la sensibilità nelle mani è nulla a meno 15, la baionetta cade a terra un secondo prima della partenza della musica e fa più rumore di un invasione Sovietica."


- gdf 2012-


3 commenti:

  1. si, ma la penna?? :-)
    Beppe

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  2. lamax61auc@tiscali.it15 gennaio 2012 alle ore 22:50

    Evvaiiiii!!!! Io invece son 40 secchi che ho finito.
    La penna? L'ha consumata scrivendo.
    Auguri.
    LAMAX61°

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