lunedì 14 novembre 2011

23 euro | Quando si parla seriamente di buon rapporto qualità/prezzo

- gdf 2011 -

Perché alla fine bisogna sempre confrontarsi con quello che sta fuori dalla porta per capire veramente se un paragone sta in piedi. Osservando sul web cosa viene considerato low cost mi vengono i brividi lungo la schiena, anche se -per essere onesti- a soglie più basse di prezzo; però non è con due fette di salame, una zuppa, un piatto di spaghetti, un fritto surgelato e una bavarese laqualunque che si fa un vero menù degustazione degno del fatidico " buon rapporto q/p". Li c'è solo il prezzo. Basso. Fine della questione. E spesso in condizioni di ambiente e servizio che definirle precarie sarebbe un elegante eufemismo.
La professionalità, lo stile, la capacità di fornire un servizio degno di essere chiamato ristorazione non può costare troppo poco. La soglia va individuata anche a seconda delle materie prime usate, perché lo so che i costi primari di un ristorante possono essere altri, tutt'altro che marginali alle materie prime, ma solo quando queste sono ordinarie, mentre se si decide di attrarre la clientela solo con il prezzo, non è detto che questo sia sufficiente, specialmente in paesi dove la cultura gastronomica è intesa diversamente, dove si sa cos'è e come dovrebbe essere una Béarnaise, autentico capolavoro della cucina classica, e che -al palato- vale più di una qualsiasi banale maionese se eseguita così. Il dettaglio che smette di essere tale ma diventa centrale alla questione. Come al solito la lezione me la devo andare a studiare in Francia, bastano pochi metri, in un qualunque locale apparentemente acchiappa turisti, invece no, perché curiosamente non sarà neppure al completo, forse perché appare troppo elegante? Troppo impegnativo? Oppure i prezzi sembrano troppo bassi e quindi preoccupano più di tariffe superiori, che avrebbero di diritto una teorica equivalenza di qualità superiore.
Infine, in questo caso non si tratta neppure di menù fisso ma di carta-menù, con una scelta tra alcuni piatti che si declinano così : toast di uova strapazzate con salmone affumicato e panna acida, terrina di foie gras e pan brioche, granchio farcito e gratinato, san pietro con ratatouille, patate al forno e béarnaise, salmone grigliato al finocchio... costolette d'agnello provenzale alle erbe... costata di manzo... ecc. E allora no? Ma e allora si, qualche volta rischiare fa bene al cuore, e la soddisfazione emozionerà ancor di più quando il risultato sarà questo.
Il tutto senza pensare di aver scoperto l'acqua calda, però:

...et l'estragon, les cornichons et la moutarde...








Immagini dal dehors del:

Le bruit qui court
31, Quai Bonaparte
Menton


- gdf -

2 commenti:

  1. le tire bouchon, le lolitas, le gardien, e anche nino ferrer!

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  2. se penso alla pizza scalercia con birra annessa a 30 euro la scorsa settimana a Courma (non vi dico dove..) m'incazzo come una iena!

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