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sabato 1 marzo 2014

Nuovi stellati Michelin France

- gdf -

Si direbbe un millesimo classico quello che porta sulla copertina la nuova edizione della Guida Michelin Francia. Il 2014 si distingue per un nuovo tre stelle, nella zona de La Champagne. Trattasi del trentanovenne Arnaud Lallement de L'Assiette Champenoise. Accidenti, stavolta mi hanno colto di sorpresa, a Tinquex non ci sono mai stato. Bisognerà rimediare.

La notizia che più ci riguarda, in quanto italiani beneficianti della bontà dei cari cugini francesi, è però evidenziata al capitolo due stelle, perché, se la memoria non mi inganna, un altro tabù è caduto e dunque abbiamo finalmente un cuoco italiano premiato con due stelle in terra di Francia.

Si tratta di Stefano D'Onghia del Il Cortile di Mulhouse, non distante da Strasburgo e Basilea. Qualche dubbio e il ricordo di una stella parigina anche per Paracucchi, ma i giornalisti de Le Figarò confermano la buona novella. E' lui il primo italiano premiato in Francia con due stelle.

Gli altri nuovi due stelle sono sparpagliati per tutto l'esagono, partendo dall'Akrame di Parigi, a seguire la Table du Connéttable di Chantilly, la Kintessence di Courchevel, Le Chambard di Kayserberg, fino a scendere in Costa Azzurra per il giusto riconoscimento meritato da Banzo a La Villa Madie di Cassis.

Sono 610 i locali stellati quest'anno, meno del doppio di quelli della corrispondente giuda italiana: 504 ad una stella, 79 a due stelle e 27 a tre stelle. In 115 di quei 504 si fa notare che si può mangiare con 30 euro, o anche con qualche cosa di meno, il che è un bel segnale, perché la tendenza stava girandosi verso i bib bourmand per ovvi motivi di riduzione di budget, mentre anche a livello superiore ci si è resi conto che dare una limata ai prezzi può giovare al lavoro senza far troppi compromessi con la qualità

Quasi nessun movimento sulle alte vette, tranne il riposizionamento parigino di Alain Ducasse, che chiuse al Plaza Athénée ma subentrò felicemente al Meurice dopo la partenza di Yannick Alléno. Cambiano i fattori, ma il totale fa sempre tre.

Perdono le loro due stelle in un sol colpo e per diversi motivi Senderens a Parigi, L'Hostellerie Le Castellas di Pont du Gard, L'Hostellerie Plaisance di Saint Emilion. Da due a una scendono locali piuttosto noti, a partire dal parigino Apicius, al lionnese Auberge de l'Ile; il corso Casadelmar di Portovecchio, l'elegantissimo Saint Martin di Vence e infine, qui a due passi dal faro, cede la seconda discussa stella l'Hostellerie Jerome di Bruno Cirino a La Turbie.

Per quanto riguarda tutti i movimenti mono-stellati, per non dilungarsi oltre, meglio fare un salto in libreria, già da oggi. 



gdf


giovedì 17 febbraio 2011

Il prossimo tre stelle Michelin 2011 ? : Guide Rouge France.

- gdf 2011 -

Tira un arietta petillant sui blog più sensibili alle vicende relative ai deschi gallici . Potrebbe esserci un nuovo tre stelle nel nord della Francia in marzo, lo si indovina anche leggendo quanto scrive l’informatissimo giornalista del Figaro François Simon. L’anno scorso la Rouge andò a premiare il profondo sud ovest dell’ esagono a Fontjouncouse, nella terra dei Catari, mentre quest’anno potrebbe prendere la direzione diametralmente opposta e salire a nord est verso Reims. Senza nulla togliere alla indubbia qualità della tavola del giovane trentacinquenne Arnaud Lallement e alla totale eccellenza nell’arte dell’ospitalità del suo Assiette Champenoise ci sta nel consueto pettegolezzo carnevalizio anche il solito girotondo di opinioni di contorno.

La prima è il solito teorema geopolitico, perché una città come Reims è rimasta orfana di un tre stelle dai tempi di Gerard Boyer nel fastoso Les Crayeres, lasciato poi orfano l’anno scorso anche dal bistellato Didier Elena e tuttora in rallentata fase di rilancio. Inoltre la città è capitale della denominazione di vino più importante al mondo , produzione ed indotto che continuano anno dopo anno a sostenere prepotentemente un economia che riflette il suo profilo e lancia la sua ombra ben oltre i confini regionali e della denominazione stessa. La lobby e l’ufficio stampa dei produttori de la Champagne è il più organizzato e perforante del pianeta, davanti anche alla corazzata bordolese ed agli agguerriti divulgatori di belle notizie relative al Brunello di Montalcino. Poi, se ci vogliamo mettere anche l’ottocentesimo anniversario della cattedrale di Reims mi pare che le motivazioni di contorno per far saltare i tappi non mancherebbero affatto. Non conosco il giovane Arnaud, passai da quelle parti quando il timone lo reggeva suo padre, allievo di Chapel e morto alla medesima età del suo maestro. Il ragazzo si è dovuto asciugare gli occhi e rimboccare le maniche in fretta di fronte alla pesante eredità di un hotel con cinquanta camere da rinnovare e relativi coperti al ristorante da rilanciare e la cui cucina è stata recentemente ampliata in vista della possibile evenienza . E’ evidente che le difficoltà non hanno messo sotto il ragazzo , che comunque vada ha già fatto moltissimo per se stesso e per la sua città in attesa di vedere se il terzo macaron si unirà agli altri due macarons.


Da sinistra : Arnaud Lallement dell'Assiette Champenoise di Reims, Edouard Loubet ( chef dell'anno Gault Millau) , Patricia Lenaour ( direttrice Gault Millau ) , William Ledeuil ( chef Ze Kitchen Galerie a Parigi)