
- gdf 2011 -
La culla e le origini del vino di questa parte e dell’altra del Mediterraneo, quella scossa da movimenti rivoluzionari che stanno marcando queste ultime settimane e che lasceranno inevitabilmente il segno nel prossimo futuro. E mi ritorna allora in mano questo strumento didattico che esplora a 360 gradi la civiltà del vino anche dove le civiltà e la civilizzazione sono state, lo sono ora e lo saranno sempre di più intese in maniera diversa.
Bernardo ha viaggiato in questi 13 paesi e ci racconta, dall’alto della sua esperienza e della sua storica investitura a miglior sommelier del mondo, dapprima in maniera scolastica e impersonale, scendendo in seguito nella più interessante parte pratica quali siano le eccellenze che ha incontrato in questi paesi così vicini ma così distanti. Dei 4000 vini presi in esame ne ha selezionati alla fine un migliaio. Sorprende un po’ l’inserimento di zone che proprio così mediterranee non sono, e cioè il Piemonte e il nord della Valle del Rodano, dove ovviamente le valutazioni più alte non mancano, mentre pare che l’alta qualità assoluta del vino italiano si fermi alla Toscana con l’eccezione di Pantelleria. La scena è dominata a nord dal sud della Valle del Rodano, e in dettaglio dalla denominazione Chateauneuf du Pape. Bene anche la Spagna dove però le eccellenze sono concentrate più al sud, in Andalusia per i suoi grandi vini dolci o secchi, piuttosto che in Catalunya, per altro ben rappresentata con i suoi grandi rossi. Piacevoli sorprese dalla Grecia, a quanto pare considerabile il quarto paese dell’area sul piano qualitativo. Perle dalla Slovenia, da Malta e da Cipro. Di queste ultime due isole si vede poco o nulla da nelle nostre parti, ed è un peccato non poter verificare con una certa facilità le caratteristiche di questi prodotti. Le stringate ma sinteticamente complete schede tecniche di degustazione si occupano dunque di questi 13 paesi: Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Grecia, Cipro, Israele, Libano, Malta, Algeria, Marocco e Tunisia. Un buon libro se inteso come fonte di informazioni di nicchia, che invitino a provare cose diverse da quelle che siamo abituati a bere normalmente in Italia, mentre sul piano generale informativo replica all’infinito quanto possibile leggere in decine e decine di altre opere. Tenendo quindi in maggiore considerazione il primo aspetto sarebbe opportuno privilegiare i paesi emergenti, sforzarsi di reperire le cose più originali e meno conosciute in Italia e così allargare i propri orizzonti.

Enrico Bernardo
I Migliori vini del Mediterraneo
Mondadori
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