Visualizzazione post con etichetta Demeter. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Demeter. Mostra tutti i post

mercoledì 3 ottobre 2012

Vermentino Demeter e basilico biodinamico


- gdf 2012 - In mezzo alla mediocre qualità ( per essere gentili ) di vini proposti in molti supermercati e nei soft discount, da uno scaffale di un punto vendita della catena Billa mi fa l’occhiolino il marchio Demeter tanto caro agli armadilli alcolisti. Che fai? Per sei euro non te lo porti a casa?

Me lo porto a casa con in mente la solita litania dei ristoratori che tanto hanno preso col sinistro molti vini bio italiani e relative puzzette, per non parlare di quanto siano spesso scomposti anche al palato oltre che al naso.

Il tappo è di plastica, e quindi stiamo sereni, di tappo non saprà. Il colore è ben carico, come è doveroso aspettarsi con vini prodotti in linea con questa filosofia, e al naso in effetti sull’immediato non è raffinatissimo, ma dopo un doveroso passaggio in caraffa migliora e propone sentori vegetali freschi di erbe aromatiche tipiche del territorio da cui proviene, e cioè l’entroterra di Albenga.

La bevibilità è molto apprezzabile, infatti, senza pretendere chissà quale complessità il vino si beve allegramente e bicchiere dopo bicchiere in 45 minuti la caraffa e la bottiglia sono vuote. E’ la mia unità di misura di bevibilità, il primo tempo di una partita di calcio. Saranno stati i tre gol e le due traverse dello scorso sabato sera, ma intanto la bottiglia è andata.

Non conosco né l’azienda né il produttore e anche il web è restio nel fornire informazioni. Qualcosa però si riesce a rintracciare, compreso un curioso dettaglio evidenziato in una scheda dell’azienda, e cioè che la medesima coltiva del basilico biodinamico. Basilico biodinamico mi mancava. Ma a pensarci bene sarebbe tra gli abbinamenti migliori con questo vino, un buon pesto Steineriano, trenette, patate e fagiolini.


Azienda Agricola Vairo Eugenio
Via Calvisio 186
Finale Ligure (SV)
Tel: 019 603395

sabato 12 febbraio 2011

Il vino del giorno: Barbera Bio-Demeter Nuova Cappelletta 2009

La cosa che più mi stupisce di questo vino è l’etichetta . Anche cercando informazioni sul web non ne ho trovato spiegazione, ma forse non sono stato molto perseverante nelle ricerche, perché un motivo ci dovrà pur essere per giustificare questo toro che sa tanto di Osborne e di statali spagnole assolate anni ’80, e pure quella foglia di sfondo ha curiosamente la forma della Penisola Iberica. Ma forse è solo un caso, per altro abbastanza curioso se i tre elementi: toro, sole, penisola in foglia sono oggettivamente coerenti con un profilo Spanish. In realtà all’assaggio di questo vino certificato Bio-Demeter il ricordo del calore di un viaggio in Andalusia è riscontrabile sia nella sensazione trasmessa dal colore rubino intenso e molto concentrato , sia nella sensazione alcolica al naso, dove il vino non si svela più di tanto, tramando prospettive future non chiare e nascondendo a fatica qualche rusticità intercalata a vaghe note di frutta rossa matura. In bocca rivela in pieno una gradazione probabilmente sottostimata in etichetta (14°) che se da un lato danno un senso di pienezza e di appagamento, dall’altra bloccano la tentazione di andare oltre, di ricolmare il bicchiere, anche per un latente retrogusto amarognolo non esaltante ed una acidità poco percettibile. Abbastanza difficoltoso nella bevuta plurima: ahimè per una volta non riuscirei proprio a finire la bottiglia nei tempi consueti. Per questo scopo forse meglio dedicarsi alla sorella con leggera carbonica che alleggerisce i toni e le concentrazioni consentendo un secondo ed un terzo bicchiere richiamato più dall’entusiasmo immediato dovuto all’effervescenza piuttosto che da reali motivi di piacevolezza, non mancando però di presentare il conto al vostro cerebro, solo a quello, perché invece il prezzo è veramente leggero, almeno quello.

gdf