Me lo porto a casa con in mente la solita litania dei ristoratori che tanto hanno preso col sinistro molti vini bio italiani e relative puzzette, per non parlare di quanto siano spesso scomposti anche al palato oltre che al naso.
alla ricerca delle emozioni lungo le strade asfaltate e non: del vino, del cibo e della musica
mercoledì 3 ottobre 2012
Vermentino Demeter e basilico biodinamico
Me lo porto a casa con in mente la solita litania dei ristoratori che tanto hanno preso col sinistro molti vini bio italiani e relative puzzette, per non parlare di quanto siano spesso scomposti anche al palato oltre che al naso.
sabato 12 febbraio 2011
Il vino del giorno: Barbera Bio-Demeter Nuova Cappelletta 2009

La cosa che più mi stupisce di questo vino è l’etichetta . Anche cercando informazioni sul web non ne ho trovato spiegazione, ma forse non sono stato molto perseverante nelle ricerche, perché un motivo ci dovrà pur essere per giustificare questo toro che sa tanto di Osborne e di statali spagnole assolate anni ’80, e pure quella foglia di sfondo ha curiosamente la forma della Penisola Iberica. Ma forse è solo un caso, per altro abbastanza curioso se i tre elementi: toro, sole, penisola in foglia sono oggettivamente coerenti con un profilo Spanish. In realtà all’assaggio di questo vino certificato Bio-Demeter il ricordo del calore di un viaggio in Andalusia è riscontrabile sia nella sensazione trasmessa dal colore rubino intenso e molto concentrato , sia nella sensazione alcolica al naso, dove il vino non si svela più di tanto, tramando prospettive future non chiare e nascondendo a fatica qualche rusticità intercalata a vaghe note di frutta rossa matura. In bocca rivela in pieno una gradazione probabilmente sottostimata in etichetta (14°) che se da un lato danno un senso di pienezza e di appagamento, dall’altra bloccano la tentazione di andare oltre, di ricolmare il bicchiere, anche per un latente retrogusto amarognolo non esaltante ed una acidità poco percettibile. Abbastanza difficoltoso nella bevuta plurima: ahimè per una volta non riuscirei proprio a finire la bottiglia nei tempi consueti. Per questo scopo forse meglio dedicarsi alla sorella con leggera carbonica che alleggerisce i toni e le concentrazioni consentendo un secondo ed un terzo bicchiere richiamato più dall’entusiasmo immediato dovuto all’effervescenza piuttosto che da reali motivi di piacevolezza, non mancando però di presentare il conto al vostro cerebro, solo a quello, perché invece il prezzo è veramente leggero, almeno quello.
gdf


