Visualizzazione post con etichetta Badalucco. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Badalucco. Mostra tutti i post

sabato 27 settembre 2014

Belen e la Valle Argentina



Marco 50&50

Ciao gdf, sono Marco
E’ quasi mezzanotte, sto aspettando uno squillo da stamattina…
Allora ho fatto bene a non chiamarti…
???
Sto scherzando, adesso ti spiego


Oggi mi sono svegliato presto, sapevo che avrei dovuto chiamarti dopo la spremuta e non volevo farti aspettare, ma in albergo avevano esaurito le macine, ho preso la macchina piccola e sono andato alla ricerca di un distributore di carburante per me e per l’auto, per fortunatamente mi sono ricordato del Mulino Bianco, splendido, ben curato e ben gestito sulla strada per Badalucco, situato in posizione strategica a due passi dal mare, un passo dai monti e con piedi ben piantati in valle Argentina, alle Macine del Confluente avrei trovato sicuramente i miei biscotti.

Mi sono presentato come Antonio Banderas, mi hanno servito una colazione coi fiocchi, senza fiocchi d’avena, a bordo piscina e, oltre alle macine, mi hanno fatto assaggiare anche i nuovi biscotti inzupposi.

Le Macine del Confluente di Badalucco (IM)
Già che c’ero ho chiesto informazioni sulla disponibilità camere per Capodanno, tre su sei sono già prenotate, meditate gente anche perché qui è anche possibile farsi servire nel loro ristorante dotato di due bei camini, ottimi salumi, piacentini come il gestore ed un’abbondante e rassicurante porzione di ravioli al ragù bianco d’agnello aromatizzato alla menta che lasciano il segno, il tutto senza lasciare alcun segno sul portafoglio, che è una buona cosa.

Poi già che c’ero ho pensato di continuare il mio giro in valle Argentina, sai com’è, due foto, due passi, ho fatto due conti e ho deciso di rimare a Badalucco, la speranza come si dice è l’ultima a morire, anche se, fino ad allora, tracce di Belen non ne avevo trovate, eppure le origini materne sono liguri, magari ho sbagliato io a presentarmi a cena con un’utilitaria.



L’esterno dell’Osteria Cian de Bia’, la foto è presa dal sito


Ivo&Franca, i gestori, sono due produttori d’olio che accolgono i loro ospiti davvero bene e questo più che un post è una proposta, tornaci, torniamoci, sono curioso di vedere le tue reazioni, di sapere cosa scriverai dopo aver assaggiato i loro piatti e stappato i loro vini, di seguito le impressioni del cinque Settembre e qualche foto, quest’anno spengono tre candeline di gestione familiare ed accorta, sui tavoli dei loro ospiti ne accendono altre



Mise en place & il prosecco di Ruggeri





Sfocate ma calde frittelle di zucchine trombette


Insalata russa in versione casalinga e Argentina



Una ben stagionata bresaola della Valle Argentina e grana


Vitello tonnato



La frandula, patate sottilmente affettate, farina e pepe



Oggi pomeriggio mentre io ero in giro per la valle, Franca, la moglie di Ivo stava preparando la sfoglia impercettibile, come la ventilazione di Ciottiana memoria, dei ravioli burro&salvia&tantoamore, il ripieno è delicato come i primi tocchi adolescenziali, è un piatto che non va mai fuori carta, in effetti sarebbe assurdo, la carta in effetti non esiste ma, forse per la prima volta, la cosa non mi ha infastidito, ci si lascia guidare ma non ci si sente obbligati, la sensazione è che qui si venga in armonia&serenità per assaggiare quel che hanno preparato quel giorno per noi



Di seguito un altro piatto gustosissimo, gnocchi pomodorini e pesto, aglio decisamente percettibile, piatto decisamente buono



Un assaggio di arrosto con patate che non sono né bruciacchiate, né riscaldate, né “similessate”, né unte



Il coniglio non è stato abbastanza veloce, dispiaciuto per lui me ne rallegro, da volar via



Budino al creme caramel che più casalingo non si può, un limoncello finalmente non dolce, un conto leggero&digeribilissimo, come tutte le portate.




Caro gdf, spero di averti incuriosito, fatti aprire la cantina, lasciati tentare, lascia entrare i racconti che Ivo&Franca sapranno certamente regalarti, su Biagio, sul ponte con diritto di passaggio per i Badalucchesi, sul concetto d'accoglienza ormai in via d’estinzione che ho trovato a Cian de Bià.
Questo posto merita una tua visita, credo tu sia la persona giusta per cogliere e riuscire a trasmettere l'umanità che vi si respira, usa il cavatappi a raffica e, come per incanto, uscendo ti sembrerà di vedere Belen con la sorella.


M 50&50

giovedì 29 maggio 2014

Le Macine del Confluente | Badalucco


del Guardiano del Faro


Una voce fuori campo esclama: ma voi non siete liguri! Evidentemente no, e non è per stigmatizzare il solito stereotipo del ligure d'entroterra "riservato e schivo". La verità è che neppure una decina d'anni permanenza in quel di Badalucco, al di là del torrente Argentina, hanno cancellato quell'accento ibrido dell'Oltrepo, da dove provengono Tiziana e Gigi, dalle parti dell'uscita Broni-Stradella, dove il mix di lombardo della bassa, il piemontese orientale e l'emiliano piacentino si fondono e si confondono, non riuscendo a marcare i confini tra le loro regioni, così come invece riesce a fare il Monte Penice, che ben quattro regioni definisce con buona approssimazione, Liguria compresa, che a questo punto rientra nel discorso a pieno diritto, perché il clima conta, così come questa scelta di vita così forte e di carattere.



La prima intuizione del giorno che mi balza davanti agli occhi sarebbe realizzare un ideale gemellaggio tra due luoghi e persone che forse non si conoscono ma che secondo me troverebbero ampio spazio di dialogo con il medesimo accento. La Torrazzetta di Borgo Priolo e queste Macine del Confluente hanno un medesimo modo di porsi, prima le persone e poi l'ambiente. http://www.torrazzetta.com/

Lancerò un messaggio in tal senso a Gianna e a tutti gli amici della Torrazzetta; chissà, magari per una giornata di cucina di qui, oltre il torrente Argentina e quella dell'Oltrepo' .



La cura del dettaglio, già a partire dal giardino, dove gli oggetti originali e la vegetazione rivelano l'impegno di Gigi, che un po' tutto sa fare, in un luogo dove c'è parecchio da fare se lo vuoi mantenere così bello e ordinato.





Le Macine del Confluente è l'unica risorsa presente della Valle Argentina (36 chilometri) nella Guida Rossa, selettiva come un tempo in questo caso.

Non manca una piccola piscina, e neppure la Jacuzzi

Ci sono anche alcune camere, spesso frequentate dalla clientela straniera che da qui parte per escursioni, verso l'alta valle o le vicine spiagge. 

L'interno già si scorge attraverso la luce del tramonto





Un'occhiata in cucina, governata dal giovane Giancarlo Borgo

Un aperitivo al banco bar

Prosciutto di cinghiale, ristretto di frutti rossi e mirtilli freschi

L'adeguata mise en place campagnard

Non può mancare il pane della vicina Triora

Cominciamo con questo onesto bianco locale

Il brandacujun, qui realizzato con baccalà invece del regolamentare stoccafisso

Simpatici finti mini hamburger: in realtà sono sfogliatine farcite di piccole verdure e formaggio fresco di capra

I barbagiuai fritti, farciti di bietoline e ricotta

L'insalata tiepida di coniglio ai profumi del'entroterra in cestino croccante e con paglia di porri fritti

La bomba da 15 gradi di Giovanna Maccario

Delicati gnocchetti di patate su crema di zucchine trombetta, pomodorini e basilico. Gocce di Toma Brigasca ( presidio Slow Food ) 

I ravioli di biete e ricotta in ragù bianco d'agnello profumato di menta

Il bel filetto di baccalà su crema di fagioli di Badalucco ( presidio Slow Food )

Si fa sera, e la sala si sta riempiendo...

Si accendono le candele al momento di servire i dessert

Molto invitante questo Tiramisù affogato.

E buona notte dalle Macine del Confluente


gdf