sabato 5 settembre 2015

farsi una canna


Marco 50&50

...potrebbe garantire grandi soddisfazioni, soprattutto se fosse possibile trovare a portata di amo una trota Fario o una della Val Chiusella.
L'importante è che sia fresca, quindi se per la canna c'è libero arbitrio, anche l'acquisto dal trotavendolo di fiducia andrà benissimo.

Al forno, al cartoccio, in versione mousse o con un po' di pangrattato, salmonata o meno si presta a svariate combinazioni, di qualche tempo fa la versione istruita della trota con laurea conseguita in Albania, oppure qualche timido tentativo nei primi piatti,  ma soprattutto, bollita e servita con maionese
Qualche giorno fa ho assaggiato e degustato con soddisfazione mista a goduria, la versione della foto in apertura, l'equilibrio e l'apparente semplicità mi hanno spinto a provare a replicarla a casa quanto prima anche in considerazione del vantaggioso Q/P.

Per non sbagliare, però, prima di cadere in un tentativo maldestro, pur essendo mancino, ho scritto al cuoco che l'aveva preparata per me, chiedendogli qualche delucidazione.

Quando si scrivono due righe a qualcuno, possiamo aspettarci grosso modo tre tipi di reazione, nessuna risposta, risposta stringata e svogliata perché dovuta o, come nel mio caso, una risposta garbata ed esauriente che, Dario, cuoco dell'Osteria Magenes, nonchè fratello del neo papà Diego, mi ha cortesemente e prontamente inviato.

La trota viene marinata per tre ore in sale e zucchero, le percentuali sono, rispettivamente, sessanta e quaranta, con l'aggiunta di cardamomo e bucce d'arancia, per essere successivamente servita con anguria fresca a cubetti, uova di capelan (pesce nordico che si riproduce in acque dolci ma vive in acque salate), le cui uova sono simili a quelle del lompo e con del caviale di limone o finger lime, una pianta australiana che produce questi frutti al cui interno si trovano delle piccole sfere dal gusto a metà strada tra limone e pompelmo, che esalta il sapore del pesce.




Uso volentieri l'ultimo "interessante" a disposizione nel trimestre estivo, per definire questo piatto anche in considerazione del fatto che una porzione di trota marinata, preceduta da un paio di gustosi arancini di riso allo zafferano con crema di cetrioli al caffè, fragrante cestino del pane e dei grissini, acqua minerale, calice di vino, piccola entratina, piccola pasticceria e caffè è proposta a pranzo alla simbolica cifra di euro quindici, come i chilometri da Gaggiano al Duomo di Milano, un mezzo miracolo, visto il contesto, il servizio premuroso ed attento, la scelta tra una decina di piatti che ruotano, (oggi un amico mi ha segnalato un'orata affumicata al fieno, patate viola e pesto ad esempio) piatti che denotano sempre un impegno ed uno studio a monte, considerando che siamo in mezzo alle risaie, il valore è doppio.




M 50&50

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