mercoledì 10 agosto 2011

Alba | Piazza Duomo: il mio punto di vista


- di Luca Canessa -

Sono stato diverse volte al Piazza Duomo e mi sono sempre divertito, tanto che lo considero uno dei Top three della ristorazione italiana.

Fino a poco fa a questo ristorante mancava qualcosa e cioè un sommelier e una carta dei vini all’altezza della cucina.

Oggi questo inconveniente è stato ovviato con l’arrivo di Mauro Mattei che ha costruito una carta veramente interessante e soprattutto è in grado di consigliare ed abbinare alla perfezione vini e vivande. Mauro sa spiegare quello che c’è nel bicchiere con semplicità e competenza e riesce a trasmettere e condividere le sue emozioni con quelle del cliente.

Io gli ho lasciato carta bianca e devo dire che non ha sbagliato un colpo proponendo sei bicchieri perfettamente in sintonia con il menu “Evasione e territorio” purtroppo non avendo preso appunti non sono in grado di raccontare quello che ho bevuto senza commettere errori grossolani, ma devo dire che gli abbinamenti si sono rivelati perfetti e in taluni casi sono stati di grande aiuto a completare il piatto.

Piazza Duomo è il ristorante che mancava in Langa dove il peso della tradizione e dei meravigliosi prodotti del territorio spesso condizionano gli chef più talentuosi che rimangono imprigionati e condizionati dal peso della storia di questa terra benedetta.

Qui no, si fa grande cucina, profondamente italiana che si avvantaggia dei grandi prodotti della zona, ma senza farsi schiacciare e mette al centro del piatto le idee. Quale altro ristorante della zona proporrebbe piatti come l’amatriciana, per me il piatto della serata, qui proposta con un tè di formaggi e pepe e pelle di peperone al posto del guanciale?

Oppure il vitello alla pizzaiola cotto a bassa temperatura e accompagnato da una densa salsa pomodoro e origano, finalmente alla giusta consistenza nonostante il tipo di cottura?

Secondo me Enrico Crippa ha ancora margini di miglioramento, ogni volta che torno lo trovo più maturo, i suoi piatti sono tecnicamente perfetti, risentono ancora delle passate esperienze orientali, ma in maniera più elegante. Esteticamente sono dei piccoli capolavori spesso impreziositi da fiori edibili o foglioline che la maggior parte delle volte sono non solo decorativi, ma bensì funzionali al piatto.

Se un appunto si può muovere a questa cucina è la mancanza, talvolta, di una nota acida che riequilibri i piatti a più marcata tendenza dolce e li renda ancora più appetibili e meno saturanti.

Un esempio può essere il Rossini crudo: una fetta di carpaccio di fassona, salsa al foie gras e riduzione al madeira, un piatto goloso, ma dalla dolcezza molto accentuata che lo rende un po‘ monocorde.

Gli altri piatti:

Zuppa di olio di semi di vinacciolo, ceneri vegetali si tratta di seppie e peperoni di Senise planchati accompagnati da una salsa di olio di semi di vinacciolo e pelli di peperoni bruciacchiate per ricordare la cenere.

Parmigiana di melanzana cromaticamente perfetto, pellicola di pomodoro, parmigiano e mozzarella, pesto leggero ,chips croccanti dello stesso parmigiano, il risultato più appagante si ottiene mischiando il tutto, ma anche presi singolarmente i vari componenti sono ottimi.

Gamberi e melone una profumatissima salsa di melone con palline di sorbetto dello stesso, gamberi e prosciutto

Agnello e camomilla, controfiletto di agnello cotto in maniera tradizionale in modo impeccabile, salsa alla camomilla tirata alla perfezione e fagiolini dell’orto.

Animelle, sedano e tartufo estivo anche qui cottura perfetta e salsa di cottura densa e lucida come da migliore tradizione, la presenza del tartufo ha più il compito di ricordare che siamo ad Alba piuttosto che migliorare il tutto.

Merluzzo, zucchine e zafferano, merluzzo fresco, salsa allo zafferano, meravigliose zucchine tonde dell’orto di Barolo, le vere protagoniste del piatto, e germogli di pisello.

Minestra di frutta e verdura, un classico dello chef, perfetto per passare dal dolce al salato e per rinfrescare il palato.

Bietola, cocco, tè verde e fragole, un dolce non dolce come prevede la moda del momento, base di bietola, a seguire cocco e sulla sommità croccantini al tè verde.

Ho volutamente tralasciato la descrizione degli stuzzichini di apertura che qui come in nessun altro posto assumono il ruolo di un mini-pasto e sono, secondo me il momento più creativo di Crippa, la palestra dove testare nuove idee e nuove forme che poi diventeranno i piatti di domani.

Qualche immagine senza interruzione di testo (n.d.r.)

Agnello e camomilla...



Animelle, sedano e tartufi estivi...


Bietola, cocco, tè verde, fragole...


Merluzzo, zucchine, zafferano...


Minestra di frutta e verdura...

Parmigiana di melanzane...


Rossini crudo

Piazza Duomo - Enrico Crippa

Piazza risorgimento 4

12051 Alba (CN)

Tel. + 39 0173 366167

http://www.piazzaduomoalba.it/

Luca Canessa

3 commenti:

  1. Vedi come è semplice la cucina, tanti azzeccagarbugli e poi il miglior piatto è anche qui L'Amatriciana
    R.

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  2. Nel mio caso fu la carbonara...
    Certo, la differenza la fai sapendo fare una grande salsa, qui è stato il caso del "sugo" de l'amatriciana, nel mio caso fu la splendida salsa della carbonara abbinata al lardo e asparagi. La pasta, che non amo particolarmente, diventa l'indispensabile consistenza. E pure la "cacio e pepe" era strepitosa. Sulla carenza generica di acidità siamo d'accordo. Noto che anche in questo caso l'ottimo sommelier ha lasciato il segno;-)

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  3. C'era anche una pasta alla carrettiera che mi ispirava, ho fatto una battutina per vedere se me ne portavano un assaggio, ma non hanno abboccato e allora ho desistito pensando ai quasi 200 km del ritorno....con rammarico però
    Luca c

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