giovedì 17 novembre 2016

Il Ca Vittoria di Valentina e Massimiliano Musso


del Guardiano del Faro


Il giorno prima Al Sorriso e il giorno dopo qui a Tigliole (ASTI) in una sorta di giornata della marmotta per nulla angosciante come nel film diretto da Harold Ramis e uscito in Italia nel 1994, proprio l'anno in cui salii fin qui per la prima volta, quando alla regia di cucina c'era la nonna di Massimiliano Musso.

Lo stradino sale in maniera simile, il bel palazzo ha pure qualche cosa di familiare, così come la disposizione delle due insegne che si combinano coerentemente a quelle dei Valazza di Soriso.

Di una visita successiva, quando lo stellaggio fu ormai compiuto una ventina di anni fa, il ricordo di un meraviglioso dessert a base di nocciole. E saranno di nuovo i dessert a lasciare il segno, grazie al talento non solo estetico del 33enne Massimiliano, capace di cambiare marcia e stile tra il comparto salato e quello dolce, facendo intuire una combinazione di ruoli in cucina, che in realtà non c'è. Depistaggio riuscito e felice spaesamento pienamente compiuto.

L'ora è quella propizia per prendere confidenza con la bravissima Valentina in sala e i suoi collaboratori, alle prese con una ventina di clienti accuditi in maniera egregia, dall'accoglienza al congedo.


Di spazi comuni, di sale e di salotti ne esistono diversi qui al Ristorante Vittoria, ma questa saletta intima si confà particolarmente al rito del pranzo domenicale in un borghese ristorante della campagna collinare di Asti.

Non è Monferrato, non è Roero, non è Langa. Non è facile identificarsi qui, salvo spingere su un tema: la cucina d'autore. Il cadre, il servizio, la carta dei vini, che beneficia della storicità del ristorante, dove si cominciò ad acquistare il meglio in epoche lontane. Qualche cosa resta, a beneficio di chi vuole stappare bottiglie di pregio, di qui e d'altrove, di millesimi ben maturi, con la certezza che la conservazione sia stata la più adeguata.


Bollicina locale . chardonnay 100%

Ecco la bella Carta dei vini, con profondità notevole, peculiarità dei locali che hanno una storia da raccontare non solo attraverso i piatti ma anche attraverso la cultura enoica

Dettagli

Oggi quota 350 l'etto, un piccolo lusso che ci si può concedere

Raffinatissimo wafer di fegatini e frutta secca

Friabili che scompaiono in un attimo, in un fruscio di seta

La bolla di Gorgonzola dolce (piuttosto dolce) in abito e cravattino di barbabietola

Tra i migliori rapporti q/p della selezione di Ca Vittoria

Grissini, focaccia e due tipi di pane di altissimo livello. Il comparto pane e pasticceria ne esce ben sopra la media degli stellati piemontesi

Quasi tutto esce servito sotto le cloches, metalliche o come queste, trasparenti.

Leggero baccalà in crema di ceci e polvere di bacon

Golose le lumache con porri di Cervere, cavolo fermentato e burro versato, burro d'Isigny 

Salsa cucchiaio sempre presente

Intensi bottoni di pasta fresca con patate viola, verdure dell'orto e salsa di blu di pecora.

Opulento piccione e foie gras (occultato sotto una foglia di cavolo nero) e crocchetta piramidale che contiene le cosìdette parti meno nobili, ma in realtà le più intriganti. Gocce di uva fragola a dare un ulteriore senso stagionale al piatto.

Dettaglio sulle cotture del piccione e del foie gras

Un Americano all'arancio in terra di Langa

Sorprendente vermouth che ben si sposa con uno dei due dessert

I due bellissimi dessert, molto concentrati nei gusti dei singoli elementi.
Consistenze, armonie, contrasti ... verrebbe voglia di sondare ancora di più la carta dei dessert, proposti giustamente ad un prezzo congruo (15 euro), e li valgono tutti.

Gianduja e frutto della passione
Meringa, marroni e zenzero ...

Con finto uovo occultato. Sono belle sorprese

Gran colpo anche con questi, dall'intenso sapore di tartufo.
Andar via di qui con l'alito di tartufo non ha prezzo

Chapeau Chef!

Massimiliano Musso - Ristorante Vittoria - Tigliole (AT)

ILSITO WEB del ristorante e dell'albergo Ca' Vittoria

gdf

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