Ho ricevuto un pacco dono che profuma di salumi e di ricordi.
Certi profumi, certi salumi e certi ricordi non si possono dimenticare, anche lui è un bastardo maremmano, ma beato lui…
“beati i puri di cuore perché vedranno Dio” che, forse, non gli farà scontare l’unico peccato ripetuto ad oltranza e, credo, senza pentimento alcuno.
E’ una delle persone più corrette che conosca, talmente giusto che sarebbe capace di andare contro il suo stesso bene per coerenza, riservatezza, buon cuore, senso civico, fraternità, gratitudine, bontà di fondo incondizionata, idea di giustizia e rettitudine, ma gli piace la fig@.
Gli piace talmente tanto da farne una malattia, credo sia malato, da sempre, è una delle persone alle quali voglio più bene e se questo suo, chiamiamolo atteggiamento, nei venti ruggenti avrebbe potuto anche essere visto come una normale conseguenza degli ormoni in circolo, col passare degli anni questa sua continua ricerca, che trova, cerca nuovamente e ritrova, appare come qualcosa di stonato a chi il gallo lo fa cantare con cadenza inversamente proporzionale all’aumentare dell’età anagrafica.
Credo che il motivo di fondo, per il quale il bastardo maremmano beato in terra sarà beato in un lontano futuro anche altrove, sia che in cuor suo lui crede di averle amate davvero tutte, in fondo forse l’ha fatto davvero, a modo suo l’ha fatto, non penso abbia mai illuso più di tanto nessuna, il comportamento è scorretto, certo, ma non sono falli d’ammonizione, né da cartellino rosso, credo siano falli di gioco e quando il gioco è maschio il fallo ci sta.
L’amicizia di vecchia data non ci ha quasi mai consentito di andare al di là di qualche confidenza, confidenza che gli abbiamo strappato e nelle quali non è mai andato oltre qualche non detto, mostrando sempre rispetto per le sue prede che lui non ha mai considerato tali, quanto piuttosto compagne di viaggio, viaggi durati il tempo di una mattina strappata al lavoro, di una notte tolta al sonno, o viaggi più lunghi dove i ricordi sono ancora oggi vivi, lo dimostrano i contatti mantenuti in tempo di Europei 2016, dopo il contatto ravvicinato avvenuto magari a Italia 90, alcuni addirittura durante Spagna 82.
Ci siamo sempre chiesti, noi amici di sempre, senza alcun reale motivo d’invidia quanto piuttosto di curiosità, come sia potuto succedere che la somma delle nostre conquiste di una vita, corrisponda a quelle fatte da lui in un anno nei tempi morti, a carne viva, tra lavoro, palestra, famiglia, figli e interessi vari, che, potrà sembrare strano, sono molti.
Siamo giunti tutti ad una conclusione, appurato il fascino, il savoir-faire, la gradevolezza dell’aspetto, il fisico prestante allenato a sforzi prolungati e ripetuti, abbiamo dato la colpa, o il merito, ai feromoni e ce la siamo cavata così, rassegnandoci ad avere un amico che dorme poco e vive tanto.
Che viva tanto lo sappiamo tutti, che dorma poco è normale sia perché le notti le passa con una finta bionda, una castana naturale, una mora romagnola o una rossa fuoco ma anche perché poco prima delle prime luci dell’alba, c’è sempre qualcuna e sempre ci sarà, che, incurante dell’orario, dei vicini e dell’imbarazzo inevitabile, si attacca al campanello urlando: bastardo maremmano, vieni fuori.