mercoledì 22 giugno 2016

La Cincia Bigia : Imperia ha un'altra buona o ottima tavola


gdf

Imperia continua ad infierire sul resto della Liguria, andando ad aggiungere un altro ristorante più che buono -forse ottimo- agli altri già ben presenti e consolidatisi nel tempo in città. Tavola buona o ottima che sia, ma comunque convincente dal primo assaggio.

Un ristorante, lo sappiamo, è fatto di tante componenti: luogo, arredo, decoro, illuminazione, acustica ecc ... quello che in gergo viene definito innanzitutto come "cadre" e poi come comfort, sorta di sensazione soggettiva che rimanda al benessere complessivo. Oltre a ciò, ovviamente, è la cucina che deve convincere (obiettivo raggiunto), così come la qualità del servizio e delle attenzioni aggiuntive; quei dettagli che fanno la differenza.

Anche la carta dei vini è importante, e questo, è per ora -insieme all'acustica- il punto debole di questa Cincia Bigia. Quando ci si rende conto dell'entità dell'investimento, per noi osservatori diventa quasi un esercizio di stile la ricerca della magagna, comunque facilmente rimediabile in questo caso.

Il locale è aperto da meno di un mese, gli aggiustamenti e i miglioramenti si faranno un po' come a casa, come quando si va ad abitare in una nuova casa, che giorno dopo giorno diventerà sempre più rappresentativa del carattere di chi la vive.

Luca Pozzan (cuco dal curriculum importante) insieme al giovane Jacopo Chieppa - che è parte della famiglia proprietaria - è  partito con il piede in fondo all'acceleratore, spostando i parametri della cucina di radici piemontesi trapiantate in Riviera.

I delicati stomachini di Ponente si dovranno adeguare a sapori e sentori ben marcati da fondi bruni e intingoli biondi, come la lunga coda di Melania, solare maitre ventiquatrenne proveniente dall'Antica Corona Reale di Cervere, e quando senti parlare di Cervere, contemporaneamente avverti il profumo del miglior classicismo sabaudo.

Anche il ben tenebroso Nazzareno, proveniente dall'affollata sala del vicino Nero di Seppia, qui può rallentare il passo ed arrivare ad ogni tavola con il giusto incedere; per lui si tratta di una scampagnata a mezza collina dopo aver fatto una stagione lungomare in un locale che trita 200 coperti al giorno.

Carta già messa giù con prezzi congrui al contesto, mentre i menù, invitano a provare a risalire di qualche metro dalle spiagge di Porto Maurizio. 40 e 50 sono numeri da giocare con la sicurezza di avere in cambio un bel premio.

Terrazza con piscina, 7 camere d'hotel e 13 appartamenti residence completano l'offerta, molto gradita dagli ospiti del nord Italia e del nord Europa, quelli che gradiranno sicuramente la cucina di sostanza di Luca Pozzan.

Scorcio di sala, quella oniricamente disegnata e dipinta da Paola Bergamini, interior designer

Ogni piattino in ceramica ha una decorazione diversa

La cincia è uscita fuori dalla gabbia ormai

Tutto quanto è vezzoso e romantico



Il pane, migliorabile.

Un segnale forte lo manda fin da subito il pre antipasto, costituito da un tenerissimo blocco di quinto quarto accompagnato da una cristallina gelatina di carpione.

Ben centrata ed equilibrata anche questa "insalata" di alici marinate su crema di ricotta e sfoglie di pane croccante aromatizzato al lardo.

Da manuale anche il baccalà ( o stoccafisso? ) mantecato e adagiato su crema di zucchine trombetta. Pomodori secchi e olive taggiasche ...

L'uovo della Cincia Bigia è cotto gentilmente e poi panato e fritto, ok, ma è la zuppa di cipolla sottostante che ha una marcia in più, insieme all'altra quota vegetale in green ...

... però l'uovo andrebbe cotto un minuto in meno

Molto buoni e appaganti i plin alla partenopea con burro acido di malga e parmigiano stravecchio

Bel colpo d'autore questo.
Ravioli di piselli e con piselli, farciti di formaggio di capra e polvere di liquirizia. Notevole

Fine e conciso lo spaghetto ai ricci di mare, limone candito, litchi e acqua di pomodoro piccadilly

Filo conduttore è di nuovo l'acidità gestita in punta di fioretto, come in questi gnocchi fritti - della consistenza degli gnocchi alla romana per capirci - accompagnati da prescinseua, melassa di cipolla e spinacino al sale grosso.


Fondo esasperato anche per questa sella d'agnello cotta al rosa ... che inviterebbe a bere un grande rosso piemontese

Troppo dolce il finto raviolo di ananas e cioccolato bianco, pre dessert comunque gradito

Si fa notte con le ciliegie al Porto, crumble di mandorle, gelato al fior di latte aromatizzato alla verbena. Un buon Porto in accompagnamento c'è.

Molto buona anche questa pesca, di nuovo molto vicina ai sapori di Langa.
Ne è dovuto scendere un altro  -da Chivasso stavolta- per vivacizzare la scena gastronomica ligure, e che sia benvenuto



gdf

Nessun commento:

Posta un commento