sabato 29 marzo 2014

I sogni non muoiono all'alba

- Marco 50&50 -

Abbiamo prenotato per pranzo, puntuali varchiamo…contrordine la porta del locale è chiusa. Il guardiano fa una faccia delle sue, prova col cellulare poi col fisso, la segretaria contribuisce a delineare sul suo volto un’espressione di stranito stupore.

Aprono all’una, passeggiamo lungomare, all’una e zero tre ci presentiamo, ci chiedono di aspettare qualche minuto, incrocio lo sguardo del guardiano, sembra sorridere io un po’ meno. Tutti i tavoli sono apparecchiati , per noi ne stanno preparando un altro in un angolo infelice, chiedo spiegazioni in mezzo toscano, ma il resto della sala è prenotato.

Appoggiano sull’unica tovaglia non stirata un cestino del pane dall’aspetto poco invitante e l’acqua per me, lasciandoci la lista dei vini ci lasciano sempre più perplessi. Arriva lo chef, ci porge il benvenuto informandoci che secondo lui questo è il miglior benvenuto della cucina, oggi niente menù, siamo nelle sue mani, speriamo ci sia spazio anche per il manico delle padelle. Adesso anche il guardiano ride un po’ meno.

Optiamo per bollicine a tutto pasto, arriveranno tiepide chiediamo del ghiaccio, ci portano qualche cubetto, forse per allungare, l’agonia. Quando arriva la zuppetta di vongole realizzo che l’erosione delle spiagge avviene anche per un altro motivo, chiedo spiegazioni al cameriere, riferirò in cucina ci dice scusandosi, poi torna con un’altra versione ma non della zuppetta, ha detto lo chef che le vongole sono come le noci.

La musica in sottofondo sembra studiata per l’occasione i timpani picchiano forte sui timpani noi perdiamo l’uso della parola e dell’udito. Ci vengono serviti in un unico piatto un bis di primi, posano a metà strada tra me e il guardiano un piatto tondo con decorazioni anni ottanta sul piatto e nel piatto, le trofie sono un trionfo di sale, il piatto di riso scotto e sciocco mi sciocca, il guardiano ormai l’abbiamo perso.

Tento in solitario una timida lamentela, controbattono, in cucina non sanno più cosa fare con noi, un piatto ci sembra salato, un altro insipido, decidetevi o accontentatevi di quel che serviamo in questo convento. In effetti il secondo ben presentato ci riconcilia, ma l’abito da monaco del cappuccino di seppie non smentisce il proverbio, noi non pronunciamo verbo.

Il dolce ci viene servito assieme alla spiegazione, è una torta anomala a forma di onda, che non contiene per scelta tecnica uova burro farina e zucchero, abbiamo seguito l’onda del momento cercando, come sempre, di soddisfare il cliente con un dolce poco calorico, interessante dal punto di vista nutrizionale senza dimenticare il lato estetico, la macchina del guardiano però, si è rifiutata di fare la foto.

Il caffè è lungo, leggero e tiepido, il guardiano, non vinto, chiede dell’anice, gli portano un ghiacciolo. Col conto la spiegazione, eravate abituati troppo bene, ma non vi bastava mai, c’era sempre qualcosa non di vostro gradimento, ma sappiate, mentre il tono della voce si alza di un paio di ottave, non siamo tenuti ad essere in orario se voi non lo siete, non siamo tenuti ad omaggiarvi con il benvenuto della cucina, né con la piccola pasticceria, non possiamo dare a tutti i clienti il tavolo migliore, non possiamo indovinare sempre la temperatura del vino e il bicchiere giusto, non possiamo entrare nelle vostre teste… e mentre noi ci guardiamo e non riusciamo ad aprire bocca …non possiamo garantire che non passi un granello di sabbia,  la musica che piace a tutti non esiste, lei vuole la luce per le foto, la coppietta vuole la candela, il manager vuole la connessione Wi Fi e  il silenzio assoluto, ma ordina i piatti mentre parla a voce alta al telefonino.

Non possiamo sopportare i vostri modi spocchiosi, ma quest’aria di supponenza da dove arriva, pagate e poi aria… La bocca rimane chiusa ma io e gdf abbiamo gli occhi spalancati …passi le richieste assurde sul vino e sulla temperatura di servizio, passi la fissa delle foto e relative incomprensibili e penalizzanti recensioni, passi il tono saccente, adesso parlo io (noi siamo ancora muti) pagate in fretta e poi passi lunghi e ben distesi, dimenticavo, dopo le ultime fregature accetto solo contanti.

Guardiamo le nostre carte sapendo che non ci faranno credito, mentre stiamo lavando i piatti mi sveglio, sono sudato e stranito, la seconda cosa che faccio è chiamare il guardiano.

Pronto Roberto, ho fatto un sogno pazzesco, tu dove sei…
Sono a pranzo, la sala è deserta, mi hanno assegnato un tavolo in posizione strategica tra l’ingresso e la toilette, hanno aperto con mezz’ora di ritardo e come benvenuto delle cucina è  arrivato lo chef a mani vuote e senza menù
Tra i gusci, in spiaggia, troverai una vongola sopravvissuta e il conto salato quasi quanto le trofie al pesto.
E tu come lo sai
E’ una storia lunga

M 50&50

3 commenti:

  1. Sarà mica l'extra dry che procura questi brutti sogni.
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    1. Credo tu abbia ragione, devo cambiare musica, un sottofondo senza fondo di quelli giusti, caro dj, ce l'avresti, magari proprio domani su Vinondo...
      M 50&50

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  2. Guardiano permettendo, inizio prossima settimana, anche su questi megacicli. Stanotte e domani "pure-nature-funky" dj set & dosage zero.
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