lunedì 4 luglio 2011

Chambertin 2009 | L'apoteosi del Domaine Rossignol-Trapet

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Come facilmente prevedibile il successo internazionale del Domaine dei fratelli Usignolo-Trapet ha fatto si che ormai per andare a fare un giro à la pipette nella loro bella cantina sia necessario prenotare la degustazione con largo anticipo. Giapponesi, inglesi, belgi, olandesi, scandinavi e americani hanno progressivamente aperto gli occhi e le narici, et voilà, il meritato riconoscimento è arrivato a premiare uno dei migliori Domaine biodinamici del mondo. Tuttavia gli intelligenti ragazzi di Gevrey Chambertin non hanno dimenticato le facce di chi andava a bussare anche in tempi diversi, quando il loro 2002 usciva timidamente dalla media generale dei vini del comune, quando il 2003 gli si attaccò alla padella e quando il 2004 gli rimase acerbo e verde come un cespuglio di genziane. Fu il favorevolissimo 2005 a far capire come potevano andare le cose, il seguito fu tutto un cammino in discesa, con il solo millesimo 2007 a lasciare una vena amara in bocca. Ecco, qui il rischio preso sul tema della biodinamica non è la perdita di controllo aromatica o l'aspetto sporco di un determinato vino ma è invece rappresentato dalla consapevolezza che sia quasi impossibile non subire le caratteristiche del millesimo. L'impressione è che non si cerchi di dare un aiutino o un ritocchino alle annate meno esuberanti, mentre si riesca ormai a cogliere in pieno le opportunità di una grande annata. Qui l'impegno primario sarà delineare e definire ogni singola denominazione . Ogni impegnativa degustazione avvenuta in questa cantina sarà ampiamente ripagata dal riscontro didattico, perché la scalinata delle denominazioni è scolpita al punto che dopo un paio di giri anche il neofita comincerà a non avere più grossi dubbi nel distinguere le diverse appellation, anche se si trovano collocate a distanza di poche centinaia di metri. Stavolta abbiamo avuto poco tempo, proprio per l'arrivo incombente di una delegazione multietnica alle prime armi, e dunque teoria e pratica avranno avuto modo di fondersi nel migliore dei modi. In bottiglia c'è il 2008 ( già in vendita), il 2009 ( in uscita a ottobre) e il 2010 in botte. I ragazzi si saranno sicuramente divertiti. Per noi un rapido giro culminato dall'ultimo tassello mancante, l'unico degli Chambertin (dal 2002) che non avevo ancora assaggiato. Lo stappo dello Chambertin 2009 è stato dato quasi per scontato, come dire, cosa vi serve fare tutto il giro ... e bevetevi questo che per oggi siete a posto, dove andate adesso a berne uno come questo? Questo immaginavo io mentre mettevo dentro il naso nel vino, ma l'umiltà dei fratelli Trapet sicuramente li terrà ancora con i piedi ben attaccati a terra, nonostante questo momumentale Chambertin lascerà il segno nella storia del comune di Gevrey Chambertin, e nonostante il prezzo del vino più complesso del Domaine sia ormai prossimo ad avvicinarsi alla vertiginosa quota dei 100 euro, ma è altrettanto vero che ci sono almeno trenta altri produttori o negociant di Chambertin grand cru a cui non offrirei neanche 20 euro per una bottiglia della stessa denominazione .

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5 commenti:

  1. mi sembrava importato da Heres: http://www.heres.it/sito/heres-import.php ma nel sito non lo trovo piu', qualcuno ne sa qualcosa?

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  2. Si, l'ho ritrovato come d'abitudine nel bellissimo catalogo Heres, società che festeggia quest'anno il decennale di attività

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  3. azz.. è vero, c'è ancora, sorry per la svista..

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  4. Gardien, niente calzino sudato qui? :-))

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  5. No, ma il merito è solo del clima fresco, si suda poco a Gevrey :-)

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