venerdì 18 marzo 2011

Chevalier Montrachet



- gdf 2011 -

Si fa presto a dire Chevalier Montrachet. E ancor più presto a proclamarsi grand cru per diritti acquisiti. Ci stavo nuovamente pensando qualche giorno fa degustando alcuni vini ad una degustazione di prodotti importati da Ceretto tra cui due blasonati Domaine di Borgogna quali Etienne Sauzet e Jacques Prieur. L'uno l'opposto dell'altro, tra chi rispetta gentilmente anche un fine e giovane Puligny village (2008) e l'altro che riesce a sommergere di legno un grande Chevalier (2001) , che neanche dopo dieci anni dalla vendemmia è riuscito a digerire tutto il legno che ha subito in cantina, anche se imbottigliato come in questo caso in formato magnum. Allora che fare di fronte ad un evidente abuso dal gusto americano che ricorda un esotico Kistler piuttosto che un territoriale Borgogna? Niente, lasciarlo a chi non è ancora stanco di bere legno. Fortunatamente uno dei migliori terroir dove piantare dello chardonnay non è in Monopole a Prieur e quindi quando si vuole far festa senza usare lo stuzzicadenti finito di bere un bicchiere di Chevalier bisognerà affidarsi proprio alla finezza di un Sauzet, piuttosto accessibile , salvo volersi svenare per vivere la sublimazione della mineralità di un D'Auvenay , o per affondare placidamente nella meravigliosa e inebriante complessità di un Domaine Leflaive ( probabilmente il numero uno su questo terroir ) . Mi fermerei a questi tre : Leflaive, D'Auvenay, Sauzet . Intorno ci sarebbe molto altro : Dancer, Bouchard pere et fils, Girardin, Jadot, Colin Deleger, Chartron... Prieur , ecc. Senza mai dimenticare Ramonet.
Sono in molti, e non lo regala nessuno, e a questo punto tanto vale puntare su chi rispetta veramente il terroir e non chi lo copre, ancora convinto che siccome si tratta di un terroir grand cru , questo possa sopportare per grazia ricevuta una quantità superiore di legno nuovo che dovrebbe contribuire ad aumentarne la complessità in chissà quanti anni di longevità. Per poi sentire i soliti commenti: senti che roba in questo bicchiere, dieci anni è sembra un vino nuovo. Oppure, senti che roba, dieci anni e sa ancora di legno.



Questa è roba buona.

-gdf-

3 commenti:

  1. quanti euri vale sul mercato un vino cosi?

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  2. Di Sauzet ?
    Non ho visto il listino di Ceretto però ti posso dire che sul mercato nero si trovano diverse buone annate offerte sui 200-250 euro , che è meno della la metà di un D'Auvenay .Per quello di Madame Leflaive bisogna arrivare a 300-350 euro .

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    generic paxil

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