





Accidenti,ormai è un tour de force, le manifestazioni legate al vino e a cio' che ci gira intorno, si stanno moltiplicando, una fatica immane alla quale gli armadilli non possono e non vogliono sottrarsi..
alla ricerca delle emozioni lungo le strade asfaltate e non: del vino, del cibo e della musica








Tra la pioggia assassina e il ricordo di Marcel Lapierre si rinnova l'appuntamento con la bella manifestazione organizzata da Christine Cogez.Prima di parlare dei vini,una piccola riflessione.Tra gli stand serpeggia un po' di delusione mista ad amarezza da parte di alcuni tra i veterani del movimento,o come si voglia chiamarlo,dovuta a un mancato riconoscimento da parte delle guide di settore, Slow Wine nella fattispecie, che pur non mancando di aspetti positivi,ha talvolta mancato di tributare una doverosa menzione speciale, a chi negli anni si e' contraddistinto nell'integrita' e qualita' dei propri prodotti. Un po' come in quella canzone di Dylan (quale era?) "Ho fatto le scarpe per tutti e io vado in giro a piedi
nudi"
Ma il fatto piu' grave e' che chi sta cavalcando la moda dei vini naturali per farne un business.Confondendo il consumatore."Io conosco se va bene 20 o 30 produttori di vini naturali in Italia,e vogliono farci credere che sono 1500-2000!" dice Gianmarco Antonuzi de Le Coste,intransigente come i suoi(ottimi) vini.Il problema esiste,siamo nella terra dei cachi:-(
Passando ai vini che piu' mi hanno colpito,mi vengono in mente,ehm...i primi bevuti.Ad esempio St.Aubin 1 cru En Remilly 08' Derain,fresco e molto minerale,il fantastico Casot de Mailloles blanc da uve Grenache gris & blanc,il Barbaresco Paje' 04' di Roagna,Chianti Rufina 06'Cerreto Libri e a fine turno lavorativi,oops dopolavorativo,il nuovo sp 68 bianco da uve albanella(?) e zibibbo di Arianna Occhipinti.
Dopodiche' si rimane inghiottiti ,per non dire fagocitati, da un'Armata Brancabeone alle prese con la sfida all'ultimo bicchiere,anzi il penultimo,un Mucchio Selvaggio ,con morti al rallentatore,che porta i nomi,fittizi sia chiaro nel nome della privacy,di Pietro, Andrea, Jean, Sophie, Christian etc. un esercito di ribelli che invece del fucile imbraccia il calice, mietendo cadaveri in forma bordolese lungo il cammino, che pur in assenza dei leggendari Pat Garrett e Billy the kid, l'uno in viaggio mistico l'altro nelle terre natie, semina il panico tra gli astanti vinoveristi.