lunedì 23 luglio 2018

Il lancio del Dado


- gdf -


RIVARA CANAVESE - Sei a metà strada tra Torino e Ivrea, non troppo distante dall'Aeroporto e abbastanza da altre località in declino industriale ma dove ancora si notano i resti di un'economia ridotta di fatturato ma che ha purtroppo mantenuto un impatto visivo evidente. Invece qui nel vecchio borgo si respira un'aria più fine, più leggera, appena sotto il castello (privato) percorrendo le stradine del centro, cercando la cubatura del Dado.

I ragazzi, Danilo e Marta (24 e 22 anni) sono qui dallo scorso dicembre, arrivati da esperienze formative piuttosto importanti, ma al di là di quanto hanno imparato altrove hanno già di loro trovato una quadratura stabile, più di quella che sostiene precariamente il dado che usano come centro tavola.


Quasi autosufficienti, con spese di gestione basse e con spazi modulabili a seconda delle circostanze. Di base 25/30 i coperti, con margine se necessario. Ce la faranno, si, incrociando le dita ma qui le condizioni ci sono per venirne fuori, diversamente da tante situazione partite con molto entusiasmo ma con poco criterio di spesa.

Il cliché è quello classico, lei in sala, la valdostana che non ti aspetti: carina, gentile e sorridente mentre si occupa dei clienti al tavolo. Lui, enfant du pays, alto, falso magro, look aggressivo ma a voce bassa, convinto. Giustamente, perché non sbaglierà nessun piatto. E allora lanciamolo Il Dado.

Sai quando ti chiedono al bar del paese: hai mangiato bene là? Questo alla fine è ciò che conta. E se ne passi -almeno - uno al giorno in tourné diventa difficile trovare una risposta efficace e non troppo sintetica. Di solito la risposta sarà : si, ma. Se no proprio no e basta. Qui la risposta è si. Qui si mangia bene.

Cucina piena di sapori, di contrasti, di sintesi con la fissazione per la frutta secca. Pesce o carne non importa, anche se la priorità della clientela -come spesso accade sempre più in Piemonte- vira chissà perché verso il pescato. Otto mesi dall'apertura, a luci spente, sondando il terreno, aspettando con pazienza di essere scoperti senza scoprirsi.

Cucina e servizio ok. Ambiente da aggiustare nell'arredo, ma poco per volta, come si fa quando si entra in una nuova casa, dove vorresti tutto a posto il primo giorno, mentre la bellezza del vivere la tua casa sta nell'aggiungere o togliere qualche cosa ogni giorno, per sentirla più tua.

Carta dei vini, si ok, per partire va bene, ma siccome hai 22 anni non puoi oggettivamente avere già i capelli brizzolati o tinti  sarà quindi necessario affiancarsi ad un professionista che sia in grado di difenderti dai piazzisti di etichette o cercando e trovando il tempo di fare ricerca personalmente, alternativa prioritaria. 






Ricotta mantecata con timo e limone, crema di zucchine nocciole tostate

Crocchetta di patate ed erbe del giardino. Succo di barbabietola


Triglia in crosta di pistacchi, crema di mozzarella di bufala, salsa di datterini


Pancia di maialino in carpaccio, peperoni arrostiti, mandorle e gel balsamico

Tortelli di burrata e olive Taggiasche. Pomodoro

Tortelli di pesce in brodo di pesce

Acciughe e peperoni per un risotto golosissimo

Petto di faraona, il suo fondo di cottura, purè, granella di nocciola, melanzana al cucchiaio

Semifreddo di yogurt, crema di pesche al rosmarino, crumble di cioccolato

Frutti rossi ghiacciati e cioccolato bianco caldo




gdf

5 commenti:

  1. Una bella recensione per due giovani pieni di talento e grinta,i piatti fanno venire l'acquolina in bocca!

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  2. Da grande voglio fare il foodblogger

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  3. Mi fa piacere che il vostro bel lavoro e impegno vengano riconosciuti! andate avanti così!

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