sabato 21 luglio 2012

La mattinata del gardien-flaneur


- le gardien flaneur -


Dietro il bancone ne ha lasciati tre che non ne fai uno. Uno pulisce la macchina del caffè, l’altro gira a vuoto tra i tavolini vuoti e il terzo decide di raccontarmi le sua disavventura giornaliera. Oggi ce l’ha con lo stalking; dice: bella storia lo stolching, tu fai denuncia per difendere lei da lui che gli rompe le scatole e così pensi  di esserti parato il c**o e protetto lei, però  poi lui viene a sapere che l’hai denunciato tu e ti viene a cercare per menarti. Però siccome è uno sfigato  allora sai come finisce?  finisce che l’ho menato io e adesso quello  ha denunciato me…


Troppo cerebrale, non riesco a seguirlo, me ne vado verso al mercato; ma anche no, perché poi dove vado alle dieci con la borsa del ritorno dal mercato? E si, la cucina del mercato, quella che andava forte nei primi anni ’80, prima dell’efficace servizio a domicilio di centinaia di aziende che si sono specializzate nel far rimanere a dormire gli chef fino alle 11.30


In enoteca hanno scoperto che i francesi, quelli di qui vicino, preferiscono bere rosé. Sono dieci anni che glielo dico che quelli quando vengono da queste parti vorrebbero bere rosé, ci vengono in massa due volte la settimana, nei giorni di mercato e, vorrebbero sedersi all’aperto per mangiare un piatto ad una tarda ora pomeridiana con una bottiglia di rosé nel secchio del ghiaccio. Lancio un’occhiata dentro e vedo che finalmente il messaggio è passato. Un’intera parete di rosé? Reazione isterica alla crisi di vendite? Adesso però non esageriamo!


E’ ancora troppo presto, forse meglio andare a fare qualche bella foto nei parchi, tra Villa Ormond e Villa Nobel. Nikon a tracolla. E andiamo! Ma quante palme ci sono in questa città? Alzando la testa ti rendi conto di quante sono e, soprattutto che non ci dovrebbero essere, dovrebbero esserci i pini marittimi - mi dicono - è sempre colpa delle russe se ci sono tutte queste palme, in questo caso di un’Imperatrice, ma del resto se le hanno messe anche nella sala da pranzo del Kempinsky di St.Moritz ( le palme e le russe)  cosa stai a sottilizzare.


Cos’è ?!? Un labrador quello che si è lanciato nella fontana? Quasi quasi lo invidio. Ma andiamo oltre, c’è ancora tutto il tempo per far finta di essere interessati al mercato di piccola pesca del Porto Vecchio. 
Grazie amico, no occhiali da sole, non borsetta, no Rolex, no ombrello, no bibita, io sembro turista? Pure tu? E allora avrete ragione.


No, ma perché tutti questi pesci sono della medesima misura? O pagellini tutti uguali o tranci di spada alti tre dita. Uno mi da di gomito: - è roba d’allevamento, non lo vede? - Apperò, ma non ci credo, ma  lei come lo sa? – Ho una pescheria qui a 50 metri, sono del mestiere, lei invece deve essere un turista, si vede dal look…vuole dei gamberi?  


L’hanno proprio capito tutti che Sanremo si scrive tutto attaccato, anche la compagnia di voyeur di balene, e sicuramente anche i cetacei stessi, tutti a parte  Trenitalia, of course, provate a scriverlo giusto… no, non va bene, bisogna ricorrere al correttore Trenitalia per sbagliare il nome. Non c’è nessun San Remo, nessun Santo Remo. Il patrono è San Romolo, e il Duomo è dedicato a San Siro. Scherzo? Nella Riviera dei Fuori ? Ma per cortesia!


Hemingway non mi fa pensare al “Vecchio e il Mare”, intanto eviterei di fare di persona “ l’uomo in mare” avvicinandomi troppo alla darsena, poi, se leggo Hemingway al massimo posso pensare ad un Martini: finalmente un idea interessante da sviluppare con urgenza, alle 11.


Ci siamo. Ho recuperato frutta e verdura, e anche una manciata di gamberi. Però il Martini sotto il sole fa un effetto sauna, mi evapora negli occhi, dovevo evitare il secondo, o forse metterci due olive in più; i ragionamenti sono quelli che sono, la spesa è fatta ma il cuoco non è in cucina. Al faro ci sarà Teddy che come al solito si sarà piazzato davanti al televisore monopolizzando il telecomando. I gabbiani hanno nidificato e i primi cuccioli stanno già spiccando il volo, la lampadina l’ho cambiata ieri, nessuno mi aspetta, anche il mio faro si sta automatizzando. Sai che ti dico? Questa roba me la metto via per stasera. C’è la Tortuga qui davanti. Aperto da pochi mesi. E allora no?











Tortuga
Via Nino Bixio, 93/a
Porto Vecchio
Sanremo
0184 505525

- gdf flaneur -

"Nella terra di nessuno, dove solo il nichilismo e l'alcol ti reggono in piedi, dove le donne "sarebbero" facili, dove gli uomini rubano, dove la gente vuole solo e comunque prendere, velocemente. Dove gli antipodi sono di tutti i giorni e di tutti i continenti e, dove qualsiasi lingua tu sappia parlare potrebbe essere inutile per farti comprendere, dove anche il sudore serve solo per far scorrere meglio le braccia lungo i fianchi mentre cammini senza sapere dove e perché andare"






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