Il tenente John Mellor era un uomo che viaggiava da sempre, figlio di un diplomatico inglese, fu accolto dai nativi dell’isola come un fratello, combatteva per portare la pace tra i deboli e gli oppressi sempre in compagnia della sua Tommy gun. Quando veniva la sera, nel rifugio tra le cime del Gennargentu, iniziava a strimpellare la sua chitarra con sopra appiccicato “this machine kills spanish”,cantava storie di pirati e di redenzione mentre i compagni Manca e Sedilesu non mancavano mai di tenere alto lo spirito della truppa a colpi si cannonau....
Ricordo come fosse ieri il momento che appresi la notizia della sua scomparsa,
ma ora come in quel maledetto 22 dicembre (giorno della mia nascita ahime')
non riesco ad accettare che Joe Strummer non sia piu' qui. A fare l'alba in qualche locale con rock'n'roll fans appena conosciuti,a leggere qualche libro nel suo bel giardino del Somerset, a guardare ammirato ore e ore le american recordings di Johnny Cash dall'altra parte del vetro, con la mal celata speranza che l'uomo in nero incidesse una delle sue canzoni,e credo che "Long shadow" meritasse di finire nella serie.
Chissà' se nella sua movimentata vita avesse mai messo piede in Sardegna. Si', perche' quell'isola che da sempre ha cullato sentimenti di rivolta contro le sue stesse regole patriarcali e oppressive, contro invasori che si sono susseguiti per secoli, ha dedicato il piu' bel omaggio a "Woody" il guerrigliero:
alcuni cittadini di Tonara (NU) possono vantarsi dal novembre scorso di abitare in Via Joe Strummer. Che invidia!
Qualcuno sa se a Duluth c’e Robert' Zimmerman street o che so Hendrix square a Seattle?
Di certo sono milioni di anni luce avanti e non si faranno mancare questi omaggi.
Perche’ finire nelle definizioni dei cruciverba ti da’ la garanzia di popolarita’ ma
avere una via intitolata a proprio nome e’ come entrare in paradiso, peccato che la porta sia gia’ chiusa.
Nel mondo del vino la Sardegna nonostante una lunga serie di vitigni autoctoni, perlopiu' eredita’ del lungo dominio spagnolo (cannonau in primis) ha avuto un lungo letargo.Tra quelli che sono riusciti a tracciare la via per un ritorno ai vini della terra c’e’ sicuramente il giovane Alessandro Dettori: ironico, imprevedibile, provocatorio ma quando dice a riguardo del suo vermentino
“il vino da bettola che andavo inseguendo” credo sia piuttosto serio...
Il bianco e’ in effetti il vino che mi piace di piu’ tra i suoi, i rossi sono da maneggiare con cura con un grado alcolico che facilmente (viste anche le rese per ha ridicole) supera i 16 gradi.
Vini che vedono solo acciaio e cemento, non filtrati e imbottigliati a mano dall’esercito di parenti. Se volete avere il privilegio di conoscerlo, occasione piu’ unica che rara,il 6-7-8 marzo sara’ presente ,insieme ad altri 100 vignaioli, nella manifestazione organizzata da sorgentedel vino al castello di Agazzano(PC).
ma ora come in quel maledetto 22 dicembre (giorno della mia nascita ahime')
non riesco ad accettare che Joe Strummer non sia piu' qui. A fare l'alba in qualche locale con rock'n'roll fans appena conosciuti,a leggere qualche libro nel suo bel giardino del Somerset, a guardare ammirato ore e ore le american recordings di Johnny Cash dall'altra parte del vetro, con la mal celata speranza che l'uomo in nero incidesse una delle sue canzoni,e credo che "Long shadow" meritasse di finire nella serie.
Chissà' se nella sua movimentata vita avesse mai messo piede in Sardegna. Si', perche' quell'isola che da sempre ha cullato sentimenti di rivolta contro le sue stesse regole patriarcali e oppressive, contro invasori che si sono susseguiti per secoli, ha dedicato il piu' bel omaggio a "Woody" il guerrigliero:
alcuni cittadini di Tonara (NU) possono vantarsi dal novembre scorso di abitare in Via Joe Strummer. Che invidia!
Qualcuno sa se a Duluth c’e Robert' Zimmerman street o che so Hendrix square a Seattle?
Di certo sono milioni di anni luce avanti e non si faranno mancare questi omaggi.
Perche’ finire nelle definizioni dei cruciverba ti da’ la garanzia di popolarita’ ma
avere una via intitolata a proprio nome e’ come entrare in paradiso, peccato che la porta sia gia’ chiusa.
Nel mondo del vino la Sardegna nonostante una lunga serie di vitigni autoctoni, perlopiu' eredita’ del lungo dominio spagnolo (cannonau in primis) ha avuto un lungo letargo.Tra quelli che sono riusciti a tracciare la via per un ritorno ai vini della terra c’e’ sicuramente il giovane Alessandro Dettori: ironico, imprevedibile, provocatorio ma quando dice a riguardo del suo vermentino
“il vino da bettola che andavo inseguendo” credo sia piuttosto serio...
Il bianco e’ in effetti il vino che mi piace di piu’ tra i suoi, i rossi sono da maneggiare con cura con un grado alcolico che facilmente (viste anche le rese per ha ridicole) supera i 16 gradi.
Vini che vedono solo acciaio e cemento, non filtrati e imbottigliati a mano dall’esercito di parenti. Se volete avere il privilegio di conoscerlo, occasione piu’ unica che rara,il 6-7-8 marzo sara’ presente ,insieme ad altri 100 vignaioli, nella manifestazione organizzata da sorgentedel vino al castello di Agazzano(PC).
Giovannino Seme di mela (John Chapman) pre-ambientalista pre-ecologista centinaia di anni prima dei verdi e del WWF,aveva l’abitudine di piantare meli lungo la sua missione di pace.