giovedì 9 febbraio 2017

Il Mocassino di Vigevano


gdf


Con Fulvietta non si gira intorno agli argomenti, ci si va dentro dritti, ma non avendo prati in pendenza da tagliare in verticale, piuttosto di prendere sentieri tortuosi, si va per stradine piane ma comunque impervie, sterrate, con i fossi a fiancheggiare il cammino ... bisogna fare attenzione.

Intorno c'è sempre acqua -nei fossi e nelle risaie- e vino sul tavolo. Fulvietta è nata come me prima che inventassero gli omogeneizzati, ma non siamo così low tech e, sappiamo che su sul web bisogna comunque moderarsi -con fatica- da soli, tenuto conto che non ci sono quasi più forum gestiti con saggezza da moderatori. Quindi, diciamocele qui, al tavolo, cominciando con due fette di salame e mezza dozzina di bottiglie di vino, scoprendo nuovi amici di bicchiere e archiviando il cartaceo dell'anno scorso, prendendo il buono e lasciando l'amaro sotto le suole.

Ma la carta conta ancora, e il non rivedersi più da una parte la sorprende e un poco la incupisce, quando invece un faccino radioso la ricompensa e la bilancia. Chi avrà fatto le scarpe alla Fulvietta? Vigevano sembrerebbe il luogo giusto per far rigide scarpe di lusso o comodi mocassini, pensare male è peccato ma raramente si sbaglia. Giudicare senza neppure mangiare è peccato ancora maggiore, ma se non hai certezza stai calma.

Si, forse meglio pensare a camminare in morbidi mocassini piuttosto di pensare alla rigidità di un paio di scarpe di lusso, che stanno strette a chi è aperta di idee.

A tavola dunque, con il brillante Matteo Capellaro, abile selezionatore di materie prime per nulla secondarie, e vini che non sanno di tappo ed hanno un significato superiore a giudizi e valutazioni cartacee che sanno troppo di cuoio stagionato.


Salame ecumenico fuori media, mousse di foie gras ...

Bel colpo questo Matteo: il Selosse Siciliano, ancestrale.

Degustazione dei vini dell'Azienda Agricola Vercesi presentati con il produttore da Matteo Capellaro, tra l'altro anche collaboratore di Massobrio per il Golosario. Faccino Radioso di Matteo.


Emerge il pinot nero ... annata 1998. Della longevità del pinot nero dell'Oltrepo'.
Più beverini gli altri, diversamente piacevoli.

La carta declinata in una nuova maniera, più pratica e, che integra la cucina bistrottiera a quella più gourmet.

Bon bon di foie gras in crema di zucca e olio di nocciola

Cotechino in crema di castagne e mostarda di Cremona

Buonissimi questi gnocchetti al Castelmagno e cavolo nero, maschi e decisi! Brava Fulvia.

Cervo laccato all'Amarone, mirtillo, ribes, patate viole.
Cromatico, pieno, goloso e appagante.

I tre gelati del giorno, appena mantecati ...

Lo scrigno di torta di mele

Spazio ad una delle trovate di Matteo. Un vero Castelmagno nato del progetto Des Martin, gruppo di produttori di vino di Langa e dintorni, che hanno fondato questa Azienda Agricola di grande interesse.


Sito completo di ogni informazione

Unico di Valliera. Dovrei smettere col formaggio, ma come si fa se questi fanno di queste cose ...
gdf


Nessun commento:

Posta un commento