sabato 11 aprile 2015

Bocciofila



Marco 50&50




Bocciofila, che vorrà dire.



Molto probabilmente, numero imprecisato di bocce in fila.
Così, a memoria, e chiedendo un aiutino alla memoria del computer, sono andato a ripescare qualche sequenza apparsa più o meno recentemente sul display dell’animaletto texano.
Comunque vada sarà un successo, mi sono detto, a chi non piace giocare con le bocce…
L’orario è quello giusto, l’insegna, il nome me lo dice, mi guida e promette bene, non mi faccio ripetere la lezione entro, mi guardo un po’ intorno e mi accomodo, mentre altri uomini, che sono qui per lo stesso motivo, guardano per un attimo, distrattamente, nella mia direzione.
E’ venuto per il giro no-stop, o gradisce altro, mi sento dire da una giovane ma determinata voce dell’est
E’ la prima volta non saprei, le rispondo un po’ in difficoltà, vorrei prima mettere qualcosa sotto i denti, però
Appunto, mi dica, un bel giro carne no-limits che include bevande e caffè ad euro diciotto, oppure, se non vede l’ora di giocare, abbiamo appena sfornato un arrosto con patate, se vuole gliene faccio preparare subito una porzione in attesa che si liberi il campo da gioco.
Cari appassionati di bocce, vinose o burrose, se avete voglia di divertirvi con un vecchio gioco , forse nuovo per voi, a Bernate, frazione di Arcore, all’Antica Trattoria San Giacomo, esiste una vera bocciofila, dunque non esitate, se vi viene il pallino, ma soprattutto se al pallino riuscirete ad avvicinarvi,  potrete prolungare la vostra pausa pranzo giocando a bocce, se invece bocciate l’idea di bocciare potete semplicemente fare gli spettatori non paganti, quel che facciamo un po’ tutti ogni giorno sul web, e godervi una partita dalla tribuna vip, non prima però di aver assaggiato un ottimo arrosto con patate, tenero, gustoso, succulento, per nulla asciutto, la carne mista il giusto, tutto o.k. come il prezzo, l’alternativa prevede una cotoletta con patatine che viene portata al tavolo appena tolta dalla padella, unto impercettibile, tenerezza percettibile.
Certo fa specie, ma dovrei rassegnarmi più che stupirmi,  che io debba recarmi in una bocciofila brianzola perché, finalmente mi venga servita una pietanza alla giusta temperatura, che, nel caso della cotoletta dovrebbe arrivare al tavolo BOLLENTE, come me l’hanno servita in bocciofila, altrimenti ve la boccio, perdete punti, partita e incontro.
Si è vero, la cotoletta è buona anche fredda, magari in un panino con pomodoro a fette e maionese, ma il pranzo al sacco decido io quando farlo.
Lo sappiamo tutti che quella che mi è stata servita in pausa pranzo in una modesta trattoria non è un taglio pregiato (ma anche le banconote sono di taglio diverso) di lombata di vitella brianzola cotta nel burro chiarificato del peso ideale di trecento grammi, ma il concetto non cambia, anzi a maggior ragione, da un piatto che in carta ci viene presentato al meglio ci si aspetta un’attenzione maggiore perché il tragitto padella-piatto-cliente non vanifichi il resto, se in bocciofila avrei anche potuto chiudere un occhio, non sono disposto a farlo ad oltranza, altrove, altrimenti, cari ristoratori, vi mando a ripetizione in Brianza, un piatto che ha quasi mille anni di storia richiede attenzioni, come il cliente.





Comunque, alla fine, anche per tutti quelli chi non hanno vinto la coppa C a bocce, per tutti quelli che a bocce non hanno mai giocato o non hanno mai giocato con bocce di questo calibro, per tutti quelli che hanno avuto la pazienza di ascoltare il mio ennesimo sfogo circa la temperatura di servizio, il premio arriva, spero che una tonica possa andare
Hey, what did you expect ?



M 50&50

2 commenti:

  1. Se ci inviti ci mettiamo in fila anche noi per andare alla Bocciofila.

    P@llock

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    1. Quando volete...quindi ci voleva un miraggio per schiodarvi dall'Alzaia...

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