giovedì 11 settembre 2014

Un mese tra le isole greche

gdf-pgr

Dicono che la pausa estiva serva soprattutto a ricaricare le pile, a ripartire poi con più energia, mettendo sempre il lavoro al centro. Personalmente invece credo che al centro vadano messe le pause, naturalmente vicine alla natura dell’uomo. Non importa se in Italia, all’estero o a casa propria. Il lavoro serve solo ad apprezzarle di più….

Inoltre la memoria va tenuta in allenamento, ricordare l’estate aiuta a sopportare le giornate in ufficio. E le immagini aiutano.

Proviamo quindi ad andare con ordine.

Si parte da Pesaro, tappa obbligatoria dalla Maria



Non servono troppe parole. Come mangiare dalla nonna e spendere 18/20€. Si chiude con la Moretta, e chi non che cos’è non sa cosa si perde

E poi Ancona, Patrasso e tanta acqua…Prima Cerigo  e poi Cervi. Che isole sono?

Forse più conosciute come Kythira e Elafonissos….

Ma la Storia, come gli stessi Greci ci insegnano, non va dimenticata. E i Veneziani qui hanno lasciato più di un segno ...




Si chiama Vlita, è un’erba che cresce nelle isole del Mediterraneo  e che scottata in acqua e sale e condita poi con un filo d’olio giustifica il viaggio. Giuro. Da suggerire a Ducasse.



I calamari alla brace probabilmente arrivano da 20.000 leghe sotto i mari. Dolcissimi, semplicissimi, meravigliosi.


E i polpi asciugati al sole per poi cuocere sul carbone sono tutti da godere. L’Asl non sarebbe d’accordo, ma continuo a pensare che oltre alle regole se vogliamo difendere le tradizioni dovremmo usare anche il buon senso.


Senza problemi…. Pantaloni lunghi o corti, alle 18.00 come alle 23.30. Per tutti un sorriso e piatti pieni di sapori veri



Non mancano gli amici pronti ad approfittarne


Anno dopo anno stanno imparando sempre meglio a trasformare uva in vino…. Economia disastrata, evasione fiscale al 100%, senso civico a zero. Ma i fondi europei li sanno usare molto bene: banda larga ovunque e cantine modello.



Ouzo? Difficile orientarsi…..

Loro lo usano spesso al posto del vino, a tutto pasto

Io lo preferisco come aperitivo e come digestivo

Ma sono punti di vista…







Elafonissos/Patrasso/Ancona e arrivederci all’anno prossimo. 



Ma prima di tornare nella grande città…..

…uscita Modena Sud….


Ottimi i calamari, la vlita, i tentacoli asciugati al sole, l’ouzo

Ma i tortellini in brodo e il carrello dei bolliti, beh, vince ancora per distacco



Per cominciare, gnocco fritto con tigelle e salumi locali da strapparsi i capelli…. La ciotolina di lardo alle erbe da spalmare la tengo a casa sul comodino: solo a guardarla rasserena gli animi





Il tortellino fatto rigorosamente a mano è commovente. La pasta, il ripieno, il brodo e persino la zuppiera. Da discutere la mini forma di parmigiano con coperchietto dedicato. Ma dopo un mese senza questi sapori, va bene tutto





Vogliamo parlare delle carni? Quello in foto è solo uno dei 3 carrelli. Bolliti, prosciutto al forno e arrosto di cavallo.  Cotechino, zampone, muscolo, ripieno, lingua e chi più ne ha più ne metta.





Le salsine, qualche dolcetto….

E un estratto dal menù, che rende l’idea. Il purè, come lo scrivono loro, viene finito al momento e portato al tuo tavolo nella pentola appena levata dal fuoco. Ogni tavolo ha la sua preparazione dedicata.







Tristezza? Preoccupazioni? Malinconia?

Beh, pensiamo ai pizzoccheri e ai prossimi giretti in Valtellina. Aiuta.

gdf-pgr

5 commenti:

  1. Siamo fatti proprio così, ci piace andare a curiosare a casa degli altri, e criticarli, ma quando è ora di pranzo tutti a casa.
    Giorgio

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  2. Caro Sant’Eusebio,
    chiunque tu sia, già il fatto di mettere le pause al centro “naturalmente vicine alla natura dell’uomo” mi bendispone e concordo, i ricordi aiutano a sopportare e quando ripenso al Pergolato sopporto le improbabili cucine nelle quali periodicamente mi imbatto di persona o di monitor.
    Intravedo una maschera, a volte basta poco, un’immersione, un calamaro alla brace in bermuda, un carrello dei bolliti sapendo che ci aspetta quello del supermarket, dopo il lardo sul comodino mi sento meglio, niente pausa caffè, il post è corroborante…
    M 50&50

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  3. Pizzocheri,sento gia il gusto del casera e burro fuso della valle,altro che storie,mettessimo insieme tutte le risorse turistiche/gastronomiche che lo stivale ci mette a disposizione,avremmo il "pilu" meglio che la Norvegia,ma nu c è pilu per tutti.

    TMC

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  4. Voglio il nome di quella spiaggia con gli ombrelloni in paglia..AT ONCE!!!
    La dama cipollata

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  5. Cara Dama, Simos beach è il nome del piccolo paradiso... Ma quando vengo a farvi visita all'Oca trovo un altro paradiso. Diversa religione, certo, ma ormai siamo tutti multipiattaforma....

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